8 20 40 CEDRO-SIMBOLO, MANCATO SPOSTAMENTO, MORTE ANNUNCIATA CON ESILARANTE RAID NOTTURNO. SIGNIFICATIVE COINCIDENZE

Saggezza - Quale 'domanda di grazia' - Era possibile il trasferimento del cedro - Sarebbe stato possibile. Se lo si fosse voluto - Il Sindaco - 'I sogni muoiono all'alba' (x) - COINCIDENZE

Saggezza

Alla 'domanda di grazia' per il cedro, abbiamo scritto, é stato ancora risposto niet. La domanda di grazia era stata da noi formulata ancora all'inizio della vicenda in quanto era chiaro che il Comune non sarebbe mai tornato indietro. Nel terzo millennio non è infatti più tempo di insegnamenti praticati. Nell'altro millennio ci avevano infatti insegnato che talora è prova di saggezza tornare sulle proprie decisioni. Questa buona abitudine pare sia stata smarrita, e non solo a Sondrio.

Quale 'domanda di grazia'

La nostra 'domanda di grazia' era stata la proposta di trasferire altrove il cedro. Tempo dopo questa proposta era stata fatta propria dal Presidente dell'ASM Nicola Giugni, leader di una delle liste che hanno portato alla vittoria elettorale il Sindaco Molteni.

Qualcuno ci ha scritto indicandoci la risposta che allora era stata data da Paola Pizzini, leader dei difensori del cedro, con una foto della ginkgo biloba di Via Torelli, un tronco spoglio con rami secchi e fogliame assente.

Abbiamo, però, qualcosa da dire al riguardo.

Era possibile il trasferimento del cedro

Quand'ero Sindaco avevamo ideato un fior di parcheggio sotterraneo, sotto il cortile delle scuole di Via Cesare Battisti. Si trattava di 2800 mq, metà dei quali pagati dall'impresa che stava costruendo l'edificio ex Alpina, in cambio dei 700 mq di parcheggio sotterrameo che avrebbe dovuto mettere a disposizione pubblica.

Occorreva l'OK scolastico. Ci fu una mezza rivoluzione perché scopersero allora che quel cortile era assolutamente strategico per la loro scuola con idee e programmi per valorizzarlo. In oltre un quarto di secolo (!) è rimasto tal quale, gli usi scolastici rimasti nell'empireo e in compenso per anni è stato usato come parcheggio al servizio della scuola (pare che le auto non fossero degli alunni delle elementari e della Media Ligari…).

L'OK quindi non ci fu e tutto rimase come prima.

Che c'entra questo? C'entra e come visto che il principale problema era proprio rappresentato dalle piante ad alto fusto. Dedicammo parecchia attenzione a questo problema. Chiamammo una impresa super-specializzata, quella che negli anni 30 ha piantato lungo la Statale 38 da Sondrio un gran numero di piante di noce. L'edificazione negli anni ne ha fatto strage ma qualcuno c'è ancora nei pressi del Trippi, in Fiorenza, vicino al Rhon ecc.

Dapprima si stabilì quanta terra era necessaria per una buona vita vegetativa. Prudenzialmente ne maggiorammo il quantitativo, il maggior costo del cemento armato essendo modesto. Poi la proposta dell''impresa: parcheggiare le piante di Via Battisti al Campus per rimetterle poi a dimora a lavori conclusi. A quel punto l'assessore ai LL.PP. Sirtori propose invece di lasciarle nel Campus e in Via Battisti metterne di nuove. Scegliemmo questa soluzione con piante di 30 metri - massima lunghezza possibile per transitare nelle strade -, ad un milione l'una e con garanzia di attecchimento. Avevamo esaminato situazioni simili, il 'curriculum' dell'impresa, le referenze (non di persone ma di interventi). Avevamo fatto cioè quello che per noi era una costante, ovvero in ogni decisione, grande o modesta, approfondire pur senza perdere tempo.

Non si venga a dire che il trasferimento non era possibile.

