: FOLLIE D'ESTATE, MENO UNA

Prima follia: poverine, erano incapaci di intendere e volere! - Seconda follia: poveracci, facciamo una sottoscrizione per salvarli - Terza follia: bollette elettriche italiane primatiste in Europa -



Il colmo: incapaci le assassine della suora di Chiavenna? - Sottoscrizione per salvare quei poveracci del calcio - Bollette elettriche italiane primatiste in Europa - Elettrosmog: due pesi e due misure - Meno una.

Estate 2001, diverse follie nelle cronache quotidiane.

Cominciamo dalla più seria.

PRIMA FOLLIA: POVERINE, ERANO INCAPACI DI INTENDERE E VOLERE!


Raramente la pubblica opinione è stata così compatta e univoca nelle valutazioni della notizia che i periti incaricati dal Tribunale avrebbero trovato "incapaci di intendere e volere" le tre ragazze che hanno assassinato la suora di Chiavenna, per i credenti già agli onori degli altari prima ancora che decida la Chiesa.

Lucidissime nel preparare l'omicidio, lucidissime nell'eseguirlo, lucidissime dopo nel cercare di farla franca, ma "incapaci di intendere e volere"! Fortunatamente non siamo di fronte a un problema matematico, ma a uno psicologico, per cui venisse anche interpellato lo scienziato riconosciuto la soluzione non è, appunto, matematica, certa, sicura. E speriamo che i giudici ne tengano conto.


IL BRANCO. MA ALLORA I MAFIOSI?

Di un altro aspetto si è scritto sui giornali, e cioè che nella valutazione della capacità o incapacità entra in gioco l'influenza del "branco", cioè una sorta di plagio collettivo nei confronti delle singole individualità. In questo caso, si sostiene, non ci sarebbe più la punibilità dato che, come si sa, la responsabilità penale è personale.

Stessero così le cose non c'è picciotto mafioso o killer dell'andrangheta e similari organizzazioni che dovrebbe essere condannato. 

Che dire infatti dell'influenza che ciò che sta intorno e il branco esercitano su chi cresce, fin da bambino, in un ambiente, spesso degradato, dove l'aria che si respira ha il contrassegno mafioso, camorristico ecc.?

Che dire di mille altre situazioni per mille altri reati, di cui spesso sono protagonisti giovani?

PER MOLTO MENO IN GALERA SI VA

Ancora dell'altro. I mass-media hanno dato, giustamente, risalto all'eroico gesto del camionista in carcere per una condanna di due anni per omissione di soccorso dopo un incidente, che a gravissimo rischio della propria vita si è calato in un profondo pozzo della fognatura salvando da certa morte un operaio svenuto sul fondo per i gas mortali respirati. Lui era capace di intendere e volere quando è scappato? Tanta gente resta sotto shock per un semplice tamponamento. Lo shock, il panico, la confusione a mille nella propria testa in quel caso non ci sono entrate, ed è venuta la condanna a due anni. Il gesto eroico è stato istintivo e chi per istinto va a salvare una vita a costo di lasciare là in fondo la propria ha dentro di sé solidi principi per cui c'è da pensare veramente che la sua fuga di allora fosse figlia dello stordimento.

Eppure lui era "capace di intendere e volere" e in galera c'è finito per l'omissione di soccorso.

Niente processo,niente galera, secondo la perizia che confidiamo i giudici disattendano, per le protagoniste lucidissime di un barbaro, atroce assassinio!

Per i latini "summum jus, summa iniuria". Qui, se prevalesse la tesi dell'incapacità saremmo non solo alla "summa iniuria" ma molto peggio. Oltre a tutto, fra loro e dentro di loro come accoglierebbero questo esito le tre ragazze? Seconda vittoria. Sataniste, assassine nel nome di e per Satana, con la morte della suora avrebbero sanzionato la prima vittoria. Satana non può essere processato e se neppure loro, che si ritenevano sue figlie, lo possono essere, il loro idolo, il loro mentore ha, appunto, vinto due volte, ha mostrato la sua forza, ha corroborato i suoi adepti. 

REDENZIONE SI' MA SENZA DIMENTICARE L'ESPIAZIONE

La bilancia dei diritti e doveri dovrebbe essere sempre in equilibrio. Così in equilibrio dovrebbero essere, per i colpevoli, espiazione e redenzione. Anche per il delinquente più incallito - personalmente non siamo di questo avviso, ma stiamo pure all'orientamento diffuso - bisogna operare per cercarne la redenzione. Sta bene. Ma non sino al punto di dimenticare che una giusta espiazione è indispensabile, sotto due profili. Da un lato perché chi ha fatto il male in qualche misura deve essere chiamato a risponderne. Dall'altro lato perché la condanna di un reo ha in sé implicito il monito per altri, e quindi deve essere anche un elemento di prevenzione.

Se espiazione non vi fosse quale messaggio verrebbe trasmesso, in particolare ai giovani: che si può ammazzare, fra l'altro in modo così truce, senza scontarne il fio?



SECONDA FOLLIA: POVERACCI: FACCIAMO UNA SOTTOSCRIZIONE PER SALVARLI

Dovremmo aprire una sottoscrizione per salvare i poveracci del calcio italiano, e non solo la Fiorentina.

