8 17 40 COSSIGA E LA VALTELLINA

Poco fa, alle 13.18 di oggi, ha cessato di vivere Francesco Cossiga, Presidente - per Decreto - Emerito della Repubblica, al Quirinale dal 3 luglio 1987 al 28 aprile 1992.

Tutti ne parleranno, in ogni sede, e quindi appare saggio limitarci a un tema che nessun altro, o quasi, è in grado di trattare. Il tema: Cossiga e la Valtellina.

1) Cossiga incrocia, indirettamente, i problemi della Valtellina nella primavera del 1974 per via di un incarico delicato e di fiducia direttamente dalla segreteria nazionale, allora retta da Amintore Fanfani. La missione affidatagli non ha successo e qualche conseguenza ci sarà in provincia. Si tratta di questione di cui in passato ci è capitato di scrivere che però ora, per giusta opportunità, è bene non riprendere.

2) Cossiga arriva in Valtellina in una luttuosa circostanza. Il 10 giugno 1985 è scomparso il sen. Libero Della Briotta, Vicepresidente del Senato. Alle esequie, nel suo Paese che per 20 anni ha rappresentato da Sindaco, interviene, su quattro elicotteri, e interrompendo lavori importantissimi per essere presente, una folta delegazione del Senato guidata dal Presidente Francesco Cossiga che poco dopo diventa Presidente della Repubblica. Al 1° scrutinio infatti, il 24 giugno 1985, (presenti 979 votanti: 977, Astenuti: 2) supera il quorum ovvero la maggioranza dei due terzi dei componenti l'Assemblea (674) con 752 voti. 77 voti vari, 141 bianche e 7 nulle.

3) Cossiga arriva in Valtellina in piena tragedia. E' il 7 agosto del 1987. Alle spalle prima l'alluvione del 18 luglio e giorni seguenti. Poi l'immane frana della Val Pola che seppellisce un paese intero. La sua non è una visita di circostanza o comunque limitata all'ufficialità. Va sul campo, si fa spiegare a Fusine piuttosto che a Bormio dove vede alcuni cartelli di protesta (alla 'valtellinese'; ne citiamo uno: "NON TROVATE LE POMPE? PRENDEREMO I SECCHI") e subito, facendo venire i brividi alla scorta, si dirige verso i 'contestatori', i quali non urlano, né sbraitano. Sono valtellinesi. Applaudono il Presidente che si mette a confabulare con questo e quello. A Roma sarà punto di riferimento, con Gaspari (e Zamberletti messo alla porta da De Mita che non conferma nel Governo Goria).

"Speciale Valtellina", la rarissima e preziosa 'Rassegna stampa' sulla calamità, nel terzo dei quattro volumi dedica 37 pagine - da 1142 a 1179 - alla visita di Cossiga, riportando gli articoli dei vari organi di stampa nazionali

La Biografia ufficiale

E' nato il 26 luglio 1928 a Sassari. Laureato in Giurisprudenza. Ha due figli. Si è iscritto alla Democrazia Cristiana nel 1945. Ha insegnato diritto costituzionale e diritto costituzionale regionale nell'Università di Sassari. E' stato eletto Deputato al Parlamento nel 1958, 1963, 1968, 1972, 1976 e 1979. E' stato eletto Senatore della Repubblica nel 1983.

E' stato nominato Sottosegretario di Stato alla Difesa nel 1966 (III Governo Moro), nel 1968 (II Governo Leone e I Governo Rumor), nel 1969 (II Governo Rumor). E' stato nominato Ministro senza portafoglio nel 1974 (IV Governo Moro). E' stato nominato Ministro dell'Interno nel 1976 (V Governo Moro e III Governo Andreotti) e nel 1978 (IV Governo Andreotti). Ha rassegnato le dimissioni dopo l'uccisione dell'On. Moro (9 maggio 1978).

Presidente del Consiglio dei Ministri dal 4 agosto 1979 al 3 aprile 1980 e dal 4 aprile 1980 al 17 ottobre 1980

E' stato eletto Presidente del Senato della Repubblica il 12 luglio 1983.

E' stato eletto Presidente della Repubblica il 24 giugno 1985 (al primo scrutinio con 752 voti su 977).

In seguito alle dimissioni del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, ha esercitato la supplenza dal 23 giugno al 3 luglio 1985.

Ha prestato giuramento il 3 luglio 1985.

Ha rassegnato le dimissioni il 28 aprile 1992.

E' divenuto Senatore a vita quale Presidente Emerito della Repubblica

a.f. - Sondrio 17.82010

a.f.
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