CHI VUOLE LA SOPPRESSIONE PROVINCE COMINCI A STUDIARE VISTO CHE FINORA NON LO HA FATTO O NON LO HA FATTO ABBSTANZA 11 8 10 62
Molto bene il comunicato del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina nel quale viene spiegato che l'abolizione della Provincia comporta una vera e propria trasmigrazione di soggetti vari dal capoluogo attuale a quello futuro. Sarebbe stata cosa utile avere queste notizie qualche giorno prima anche se capisco le difficoltà del CCCVa a riunirsi in giorni in cui i più sono in ben altre cose affaccendati.
La leggerezza dei signor-NO
Il giornale ha ragione a denunciare la leggerezza con la quale tanti signor-NO, quelli del pollice verso, affrontano il problema invocando la soppressione delle Province. Che lo facciano Grillo o Feltri non fa testo. Entrambi debbono fare proseliti, sia pure per ragioni differenti, e dunque non hanno l'obbligo della completezza d'informazione. Non hanno nemmeno l'altro obbligo elementare di porsi il problema di cosa fare dopo. Nel momento in cui l'Ente Provincia sparisce il personale, 61.000 unità, non può essere mandato a Buchenwald e nemmeno sulla strada. Da qualcuno dovrà dipendere ma non si dice da chi. Le funzioni che le Province svolgono non possono essere bloccate. So ferma la vita delle comunità. Qualcuno dovrà farle. Qui c'è chi propone che siano i Comuni. Una imbecillità totale segno di una ignoranza istituzionale infinita. A Grillo e Feltri queste cose non interessano. A loro importa che sulla porta delle Province si metta il lucchetto. Per il dopo alzano le spalle dicendo che non sono il Parlamento.
Conoscere
Vorrei integrare il dossier con alcune notizie che di rado si leggono sui giornali nella loro esaustiva completezza partendo da scoprire quali sono i costi della Pubblica Amministrazione italiana. Qualsiasi proposta dovrebbe basarsi su un pilastro fondamentale: la conoscenza. Aiutiamola.
PA italiana 807 miliardi, Province 12
Sembra che i problemi del costo della politica si risolvano con la soppressione delle Province ma il loro costo rispetto a quello della PA in Italia (807 miliardi di €uro) è stato poco più di un centesimo! L'Italia per la sua PA ha speso nel 2010 questi soldi: Amministrazione Centrale 182 miliardi Previdenza 298 miliardi Interessi sul debito 72 miliardi Regioni 170 miliardi (di cui 114 Sanità) Comuni 73 miliardi.
E LE PROVINCE? 12 MILIARDI.
Milano e Roma più delle sopprimende
Le province da sopprimere sono però le minori. La loro spesa complessiva è inferiore a quella di Milano con Roma. Milano e Roma, due della dozzina di Province veramente da sopprimere perché non servono e perché lì ci vuole la Città metropolitana, decisa ma mai attuata per l'opposizione dei Comuni grossi.
Costo dei 'politici'
Gli amministratori provinciali sono costati l'anno scorso 113.635.599 € su 2.054.125.080 in totale.
Vediamo gli altri: deputati 306.265.681, senatori 155.055.000, regionali 907.097.922, comunali 617.070.878. Province. Siamo dunque ad un ventesimo del totale ma per la ragioni suesposta il risparmio per la soppressione sarebbe al massimo di neanche un decimo del totale, riguardando le più piccole, quelle con costi minori
Funzioni svolte
Per fare un solo esempio delle attività dell'Ente: la gente non sa che la rete delle strade provinciali è di oltre 125.000 km, più di 6 (sei!) volte la rete complessiva dell'ANAS che, autostrade comprese, è di 20.822,281 km. Questione rilevante visto che il conto del 2010, oltre un milione e mezzo di €uro.
Importante il settore trasporti con la gestione trasporto pubblico extraurbano
Vediamo altre voci:
- tutela ambientale
- difesa del suolo,
- prevenzione calamità
- tutela risorse idriche
- energia
- smaltimento rifiuti.
- edilizia scolastica
- gestione delle scuole (gestione di oltre 5000 gli edifici, quasi 120 mila classi e oltre 2 milioni e 500 mila allievi.)
