CINA E VALTELLINA
SONDRIO La Cina, paradiso delle imprese della Valtellina. In un anno raddoppiano le importazioni che passano dai 2 milioni di euro del secondo semestre 2006 ai quasi 4 milioni dello stesso periodo, ma del 2007. Secondo un'indagine realizzata dalla Camera di commercio di Milano, la provincia di Sondrio taglia un traguardo: quello della provincia con il maggiore incremento dei valori di fatturato per le merci in ingresso. A conferma di ciò i dati che segnano, tra il 2006 e il 2007, una crescita del fatturato dell'80% contro una media regionale del 20%. Dall'analisi emerge poi un altro fattore che, nonostante l'incidenza risicata rispetto all'interscambio lombardo, Sondrio e tutto il "parco imprenditoriale" sta affrontando nuovi mercati di sbocco per mantenere salda la qualità del Made in Italy, ma ottimizzando i costi e ricorrendo quindi ad una delocalizzazione netta del prodotto finale. Un primato netto quindi per Sondrio, anche rispetto alle altre realtà lombarde, che sottolinea una nuova tendenza di fare impresa sul territorio, un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di presentarsi al mercato. Ma che cosa sta accadendo? Sempre più imprese portano all'estero la produzione di finissaggio delle merci: maggiore manodopera, minori costi e di sicuro minori tempi di realizzo del prodotto finito, una tendenza che da tempo caratterizza altre realtà produttive, ma che aveva "escluso" il sistema imprenditoriale locale. Sempre più operatori infatti negli ultimi anni ricorrono alla delocalizzazione delle produzione prediligendo nuove piazze per assemblare i prodotti mantenendo solido in "casa" il know how, vera forza di differenziazione del prodotto di qualità Made in Italy. Dallo studio è poi emerso che la Lombardia si aggiudica il primato in Italia nel commercio con la Cina con quasi 4,8 miliardi di euro di interscambio, oltre un terzo del totale nazionale. La sola Milano eccelle con 2,8 miliardi di euro di interscambio e aumenta in un anno del 20,4% costituendo il 58,3% dell'interscambio lombardo e del 21% di quello nazionale. Fra le province lombarde vanno bene anche Bergamo che con gli oltre 472 milioni di interscambio rappresenta il 9,9% del totale regionale e del 3,5% di quello nazionale. In coda Lecco, che si assesta a 109 milioni di euro. Considerando i soli dati delle importazioni, dopo Sondrio il peso maggiore è stato segnato a Brescia (67,5%) e poi a Lecco (59%). Perde il mercato invece Mantova che segna una flessione del 5,6%. Di tutt'altra indicazione i segnali sull'export che un po' in tutti i capoluoghi è andato via via riducendosi. A Sondrio infatti i valori parlano di un decremento molto netto del 62,6%. Stessa sorte per Cremona in discesa del 60,6% fino a Pavia con un -36,6%. Analizzando le diverse tipologie di prodotto, in Cina la Lombardia esporta anche prodotti finiti classificati secondo la materia prima nonché prodotti chimici ed importa a sua volta prodotti finiti diversi. Dati confermati anche per la quota di incidenza "sondriese".
Arianna Augustoni