Sarebbe stato possibile. Se lo si fosse voluto

Abbiamo, nettissima, l'impressione che non sia stato fatto quel che si poteva, e doveva fare, in ordine alla possibilità di spostare altrove il povero cedro senza ricorrere alle motoseghe che hanno prima squartato e poi tagliato la

pianta. La cartina, d'altronde, di tornasole: l'intervento del Sindaco, difficile e contrariamente al solito abbastanza contorto, sul quotidiano "La Provincia di Sondrio". Varrebbe la pena di pubblicarlo interamente ma non è consentito per cui riportiamo solo le battute conclusive

Il Sindaco

"…Prendere una decisone attiene a quel compito, ma nella consapevolezza, onesta, che la tua decisione deve tener conto del lavoro, delle opinioni, dell'impegno di tanti altri che al tuo progetto si affiancano, che lo arricchiscono dedicandogli energie e passione. Anche questi sentimenti devono trovare, nelle decisioni del sindaco un giusto riconoscimento. E se strali ci saranno per la scelta fatta li prenderò sulle spalle, mi tocca, ma ho deciso e questo mi veniva richiesto".

Dunque scrive: "…la tua decisione deve tener conto del lavoro, delle opinioni, dell'impegno di tanti altri che al tuo progetto si affiancano, che lo arricchiscono dedicandogli energie e passione".

Che il Sindaco debba decidere non c'è alcun dubbio.

Che abbia deciso è lì da vedere, in Piazza Campello.

Che abbia tenuto conto "del lavoro, delle opinioni, dell'impegno di tanti altri" (di una parte in ogni caso) potrebbe essere possibile e quindi una decisione, anche se da noi ed altri non condivisa, andrebbe rispettata. Il fatto è però che la conclusione non è stata in linea con i propositi e la declaratoria della propria posizione. Abbiamo l'impressione che in Comune non ci si sia reso conto che la questione andava ben oltre il progetto della nuova piazza, l'intervento nell'angolo sud-est, la sopravvivenza o meno di un albero.

Non si é compreso che il cedro era un simbolo, era una parte di noi che con quell'albero siamo cresciuti, con le prime lampadine fioche a Natale, con il Presepe vivente, Madonna la Carla Bettini, con una serie di piccoli fatterelli che però sono la storia della nostra vita, di migliaia di concittadini. Chi non ha compreso questo non può dunque rendersi nemmeno conto della reazione di tanta gente "per una pianta", non può capire che in realtà non si trattava 'di una pianta', non può capire il valore di un simbolo.

'I sogni muoiono all'alba' (x)

Pensavamo possibile salvaguardare un simbolo, quella parte di noi stessi che si rispecchiava in quel cedro. Pensavamo possibile che, compreso questo valore, si trovasse una soluzione tale da conciliare la nuova piazza di Molteni con i sentimenti di tanta gente, magari lasciando a loro di suggerire dove reimpiantarlo

Ma 'I sogni muoiono all'alba' (x). E nel modo peggiore, nascostamente dando l'impressione di aver fatto una marachella.

(x) COINCIDENZE

La scelta del giorno del blitz l'abbiamo commentata in altro precedente articolo ("Operazione dunque controllata, si dice, dal satellite, proprio il giorno in cui cade l'anniversario di un'altra operazione-blitz, l'invasione sovietica della Cecoslovacchia che pose fine alla Primavera di Praga. Qui finisce invece la primavera del cedro").

Per la scelta dell'orario il titolo 'I sogni muoiono all'alba' era venuto spontaneamente, ma c'era il dubbio che non fosse farina del nostro sacco. E, effettuata la ricerca, abbiamo visto che infatti si tratta di un film di Enrico Gras, Mario Craveri, Indro Montanelli basato sull'esperienza diretta, proprio di Montanelli, a Budapest quando i carri armati sovietici, 4 novembre 1956, soffocatono con un blitz la rivoluzione democratica ungherese e impiccando, nel giugno del 1958, il Presidente Nagy. Altra coincidenza!

Infine, scrivevamo che alla domanda di grazia, rappresentata dalla rinuncia al taglio con spostamento del cedro in altro luogo, la risposta era stata ancora niet.

Tre coincidenze con un denominatore comune per un blitz senza precedenti in Comune di Sondrio…

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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