CRISI IN PROVINCIA DOPO LA SFIDUCIA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL NERO? NEANCHE PER SOGNO E QUI SI SPIEGA IL PERCHE' 11 1 30 31
Le opposizioni avevano presentato una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Provinciale in buona sostanza, dicevano, perché non svolgeva in modo appropriato la sua funzione.
Nei precedenti punti in discussione non c'era stata nessuna scintilla per cui si pensava ormai lla cena, ultima pratica da sbrigare questa mozione. I numeri c'erano. Sui 24 consiglieri le opposizioni potevano contare su nove e invece il voto a scrutinio segreto ha riservato una grossa sorpresa. In tredici hanno detto si alla sfiducia superando i favorevoli rimasti in numero di 11. Sospensione della seduta, discussioni e poi alla ripresa la capogruppo del PdL Bormolini ha comunicato che il PdL ritirava i propri 4 assessori pur restando i consiglieri nell'ambito della maggioranza. Discussioni post, ipotesi, congetture. La realtà è che, sentendo l'uno l'latro e l'altro ancora ne viene un quadro chiarissimo, vale a dire che nessuno sa dare una spiegazione plausibile. Il PdL sostiene che il no non è venuto dalle sue fila. La Lega sostiene che è perfettamente sulla linea dell'accordo stipulato qualche giorno fa e sottoscritto dai due 'capi' del PdL Del Tenno e della Lega Zini. Qualcuno ricama anche su posizioni personali del Presidente Del Nero su questo o su quel problema. Il PdL ha annunciato che Del Nero deve restare al suo posto, Statuto permettendo.
Dagli ambienti economco-sociali della provincia viene un richiamo dato che una vera crisi la si sconterebbe tutti. Un ruolo di ricucitura è ovviamente affidato anche al Presidente Sertori.
La morale: visto che nessuno dà un'attendibile spiegazione logica l'unica cosa da fare sarebbe quella, fermi i paletti, di riprendere da capo le cosa, intendendo il da capo a un minuto prima della votazione effettuata a Palazzo Muzio.