Prefetto e Istituzioni in Alta Valle. Il punto

Martedì 11 febbraio u.s. il Prefetto di Sondrio, accompagnato dai dirigenti della Prefettura, dal Presidente della Provincia, e dal Comandante provinciale dei Vigili del fuoco, ha fatto visita alla Comunità Montana Alta Valtellina di Bormio per incontrare il Presidente della stessa ed i 6 Sindaci appartenenti a tale ambito territoriale, al fine di riservare e privilegiare un momento di confronto personale e diretto con i predetti Amministratori locali e di conoscere meglio il territorio.
Il Prefetto ha rivolto il proprio indirizzo di saluto illustrando, quale obiettivo prioritario e significativo della propria azione istituzionale, la volontà di avviare e mantenere nel tempo un rapporto qualificato e costante con tutti i rappresentanti delle singole comunità territoriali, con la volontà di conoscere, approfondire ed affrontare talune tematiche di interesse comune, in particolare quella della protezione civile.
Anche sulla base dell’esito di precedenti analoghi incontri presso le Comunità Montane di Morbegno, di Sondrio e di Tirano, il Prefetto ha in primis voluto sottolineare l’importanza della formazione dei Sindaci in materia di Protezione Civile, non solo per la necessità di avere tutti gli strumenti idonei a salvaguardare l’incolumità e la sicurezza dei propri cittadini, ma anche per avere piena cognizione delle responsabilità connesse alla funzione. A tal riguardo, ha richiamato alcuni argomenti trattati nel corso del Convegno svoltosi l’8 febbraio u.s. nel Comune di Lovero a cura dell’UNCEM – Delegazione Lombarda e di A2A sul tema “Responsabilità e compiti del Sindaco in caso di necessità”, ringraziando i Sindaci per la partecipazione. Relativamente alla pianificazione, ha comunicato che la Regione Lombardia garantisce un supporto di consulenza e di formazione affinché i piani comunali vengano redatti, attraverso la compilazione di nuove schede, in forma semplice e comprensibile anche per i cittadini.
Ha, successivamente, interpellato i presenti sia in ordine alla dotazione del piano comunale di protezione civile, del suo aggiornamento, della costituzione dei Centri Operativi Comunali (C.O.C.), di eventuali Unità di Crisi Locali (UCL) e dei gruppi organizzati di protezione civile, sia in ordine ad ogni altra criticità territoriale. Inoltre, ha sottolineato la necessità di porre in essere una scrupolosa attività indirizzata a rendere noti alla popolazione, da una parte, i rischi naturali e quelli legati alle attività dell’uomo a cui i rispettivi territori sono esposti, dall’altra, i comportamenti diretti all’autoprotezione (che devono essere puntualmente conosciuti in quanto differenti a seconda del tipo di emergenza che dovesse presentarsi). Infine, ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento delle scuole e la necessità di promuovere, anche a livello intercomunale, esercitazioni di protezione civile.
Il Prefetto ha, inoltre, comunicato che è in corso di valutazione l’ipotesi di ridurre a 5, rispetto all’attuale previsione di 10, il numero dei Centri Operativi Misti (C.O.M.)  facendoli coincidere con le 5 Comunità Montane nelle quali è suddivisa l’intera provincia, con sede presso le Comunità Montane stesse o altre sedi da esse individuate, anticipando di aver richiesto a tal fine al Ministero dell’Interno l’assegnazione di fondi per l’acquisto di moderni apparati per l’efficientamento delle comunicazioni radio, in uso all’Associazione Radioamatori (ARI).
Per quanto concerne la pianificazione di Protezione Civile, il Presidente della Comunità Montana ha rappresentato che il Piano intercomunale, in corso di aggiornamento, è stato adottato nel 2010,  approvato dalla totalità dei Comuni del mandamento, i quali stanno provvedendo ad adeguare ed aggiornare il proprio piano a seguito dei cambiamento di alcuni scenari di rischio.
Nel corso dell’incontro, sono emerse alcune esigenze comuni anche agli ambiti delle altre Comunità Montane del territorio che si possono così riassumere:
Richiedere alla Regione Lombardia la programmazione e l’incremento dei fondi e degli interventi per la manutenzione del reticolo idrico maggiore, per la quale i Comuni non hanno competenze e risorse strumentali e finanziarie sufficienti per provvedervi direttamente;
I Gruppi e le associazioni di volontariato, costituiti prevalentemente da alpini, formati anche per il rischio valanghe, sono presenti in tutti i Comuni;
Necessità di ottenere fondi regolarmente strutturati e costanti per manutenere tutte le opere, in particolare quelle idrauliche previste ed attuate grazie ai fondi provenienti dalla c.d. Legge Valtellina, emessa a seguito dell’alluvione del 1987;
Condizioni di vulnerabilità dovute a dissesti idrogeologici per far fronte ai quali i singoli Comuni non dispongono di risorse sufficienti; col rischio che possano determinarsi situazioni di costante pericolo per la popolazione interessata;
Problematiche connesse allo stoccaggio di materiali e detriti derivanti dalla pulizia degli alvei;
La difficoltà ad usufruire dei fondi di bilancio destinati alla programmazione delle attività connesse alla protezione civile;
Sono state poi segnalate situazioni più specifiche, riguardanti per es. la frana del Ruinon, in località Santa Caterina Valfurva, e quella in località Rasin Pedenosso di Valdidentro; la necessità di organizzare, a cura del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, alcuni corsi di formazione per i nuovi volontari di protezione civile da impiegare anche in progetti programmati come quello denominato “on the road”; l’eventuale attuazione dell’iniziativa “Interreg Italia-Svizzera”, progetto volto alla realizzazione di sistemi per la comunicazione diffusa ai cittadini dei rischi derivanti dalla caduta di valanghe; la proposta di innalzare gli alvei fluviali per evitare il rischio di tracimazione; opportunità di dotare, a rotazione, le autovetture delle Polizie Locali di un defibrillatore, formando adeguatamente il personale che spesso raggiunge le località dei sinistri prima dei soccorsi sanitari. Tutte problematiche per le quali il Prefetto ha assicurato attenzione, avviando, laddove ritenuto opportuno, specifici tavoli di lavoro.
Altro tema trattato, e molto sentito dagli Amministratori locali, è stato quello della carenza dei segretari comunali. Il Prefetto ha ricordato di aver informato i Sindaci della provincia, con circolare del 16 gennaio 2020, circa le iniziative recentemente assunte dal Governo in ordine alle problematiche legate alla carenza delle figure professionali di cui si tratta, comunicando che il prossimo 19 febbraio si terrà, in Prefettura, una riunione con i Segretari comunali della Provincia teso ad un confronto sulla problematica.
Si è, infine, fatto cenno all’opportunità di implementare le modalità di collaborazione tra le Polizie locali dei Comuni facenti parte del comprensorio della Comunità Montana di Bormio, al fine di ottimizzare il servizio.
Il Prefetto, infine anche in questo incontro, ha ribadito l’intenzione di far visita, nei prossimi mesi, alle singole realtà comunali per un contatto più diretto con gli amministratori locali e le relative comunità.
                                                   

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