Prodotti Dop, nostri compresi; assessore all'Agricoltura: regole contro i similari

(Ln - Milano) "Fino a oggi la Ue ha stentato a riconoscere le specificità locali e ha sostanzialmente bocciato ogni percorso normativo, che tentava di 'identificare' i prodotti. Così, i tentativi di arrivare alla tracciabilità sono stati soffocati da chi preferisce i volumi di vendita, come nella grande distribuzione, a scapito della qualità". Lo ha ribadito l'assessore regionale all'Agricoltura nel corso del convegno organizzato dal Consorzio per la tutela del Grana Padano sul tema della contraffazione alimentare, nella penultima giornata di svolgimento di Tuttofood, rassegna biennale dell'agroalimentare.

FORTE CRESCITA DELLE IMITAZIONI NELLA GDO - "Nei negozi e nei supermercati è forte e in continua crescita la presenza di prodotti che, per aspetto, presentazione e packaging, sembrano uguali a quelli Dop - ha detto Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano -, ma che nulla hanno a che vedere con il livello qualitativo degli stessi. La confusione causata dai generi alimentari 'similari', di ignota provenienza e in vendita sugli scaffali al fianco di eccellenze nostrane, penalizza in maniera pesante i consumatori, il made in Italy e le aziende produttrici. Un danno che, solo per il Grana Padano, vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all'estero e 300 milioni in Italia".

ITALIAN SOUNDING, DANNO MA ANCHE OPPORTUNITÀ - Perché il cosiddetto "italian sounding", che di italiano può avere solo i colori sull'etichetta, vale in giro per il mondo qualcosa come 60 miliardi di euro, più del doppio di quello che vale il nostro export alimentare complessivo. "Un danno - ha detto l'assessore regionale - ma anche un'opportunità: vuol dire che c'è spazio per riaffermare la qualità delle Dop. Un tema su cui il nostro impegno come Regione Lombardia sarà totale".

IMPEGNO TOTALE A PROTEZIONE DELLE DOP - All'orizzonte c'è Expo 2015. "La contraffazione alimentare - ha ricordato il responsabile dell'Agricoltura - dovrà essere affrontata con la messa a punto di un protocollo di regole, che consentano una 'protezione' dei prodotti. Iniziative e contenuti ad hoc, in vista dell'appuntamento del 2015, necessarie per contrastare la piaga dell'elusione dei marchi, che saranno presentati nel corso di un evento in programma a luglio". Perché il consumatore, libero di scegliere, deve poter essere informato correttamente, per acquistare consapevolmente. "In Italia come sui mercati esteri - ha aggiunto l'assessore - che in questa fase di contrazione interna stanno sostenendo le nostre produzioni. E nel rispetto del principio di reciprocità, dove le regole devono essere uguali per tutti".

CONFUSIONE È GIÀ FORMA DI INGANNO - "Non contestiamo il diritto di fare prodotti 'indifferenziati' - ha specificato l'assessore regionale - quanto il fatto che troppo spesso si fa confusione per assomigliare il più possibile all'originale. Il consumatore merita di fare scelte consapevoli, scegliendo la qualità delle nostre produzioni oppure no. Fino a oggi, però, le carenze normative europee hanno messo in difficoltà il consumatore. Io, però, scelgo di tutelare chi lavora tutti i giorni dell'anno per affermare il valore della qualità. Se le leggi son sbagliate, bisogna avere il coraggio di cambiarle".

(Lombardia Notizie)

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