Il 118 cambia, il 112 avanza, il sistema migliora

Giovedì 27 giugno 2013 in ora peraltro inconsueta - le 18,30 -, presso la Direzione Generale dell'ASL della Provincia di Sondrio, si é tenuta la preannunciata conferenza stampa di presentazione da parte del Direttore Generale Areu, dott. Zoli, in applicazione della DGR 1964/2011 di:

- la confluenza della Centrale Operativa 118 di Sondrio nella Centrale Operativa 118 di Bergamo;

- la riorganizzazione del soccorso sul territorio.

Oltre alla Direzione Asl, Commissario dr. Paolo Grazioli, presenti la Direzione Strategica dell'AOVV, il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Asl della provincia Molteni, i Sindacati.

Tema importante, delicato e meritevole di particolare attenzione come é sempre quando si cambia. Nel nostro caso ancor di più perché si tratta della vita umana, talora in bilico col tempo che corre troppo in fretta per cui i soccorritori a loro volta debbono correre e correre e correre.

E la riforma del sistema dell'emergenza punta proprio precipuamente su questo, sul riuscire a battere sul tempo la signora della falce, razionalizzando e ottimizzando il sistema. Non ci sarà più il tradizionale 118 della provincia. A partire dal 2 luglio avremo come riferimento Varese. Meglio, avranno. Non noi utenti ma loro operatori. Perché Varese? Lo vedremo dopo per via della sperimentazione in atto. Sta comunque il fatto che il territorio lombardo é stato strutturato su quattro Sale Operative per l'Emergenza-Urgenza, acronimo SOREU. A ciascuna di queste fanno capo 12 Articolazioni Aziendali Territoriali, acronimo AAT, dell'Azienda Regionale Emergenza Urgenza, acronimo AREU, coincidenti con le province. Queste AAT debbono assicurare l'organizzazione dell'emergenza extra-ospedalioera per quanto riguarda i mezzi di soccorso e l'integrazione con l'emergenza intraospedaliera.

Non si smobilita. Ognuna di queste AAT può contare su un responsabile medico, un coordinatore infermieristico e personale di staff, mantenendo i rapporti con Istituzioni locali e volontariato.

Cosa cambia allora? Cambia che non c'è più la gestione delle chiamate che, centralizzate in 4 anzichè 12 centri, vengono meglio filtrate anche in funzione dei diversi codici.

Torniamo però alle SOREU. Quattro abbiamo detto e precisamente Milano, cui fanno capo Milano e Monza-Brianza; Como (Como, Varese, Lecco); Bergamo (Bergamo, Brescia, Sondrio); Pavia (Pavia, Cremona, Mantova, Lodi). Chi vi opera é in sostanza come fosse in plancia con la differenza che in questo caso é collegato in rete per cui può intervenire sugli eventi di tutta Lombardia con le informazioni che quindi possono girare dappertutto. Un medico é sempre presente nelle Soreu con funzione di gestione sanitaria. Effetto indotto: questo tipo di riorganizzazione "libera" personale sia sanitario che tecnico sinora presenti nelle centrali operative con la possibilità dunque di utilizzarli sui mezzi di soccorso elevando il livello qualitativo del soccorso stesso.

Avevamo citato all'inizio Varese dove si sta sperimentando il domani, che però anche per noi sarà l'oggi a partire dal prossimo martedì 2 luglio. Si tratta di avere un solo numero dell'emergenza, il 112, chiamato il quale sono le centrali operative - prossimamente a Varese si aggiungeranno Milano e Brescia - a smistare, secondo i casi, tali chiamate ai responsabili della pubblica sicurezza o del soccorso sanitario o del soccorso tecnico. C'è un acronimo anche qui, è il NUE ovvero Numero unico per l'emergenza.

Si parte col piede giusto avendo definito anche i problemi di carattere amministrativo con CRI e coop. Si parte anche per la sperimentazione di Varese con criteri che definiremmo ferrei per procedere sul filo dei secondi, 30 ad esempio per la prima fase cognitiva. Tutto questo consente un distribuzione più efficiente dei casi, dal cosiddetto Codice rosso in poi, un utilizzo più razionale dei mezzi e delle strutture anche nelle zone-confine fra le diverse AAT.

Soldi

S'è parlato anche delle risorse. 15.800.000 € il totale. Voce più importante il personale con 7,760 ml. - le convenzioni 3,860 - l'elisoccorso 3,300. Le nuove risorse per l'AAT di Sondrio assommano a 1.300.000: 700 per 8 ambulanze 4x4 - 120 per 3 automediche 4x4 - 300 per radio e ponti radio - 150 divise - informatica 30.

Costi pro-capite: valtellinesi 86,45 - lombardi 18,92. Non c'è da meravigliarsi. Basta la geografia con magari anche l'aggiunta ai 183.000 valtellinesi di quelli che vengono da fuori incrementando non di poco la spesa di elicottero...

Importante per la gente

Viene poi una parte importante per la gente, per chiunque di noi, anche per fare sapere, per fare conoscere non solo, ad esempio, il numero per chiamare aiuto ma anche come chiamare aiuto. Ci hanno fatto sentire tre casi di registrazioni.

Il più drammatico quello di un bambino che chiedeva aiuto perchè il papà aveva avvelenato la mamma. Sapeva però solo il nome del paese, quasi 10.000 abitanti e quindi con difficoltà a individuare l'indirizzo. Ci vollero cinque ore. (Per inciso e a scanso di equivoci due suggerimenti per i bambini. Il primo é avere in tasca o comunque a portata di mano indirizzo e telefoni. Il secondo insegnare fin da piccoli a conoscere almeno generalità e indirizzo).

Un altro con la mamma angosciata che disperatamente chiede aiuto per il figlio senza dare retta ai soccorritori che chiedono si conoscere dove devono accorrere.

Un terzo caso riguarda un tizio che richiesto dove fosse per andare a soccorrerlo risponde 'davanti a un bosco'.

L'emergenza richiede di non perdere tempo. Ma per questo occorre collaborazione fornendo tutti i dettagli che servono per meglio identificare la situazione e per sapere dove andare. Si sta riorganizzando il servizio per filtrare meglio le chiamate secondo urgenze, per intervenire al meglio, per risparmiare non solo ore, o minuti ma addirittura secondi e poi capita di perdere tempo prezioso perchè le indicazioni non sono esatte.

Varese sta dando la risposta anche in questo avendo la possibilità di localizzare la chiamata.

Serietà

Vale sempre il detto taoista che ripetiamo spesso. Fa notizia un albero che cade mentre non la fa una foresta che cresce. Al primo caso di qualcosa che non va sono pronti i titoli sulla 'malasanità'. La buona sanità è avvolta nel silenzio, non fa vendere copie di giornali. Ora é evidente che si può sempre migliorare, è vero che l'errore è un dato statistico, che è utopia pensare che tutto viaggi nel modo migliore. Premesso questo, sottolineato che esiste un assoluto e un relativo, bisogna essere seri e non dobbiamo proprio lamentarci di quello che abbiamo in una provincia dove l'elicottero, allora ovviamente non medicalmente attrezzato, viaggiava già 36 anni fa, nel 1977 per andare a salvare qualcuno.

a.f.

a.f.
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