INDUSTRIALI PERPLESSI SUI NUOVI DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PER I VEICOLI COMMERCIALI 11 7 30 11
27 luglio 2011 - Confindustria Sondrio esprime perplessità e rammarico per il
provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con cui sono state
aggiunte cinque nuove giornate al calendario 2011 dei divieti di circolazione per i
veicoli commerciali.
"Con un decreto ministeriale emanato in questi giorni il divieto di circolazione è
stato applicato anche a cinque venerdì tra il 22 luglio ed il 28 ottobre. Quando, a
fine dicembre scorso, è stato definito il calendario 2011 delle limitazioni ai mezzi
pesanti, molte aziende hanno schedulato, per quanto possibile, la loro logistica
verso fornitori e clienti, al fine di ottimizzare i flussi di merci, materie prime e
prodotti finiti. Questi ulteriori divieti, imposti in palese contrasto con il principio di
certezza del diritto, rischiano di creare delle serie difficoltà, soprattutto nelle
consegne ai clienti, dove spesso, a fronte di un ritardo, viene richiesto il
pagamento di una penale", dichiara il Presidente della sezione Trasporti di
Confindustria Sondrio, Paolo Oberti.
"La sicurezza della circolazione stradale è un interesse pubblico giuridicamente
tutelato, e ciò è un bene, ma ritengo si debba proteggere anche il diritto delle
imprese di poter lavorare e produrre; imprese che ogni giorno, in silenzio, creano
sviluppo, ricchezza ed opportunità. La capacità di competere sui mercati si fonda
anche sulla qualità e celerità della logistica. E ciò vale a maggior ragione per un
territorio come il nostro, che già deve fare i conti con una forte carenza a livello di
dotazione infrastrutturale. I divieti aggiuntivi sono un tipico esempio dei lacci e
lacciuoli che quotidianamente rendono difficile il concreto operare delle imprese
italiane, ponendole in condizioni di handicap nei confronti dei competitor insediati
in altri paesi", gli fa eco il numero uno di Via Trieste, Paolo Mainetti.
"Sono anche convinto che si debba superare il pregiudizio secondo cui il pericolo
sulle strade è imputabile unicamente ai mezzi pesanti; l'equazione "meno camion
uguale più sicurezza" è errata. La sicurezza della circolazione si consegue
migliorando la qualità delle infrastrutture viarie e perseguendo eventuali
comportamenti illeciti, non certo mettendo alla berlina un'intera categoria
professionale. La normativa in materia di autotrasporto è già densa di
adempimenti relativi alla sicurezza, apprezzabili nelle finalità ma anche onerosi
per le imprese. Senza contare il fatto che paghiamo bollo e assicurazione per un
anno intero benché in alcune giornate ci sia proibito viaggiare", conclude Oberti.