- formazione professionale
- mercato del lavoro (854 Centri per l'impiego
- sostegno all'imprenditoria all'
- agricoltura
- Pesca e caccia
- energie alternative e fonti rinnovabili. Spesa complessiva 1 miliardo 159 milioni di euro
- cultura (compresi sistemi bibliotecari e mussali)
- turismo
I Piani
Elemento fondamentale è però l'elaborazione, approvazione, gestione del Piano Territoriale-paesistico e dei Piani di settore, tipo il Piano cave, che presuppongono una conoscenza vissuta e quotidiana del territorio, ben oltre l'aridità tecnica.
Vediamo gli altri Paesi
In Europa quasi tutti i Paesi hanno le Province. Non hanno ancora avuto i Grillo, i Feltri e altri che li illuminino per far capire loro che devono chiudere bottega. Qualche dato integrativo:
FRANCIA 24 regioni, 100 dipartimenti, 36.772 comuni.
GERMANIA 16 Lander, 301 LandKreise, 12.134comuni.
SPAGNA 17 Comunità autonome (+ 2 città autonome), 50 province, 8.109 comuni.
GRAN BRETAGNA 8 Regioni, 82 contee (di cui 34 extraurbane), 274 distretti.
SVIZZERA 26 Cantoni, 2516 Comuni. Ordinamento diversi tra Cantone e Cantone. Il confinante Canton Grigioni con una popolazione (192.500) di poco superiore a quella della provincia di Sondrio ha 11 Distretti, 36 Circoli, 211 Comuni rispetto ai 78 ed ha poco più del doppio di territorio (7105 kmq) rispetto ai nostri 3211,9.
Morale
Tiriamo le somme. Quale è la morale? Un problema esiste ma non lo si risolve se non dopo avere studiato, seriamente e neutralmente, il problema. L'Italia
Dalle 59 Province definite 150 anni fa, alle 69 dopo la II guerra, alle 76 nel 1924, alle 92 del 1927, poi 93 nel 1934 e 94 nel 1935. Poi la guerra, la revisione per la perdita di territorio nazionale. Si arriva così al 1974 quando si raggiunge quota 95. L'escalation finale: 103 nel 1992, 107 nel 2001 e infine nel 2004 110 come oggi.
In Parlamento esistono due proposte di istituzione di nuove Province, Valcamonica con Breno capoluogo e Gela.
E le Province che fanno?
Il 21 luglio scorso hanno presentato la loro proposta di legge "Norme sulla razionalizzazione delle Province, sull'istituzione delle Città metropolitane, sull'accorpamento di Comuni e sulla soppressione di enti territoriali intermedi e trasferimento delle relative funzioni"
In 10 articoli si prevede: il dimensionamento delle Province, la fusione dei Comuni piccoli e associazionismo degli enti locali; con la soppressione di enti intermedi e strumentali; l'istituzione delle Città metropolitane; l' esercizio diretto delle funzioni fondamentali; l'abolizione dei Consorzi di Bonifica, dei Bacini Imbriferi Montani, degli Enti Parco Regionali, degli Ato Acque e Rifiuti; l'istituzione della Stazione Unica Appaltante; la previsione dell'applicazione della legge anche alle Regioni a Statuto Speciale.
Per quanto riguarda la riduzione delle Province ecco la proposta: "Ciascuna Provincia e ciascun Comune devono avere una dimensione adeguata per l'esercizio delle funzioni fondamentali, di cui all'articolo 21 della legge 5 maggio 2009, n. 42. Ai fini della razionalizzazione delle circoscrizioni territoriali, lo Stato e le Regioni procedono all'accorpamento delle piccole Province e dei piccoli Comuni, nel rispetto delle modalità previste dall'art. 133 della Costituzione. La presente disposizione costituisce principio di coordinamento della finanza pubblica".
C'è anche il BIM
Attenzione a questa norma. Ne ha scritto a iosa il Direttore, pensiamo che ne scriverà ancora.
Ed ora?
In Parlamento si raggiungerà un compromesso, per forza di cose. Dipende cosa ci sarà sui (molti) piatti della bilancia.
Luca Alessandrini
Nostra nota
Nel dossier da me pubblicato, diffuso e leggibile sul nostro giornale ho dimostrato l'incostituzionalità di ogni norma che voglia intervenire sui sovracanoni BIM di cui sono titolari esclusivi i Comuni. Che tornino ad essere impiegati, com'era un tempo, non per le spese correnti è certamente auspicabile ma questo deve risultare su base volontaria non per imposizione centrale. Sarebbe infatti la manna per i produttori idroelettrici che nel vedere indebolito il diritto, ora tutelato dalle pronunce della Corte Costituzionale, stapperebbero certamente bottiglie di champagne… (frizziero)