Sondrio 22.4 IN VALTELLINA L'ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA GIANNI FAVA. VINI E MELE 2013aprile20.38

VINI

Promozione del prodotto, che passa dalla tutela della materia prima, attraverso la valorizzazione della peculiarità della produzione, fino al marketing sui mercati stranieri. Paesi del Nord in testa. Intanto perché i vini da Nord a Sud della Lombardia sono completamente differenti. "Non esiste un prodotto lombardo - ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura, incontrando a Chiuro (Sondrio) i vertici del Consorzio tutela Vini di Valtellina - che conta 36 aziende. All'omologazione del brand Lombardia non credo. C'è uno spazio di promozione collettivo per fare massa critica e come Lombardia faremo la regia necessaria per dare una mano a giovani produttori che in Valtellina stanno lavorando bene e vogliono emergere sui mercati, soprattutto internazionali". "La nostra grande ambizione - ha proseguito il responsabile regionale dell'Agricoltura - è dare contenuti concreti alle scelte politiche. Per questo invito le imprese, attraverso il Consorzio, a presentare progetti di sviluppo e crescita condivisi". E sul tema della salvaguardia del territorio l'assessore ha ribadito il principio del consumo zero di territorio 'vocato' tradizionalmente alle produzioni agricole, come più volte ribadito ormai anche dal presidente di Regione Lombardia.

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MELE

"Sosterremo ogni progettualità in grado di attrarre risorse pubbliche a favore della produzione di mele. Un comparto che, per questa parte di Valtellina, rappresenta, oltre che un fatto economico importante, un elemento di profonda coesione sociale". E' quanto ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura, incontrando i vertici del consorzio Melavì di Ponte in Valtellina (Sondrio). L'assessore regionale ha confermato ancora una volta "la volontà di lavorare per la specificità dei territori e, in particolare, di verificare se è possibile 'orientare' le future misure economiche, anche comunitarie, laddove servano localmente a sostenere le produzioni tipiche". Per questo, ha aggiunto, occorre ribadire "l'importanza dell'interlocuzione diretta con l'Ue, per evitare mediazioni generiche dedicate a tutta l'agricoltura nazionale, che non rispettano le specificità locali". Concretamente, ha detto l'assessore regionale, "occorre che anche i progetti a sostegno di questo comparto siano studiati e sviluppati in stretta collaborazione con l'Assessorato regionale".

MISURE ECONOMICHE AD HOC PER PRODUZIONE LOCALE - "Costruiamo, quindi, un Programma di sviluppo rurale - ha aggiunto il responsabile regionale dell'Agricoltura - che dia risposte alle vostre esigenze di sviluppo e che sia inattaccabile sotto il profilo delle scelte politiche". Da circa un mese Melavì, dopo aver assorbito altre tre realtà produttive locali (Tovo, Villa di Tirano e Ponte in Valtellina), rappresenta i due terzi della produzione complessiva (300.000 quintali l'anno) di mele di Valtellina, "un vanto - ha detto il vice presidente del consorzio - che vorremmo fosse sempre più valorizzato, anche con il sostegno della Regione, anche nel rapporto con la grande distribuzione organizzata. Un'attività, quella legata alla produzione di mele, che offre al territorio anche occasioni di integrazione part time al reddito per moltissime famiglie". Un progetto di fusione, quello del consorzio Melavì, che anche il presidente della Provincia di Sondrio ha definito "inevitabile, per una realtà territoriale completamente vocata a questa tipologia produttiva, senza la quale si rischierebbe di assistere all'abbandono di zone del territorio non più interessate dalle produzioni ortofrutticole".

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