SEL critica la Lega per la questione immigrati

Riceviamo e pubblichiamo con una nostra osservazione. Noi abbiamo unicamente pubblicato la presa di posizione del Presidente della Provincia con il nostro titolo “In provincia 40 immigrati. Sertori mette sotto accusa il Ministero”. Non entriamo nelle tematiche perchè il discorso ci porterebbe lontano, e magari a Bruxelles, a Tripoli, a Tunisi, al Cairo, all'Eliseo e a Downing Stret. Non è però accettabile che il funzionario X Y usi come criterio quello della divisione pura e semplice: alla Lombardia 480. Diviso 12 fanno 40 per ogni provincia. Qualcuno lo avvisi che Bergamo e Brescia superano il milione di abitanti, Monza e Varese gli 800.000 e via via le altre province fino a  Lodi 225 e Sondrio 181. E' vero che ne sono arrivati a iosa e chi è addetto ad occuparsene deve fare i salti mortali ma questo, anzi!, è motivo di più per collaborare senza imporre. A meno che si sia sbagliato e abbia pensato che le Province erano già state soppresse...

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La nota di SEL:
Ci riferiamo alla manifestazione di uno sparuto gruppo di Leghisti  a Cosio Valtellino, davanti all’albergo che ospita un gruppo di profughi giunti nella nostra provincia venerdì scorso. Contro il ripresentarsi di forme di razzismo condannate dalla storia dopo la caduta dei regimi fascisti e nazisti che hanno regalato al mondo migliaia di morti e l’orrore dei campi di sterminio, indignarsi non è solo giusto, ma un dovere civile. E alle forze politiche spetta l’obbligo di pronunciare parole chiare.
Chiarissima è la Costituzione della Repubblica Italiana, che all’art. 10 dei PRINCIPI FONDAMENTALI (non a caso!) recita al terzo capoverso: “Lo straniero al quale sia impedito l’effettivo esercizio delle libertà garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge…”
I profughi provenienti da alcuni paesi africani e giunti qui da noi provengono da paesi dove guerre, dittature, miseria regnano sovrane e non vigono certo “le libertà garantite dalla Costituzione italiana” (non quelle delle legislazioni di quei paesi!) . Per queste persone “l’asilo nel territorio della Repubblica” è un DIRITTO e il garantirlo per lo stato italiano un DOVERE.
E i diritti non vengono sospesi perché l’Italia attraversa una situazione di crisi economica! I diritti sono tali se valgono sempre e per tutti (altrimenti sono privilegi), in quanto sono inerenti alla comune condizione umana.
Frutto di ignoranza o, peggio, di miserabile astuzia politica la confusione tra immigrati, clandestini e profughi. Quelli giunti da noi venerdì sono in attesa che venga riconosciuta la qualifica di profughi e che quindi rientrino nella condizione sopra delineata.
Così come si trovavano nella condizione di profughi gli antifascisti italiani che si rifugiavano all’estero perché perseguitati dal fascismo, così come erano immigrati, spesso clandestini, gli Italiani, che, fuggendo dalla povertà, andavano a cercar lavoro all’estero e che ricominciano ad andarci ( vedasi i nostri giovani, spesso altamente qualificati) .
Sono fenomeni sociali inevitabili nel mondo d’oggi, dove circolano liberamente capitali e merci; bisogna cercare di regolamentarli, sempre però alla luce del rispetto dei diritti umani.
Non meritano risposta i ragionamenti per cui la crisi è colpa degli immigrati (la Germania dovrebbe essere molto più in crisi di noi!) o che i soldi spesi per i profughi rubano il pane agli Italiani ( ci è costata molto di più la family del senatur!)
L’ignoranza è la madre di tutti i razzismi.
Qualche parola sul presidente della provincia Sertori che clicca “mi piace” sulla manifestazione leghista di Cosio. Il presidente della Provincia, che non deve mai dimenticarsi di essere tale e quindi di rappresentarci tutti e non solo il manipolo di Leghisti sfegatati, ha espresso alcune considerazioni, in parte condivisibili, sul metodo con cui si è pervenuti all’invio dei profughi, da parte delle autorità di governo, nelle diverse province lombarde, senza confrontarsi con gli Enti Locali, come si era fatto in una precedente occasione; cosa che avrebbe potuto permettere tra l’altro una migliore qualità dell’accoglienza. Questo tipo di critica sarebbe stata motivata, purché  accompagnata comunque dai doveri di accoglienza previsti dalla Costituzione.
Ma la protesta leghista non è stata indirizzata contro le scelte governative ma si è scagliata in modo indecente contro i profughi: non a caso si è svolta nei pressi di un albergo che li ospita.
Non quindi un “mi piace” sarebbe dovuto venire dal Presidente Sertori ma una presa di distanza, accompagnata da una precisazione che chiarisse il suo pensiero.
La solidarietà di molti cittadini della nostra provincia nei confronti dei profughi e l’impegno positivo di parecchie associazioni ci confortano rispetto alla giustezza delle nostre posizioni
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ della Provincia di Sondrio

Dalla provincia