6 20 GRAZIE ALLA PROTEZIONE CIVILE, IL FORTE SERTOLI STA TORNANDO IN VITA

Un secolo quello che proprio nel 2010 festeggia il forte Sertoli di Canali, sopra Tirano, postazione bellica inserita nella Linea difensiva Cadorna, così come i forti gemelli di Oga e Colico, che aveva come scopo difendere la Valtellina da un potenziale attacco nemico attraverso la Svizzera ed in particolare dalla Valposchiavo.

Un secolo che sarebbe trascorso nell'anonimato o quasi, se non ci fosse stato l'intervento della Protezione Civile che negli ultimi quattro anni ha deciso di abbinare alle proprie esercitazioni sul campo l'attività di ripristino dell'area attorno all'imponente manufatto militare.

Decenni di abbandono, in pratica dalla fine della seconda guerra mondiale, avevano fatto del "Forte" come lo chiamano i tiranesi, un rudere inghiottito dalla vegetazione, un po' come succede per le piramidi andine ricoperte da piante di ogni tipo. Un'immagine poetica, ma la realtà di degrado del Forte Sertoli era ed è notevole, ma lo sarebbe stata molto di più senza la bonifica "pluriennale" della Protezione Civile.

Le prime fasi sono state quelle di liberare l'edificio stesso dalle piante, mettere in sicurezza l'ingresso e liberare le vie di accesso per poter raggiungere il fossato con i mezzi. Uno sforzo che in un paio d'anni ha ridato dignità al Forte e che grazie all'ultimo intervento con l'esercitazione della Protezione Civile della sezione di Tirano ha permesso di mettere in sicurezza e recintare una parte delle protezioni con filo spinato esterne al fossato e continuare l'opera di bonifica e ripristino dei camminamenti attorno al fossato. Oltre 80 i volontari impegnati nel fine settimana, con le squadre provenienti dal gruppo ANA di Tirano, Mazzo in Valtellina, Piatta/Valdisotto, Semogo/Valdidentro a cui si sono affiancati i gruppi di protezione civile di A2A e del Comune di Induno Olona, suporto per le comunicazioni dal gruppo "CB La baita" di Villa di Tirano e costante presenza della Croce Rossa.

L'esercitazione prevedeva l'allestimento di un campo per i tre giorni da venerdì 18 a domenica 20 giugno, l'intervento di pulizia e messa in sicurezza dell'area attorno al Forte e alcuni momenti di formazione specifici per i volontari. Soddisfatto dell'attività svolta - Eugenio Battaglia responsabile della protezione Civile tiranese - che sottolinea come "nonostante il freddo subito nella giornata di domenica, che è una ulteriore variabile utile a stimolare lo spirito di adattamento dei volontari, le cose sono andate bene. Abbiamo rimesso in moto una macchina ormai oliata grazie alle grandi capacità dei volontari dimostrate anche in Umbria negli ultimi 12 mesi, e siamo contenti di ridare vita, anno dopo anno, sempre di più a questo luogo". Dello stesso avviso l'assessore provinciale alla Protezione Civile Giuliano Pradella, presente nella giornata di sabato che definisce l'esercitazione un "intervento meritorio per l'importanza storica e la magnificenza del forte, inserito in un contesto montano di grande pregio e che sarebbe bello poter recuperare. La protezione civile in questo caso è riuscita ad unire due scopi, uno proprio ossia organizzare un'ottima esercitazione, ed uno culturale e storico contribuendo a recuperare il Forte". Un auspicio lo fa anche Mario Rumo presidente del gruppo protezione civile ANA di Tirano, che auspica uno sforzo da parte di tutti gli enti del territorio e magari da privati per poter recuperare il Forte da dedicare ad attività turistiche o didattiche, "basterebbe recuperare alcune sale da adibire ad aule didattiche o a piccolo museo, mettendo in sicurezza la struttura e intervenendo sul tetto, ma la vera sfida è la gestione, il fascino del contesto è indubbio, noi abbiamo fatto qualcosa, vedremo cosa succederà".

Andrea Gusmeroli

Andrea Gusmeroli
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