09 09 27 (Aggiornamento) LA STUDENTESSA PESTATA: BULLISMO? NO, VIOLENZA. LA VITTIMA TORNI A SCUOLA. LE TRE ALLA LARGA
Anche i telegiornali nazionali si sono occupati di quello che è stato definito un episodio di bullismo con le tre ragazze, per fortuna emuli solo in 64mo delle tre ragazze di Chiavenna, che si sono accanite fuori della scuola contro una 14enne alunna della prima Liceo Linguistico. Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina ritiene che si debbano chiamare le cose con il loro nome. Questo è un atto di violenza, forse premeditata, un'azione squadristica assai peggio di una bravata da bulli.
Indipendentemente dal seguito giudiziario, che ci si augura vi sia, resta un interrogativo sotto l'aspetto disciplinare. Il rischio infatti è che, passata la festa gabbato lo santo, ossia che parta il buonismo ed anche, ci si passi il termine, una certa pavidità degli organi collegiali della scuola.
Non è infatti una scusante che la cosa sia avvenuta all'esterno dei singoli edifici scolastici perché il contesto è stato quello scolastico. Fisicamente la zona del campus, ad personam la massa studentesca in uscita da scuola. Tempo fa due ragazzi che erano penetrati in una scuola di Sondrio e bruciato i registri vennero radiati dalle scuole italiane. Questa volta, per un fatto enormemente più grave ci si augura che non si imiti Ponzio Pilato con la scusa che il fatto non é avvenuto entro le mura perimetrali di questa o quella scuola. Ci si augura pertanto che non si proceda a tarallucci e vino limitandosi ad una sospensioncella di 15 o 30 giorni motivata dal fatto magari 'che le tre, poverine, sono contrite, pronte a chiedere scusa e addirittura hanno persino promesso di non farlo più' o ragioni del genere…
La ragazza vittima delle attenzioni bellicose - così viene riferito -non vuol più tornare a scuola.
Comprensibilmente.
L'idea di tornare a scuola e ogni giorno di dover tremare ripercorrendo l'aggressione nel vedere le tre tizie suggerirebbe a chiunque la decisione di stare alla larga.
Qualsiasi educatore può capire come la contemporanea presenza delle quattro ragazze al Campus sia psicologicamente incompatibile. Se questa incompatibilità dovesse permanere per difetto di decisioni delle Scuole la povera ragazzina dopo il pestaggio fisico subirebbe un secondo pestaggio, morale, portandoselo dietro tutta la vita
Per tanta gente, per il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina Lei deve poter tornare a scuola serena, senza problemi. Alla larga dal Campus, e da ogni altra scuola, debbono starci le tre.
Se poi la contrizione è reale e chi ha sbagliato lo dimostra pagando per il malfatto con un anno di impegno sociale non formale ma adeguato, acquisito l'assenso della vittima, le tre potrebbero riprendere il cammino scolastico il prossimo anno.
CCCVa
S'intende che se emergessero fatti nuovi, nuovi ma anche rilevanti, si tratterebbe di rivedere la situazione e di darne ovviamente conto ai nostri lettori. Se poi qualcuno dissente scriva. Pubblicheremo (ndr)