Dalla CISL: Sanità, un progetto che convince .....solo in parte
Da molto tempo il sindacato, anche unitariamente, lamenta il fatto che sul tema della sanità molto si discute e poco si produce. Soprattutto si evidenzia come le istanze che pervengono dal territorio rimangono inascoltate, anche perché spesso non sono condivise dal territorio medesimo.
L’esito del tavolo territoriale di confronto sulla sanità ne è la dimostrazione: tutti uniti finché l’obbiettivo è quello di rivendicare specificità, autonomie e risorse da spendere sul territorio ma poi tutti contro tutti quando serve decidere quali priorità affrontare, quali scelte riorganizzative compiere.
Da troppo tempo si tace rispetto al futuro della sanità e rispetto ai progetti politici di riscrittura della Legge Regionale e quindi la lettura della bozza del Disegno di Legge Regionale sul tema diventa un esercizio interessante che non deve essere banalizzato, anche solo per il fatto che riapre la discussione e costringe, speriamo, tutti gli attori a ri-attivarsi sul tema.
Certo molte della parti contenute nelle 37 pagine di disegno di legge destano alcune perplessità – la cancellazione delle direzioni amministrative e di quelle sociali, la possibilità di nominare Direttori Generali a prescindere dai titoli, l’ipotesi di un contratto di lavoro Lombardo etcc…. – ma sul l’istituzione della ASL della Montagna non si può non essere d’accordo.
Va ricordato infatti il sindacato da molto tempo chiede che vengano riconosciute le nostre specificità territoriali di area interamente montana e che il primo passo doveva essere quello di aggregare ASL e Azienda Ospedaliera e quindi l’art. 4 - comma 2 – del disegno di legge Regionale va apprezzato perché si muove in tale direzione. Anzi rilancia in quanto accorpa ora la Valle Camonica per poi aprire ad “altri particolari territori montani..” facendoci intravedere la possibilità di realizzare un Sistema Socio Sanitario di Montagna.
Certo ipotizzare la sede all’Aprica è molto fantasioso, verrebbe da dire perché non a Tirano negli abbondanti spazi dell’ex Ospedale, ma pensiamo che il problema non sia quello ma semmai evitare il rischio di essere accorpati con altre realtà profondamente diverse dalla nostra – tipo Lecco Como e Varese – dove si rischierebbe inevitabilmente di diventare periferia.
Certamente siamo perfettamente consapevoli che il percorso è ancora assai lungo e tutt’altro che scontato, siamo consapevoli che molti aspetti del disegno di Legge sono tutt’altro che condivisibili e che occorre, al più presto, che la politica e le istituzioni interessate si muovano per elaborare le istanze del territorio e farle condividere alla Regione.
Come sindacato chiediamo che si riattivi il confronto sul territorio perché serve fare prima una verifica rispetto agli impegni precedentemente presi - lavori presso Ospedale di Morbegno, attivazione sale Operatorie di Sondrio e Riorganizzazione reparti presidio di Sondalo - per poi definire punti d’incontro rispetto al percorso futuro.
per la Segreteria Territoriale CISL - FP (Marco Contessa) -- per La Segreteria Territoriale UST CISL (Cristiano Mazzucotelli)
Sondrio, 20 settembre 2013