09 12 20 IL 23 A CHIAVENNA E IL 24 A MESE "LA STORIA DI MESE" DI MARINO BALATTI

L'edizione del Centro di studi storici valchiavennaschi chiude le celebrazioni del 50°

A chiusura delle celebrazioni del 50° di vita, il Centro di studi storici valchiavennaschi presenta il numero 94 delle sue edizioni, dedicato alla storia di Mese. Il volume sarà presentato mercoledì 23 dicembre alle ore 17.30 nel salone al piano nobile del palazzo Pestalozzi in via Carlo Pedretti a Chiavenna. Si intitola "Aria di Mese. Tracce di storia alle porte di Chiavenna". L'autore in oltre 400 pagine, corredate da numerose e preziose immagini d'epoca, è il prof. Marino Balatti, apprezzato storico e consigliere dell'associazione da oltre vent'anni, che interverrà alla presentazione assieme all'amico prof. Guido Scaramellini, presidente del Centro studi. Entrambi interverranno anche alla seconda presentazione del libro, che si terrà alle scuole di Mese la vigilia di Natale, con inizio alle ore 20.30.

Dopo la presentazione di Guido Scaramellini, nel volume Marino Balatti traccia in stimolanti capitoli la storia di Mese, basandosi non solo su quanto già è stato scritto, ma anche su notizie derivanti da fonti inedite, frutto di numerose ricerche d'archivio. Particolare attenzione è rivolta agli ultimi secoli della nostra storia e ad aspetti sociali, a cui l'autore da tempo dedica soprattutto i suoi studi.

Menzionato la prima volta in una pergamena del 1016, Mese fu una piccola località della Valchiavenna, costituita in comune nel Medioevo. Ma è soprattutto la vita della comunità a fare da filo portante della narrazione: dalla nascita dei primi cognomi in paese alla pratica religiosa e ai lavori prevalenti. Viene delineata l'importanza del Ponte dei carri e dei percorsi storici, come quello romano e quello che, attraverso il passo della Forcola, conduce in val Mesolcina. In campo amministrativo si indaga sull'amministrazione del comune nel corso dei secoli e i relativi obblighi verso il contado, sull'emigrazione e sull'agricoltura, rimarcando il ruolo dei fertili terreni della Trivulzia, il cui nome, derivato dalla fattoria voluta da Gian Giacomo Trivulzio, maresciallo di Francia, è oggi portato dalla strada provinciale che percorre il versante destro della valle. Non mancano i personaggi che hanno fatto la storia di Mese, tra cui spicca don Primo Lucchinetti. Negli ultimi capitoli del libro, ampio spazio è dedicato alla centrale idroelettrica, inaugurata nel 1927 alla presenza del principe ereditario al trono d'Italia Umberto di Savoia, che all'epoca era la più potente d'Europa.

Dalla provincia