"CIELI BUI" - LA LEGGE DI STABILITÀ SPEGNE LA LUCE DI NOTTE NELLE CITTÀ

Contraddizioni a Sondrio: da un lato si risparmia, dall'altro si spende

Il governo spegne la luce di notte nelle città. E prevede così di risparmiare 500 milioni di euro all'anno. Per ridurre la spesa e contenere l'uso di risorse energetiche, con decreto del presidente del Consiglio sono stati stabiliti gli standard tecnici per lo "spegnimento dell'illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne". Il provvedimento è contenuto nella bozza di Legge di stabilità.

"Si tratta di ottimizzare, di non sprecare dei soldi senza venir meno alle regole fondamentali di sicurezza", si affretta a spiegare il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, respingendo le critiche alla misura "cieli bui" da qualcuno definita come un possibile coprifuoco. "È un buon suggerimento venuto dalla gente, così come quello recepito nei provvedimenti di aiuto alle start up", aggiunge Passera.

"Un'unica legge nazionale sull'inquinamento luminoso era attesa da decenni, sinora c'è stata un'autentica anarchia", festeggia Sergio Ortolani, professore ordinario del dipartimento di Fisica e astronomia Galileo Galilei dell'università di Padova.

Per Federutility, nelle principali 160 città italiane vengono gestiti dalle Associate oltre un milione di punti luce. Numerosi gli interventi, che vanno dall'installazione di lampade ad alta efficienza che permettono risparmi dal 40 al 70% fino ai nuovi lampioni a led, testati per durare oltre 60mila ore e che dimezzano i consumi energetici.

Ecco i numeri che hanno ispirato il provvedimento: i comuni italiani spendono ogni anno oltre un miliardo di euro per l'illuminazione pubblica. Ma circa la metà di questa cifra potrebbe essere risparmiata adottando specifiche cautele o dotando i lampioni di tecnologia led, ovvero di lampade a basso consumo. A fare i calcoli era stata l'associazione Cielo Buio, i cui consigli hanno ispirato il lavoro portato avanti in questi mesi dal supercommissario alla spending review, Enrico Bondi. In pratica, secondo studi europei citati da Cielo Buio, il consumo pro capite per l'illuminazione pubblica è in Italia oltre il doppio della Germania e della media europea: 105 chilowattora contro i 42 tedeschi e i 51 della Ue.

E a differenza di molti paesi europei, in Italia la sorgente più impiegata per illuminare resta la lampada da 150 Watt, mentre oltre il 50% delle strade potrebbe essere illuminato con sorgenti da soli 70 Watt.

A Sondrio

A Sondrio hanno cambiato la pubblica illuminazione sul Lungo Mallero, da quella vistosa con i globi, da città turistica agli 'spegnmoccolo' da hinterland milanese. Hanno motivato con l'inquinamento luminoso, sicuramente ridotto dello 0,00001 per cento, e di risparmio energetico. E allora perché il settimo ponte spaldamente mostra anche alle quattro e ventcinque di notte tutto il fulgore dei suoi circa 135 tubi al neon? E allora perché alle tre e diciannove Masegra, San Lorenzo, Sassella si mostrano abbacinati come se fosse alle 19 e 14 quando c'è la gente in giro che ammira le tre strutture?

Domande che resteranno senza risposta.

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