Il fatturato delle squadre di serie A é passato dal '98 ad oggi da 1260 miliardi nel '98 ai 1380 del '99, ai 2050 del 2000. Le perdite però sono passate da 430 a 650 e a 800. Quest'anno si passeranno i 1000, quasi tre miliardi al giorno.

Quasi due terzi del fatturato vanno ai giocatori, quasi un quarto dei quali passa i due miliardi a stagione, quanto cioè guadagnano una cinquantina di operai. 

Questa notizia è contemporanea a quella del nuovo contratto dei metalmeccanici che prevede un aumento di 130.000 lire al mese, quanti cioè ne guadagna il calciatore in 34 minuti (e in una decina di minuti i giocatori più celebrati…).

Si è poi superato il muro, non solo dei cento miliardi ma soprattutto delle centomila traveggole nella vendita o nell'acquisto di un giocatore.

Se Moratti o Agnelli o Sensi o Berlusconi - Cecchi Gori non è il caso di questi tempi… - vogliono metterci i loro soldi, affari loro, visto che ciascuno dei propri fa quello che vuole. Il problema è che per qualcuno che effettivamente mette mano al portafogli ci sono altri che rischiano di lasciare i buchi. E magari poi per sentir dire che ci vorrebbero sgravi fiscali.

Altro che sgravi fiscali per il calcio! Bisognerebbe invece applicare un'imposta per ogni cessione e, come per il reddito, progressiva sino ad arrivare, in casi clamorosi come quello di Zidane, al 30 o 40%, e non solo in Italia ma in tutta Europa.


TERZA FOLLIA: BOLLETTE ELETTRICHE ITALIANE PRIMATISTE IN EUROPA


Siamo primi in Europa!

Questo però è un primato che nessuno dei circa 57 milioni di italiani, centenari e neonati compresi, vorrebbe avere.

Il primato lo abbiamo per i costi della luce, come si diceva una volta, o, com'è più appropriato oggi, della corrente elettrica.

Per una famiglia che consuma in un anno 3500 kWh il costo complessivo in Italia è di 405,7 lire (senza tasse sarebbe di 320,7). Vediamo gli altri, arrotondando.

Danesi 380, tedeschi 298, begli 277, Olandesi 263, Austriaci 256, Portoghesi 243, Francesi 223, Lussemburghesi 215, Spagnoli 211, Inglesi 209, Svedesi 202, Norvegesi 182, Irlandesi 173, Finlandesi 169, Greci 115. Media europea 251,4 e 198,6 senza tasse.

In fatto di tasse per noi si tratta di 85 lire. Se ne pagano di più: 240,7 in Danimarca e 86,5 in Olanda.

Circa un terzo della nostra produzione dipende dagli idrocarburi che incidono mediamente negli altri Paesi per il 10%. Gli altri però hanno il nucleare che noi abbiamo abolito.

Siamo stati imbrogliati. Due volte. Anzi tre volte. (altri no, centrali smantellate, tassa pagata in più all'ENEL).

Non c'è dubbio che il nucleare desse e dia preoccupazioni, non magari per il pericolo di disastri tipo Chernobyl, centrale che comunque si sapeva malandatissima, quanto per il problema delle scorie. Ma gli antinuclearisti facevano la voce grossa, ascoltati, mentre i favorevoli erano additati quasi come dei pericoli pubblici.

Bisognava solo smontare la facile critica che il nucleare non conosce i confini di Stato, per cui abolirlo da noi e lasciarlo altrove sarebbe stato un non-senso e quindi ci hanno detto, quando c'era il referendum, che dopo l'Italia sarebbero venuti anche gli altri Paesi.

Li abbiamo visti?

In Svizzera il referendum non è passato proprio per l'esempio dell'Italia che, abolito il nucleare, ha dovuto e deve andare a comprare l'energia, prodotta nelle centrali nucleari di Francia e Svizzera, pagandola a caro prezzo.

Fregati tre volte.

Prima: il nucleare prospera in Europa, e non solo, consentendo costi molto competitivi all'energia prodotta e l'esportazione in Italia di una parte consistente e a osti alti. Se ci fosse qualche inconveniente il nostro Paese non resta immune dai rischi solo perché il referendum ha trionfato. Per quanto attiene poi alle scorie abbiamo addirittura corso il rischio di trovarcele depositate ai nostri confini, appena al di là delle Alpi.

Seconda: abolito il nucleare si è andati oltre non solo cancellando il programma di nuove centrali ma smantellando, a costi altissimi, quelle poche esistenti.

Terza: i costi dello smantellamento li abbiamo pagati, tutti noi, sulle bollette. Addirittura è emerso che abbiamo pagato di più.

In un anno a noi pagando 1.420.000 £. tocca un balzello supplementare di 640.000 £. rispetto alla famiglia francese che ne spende 780.000 e 690.000 in più rispetto alla famiglia inglese che ne sborsa 730.000.


QUARTA FOLLIA: DUE PESI E DUE MISURE


Altra follia nel settore dell'elettrosmog.

Torniamo su questo argomento ampiamente sviluppato in altra parte del giornale.

Per le antenne dei telefonini grandi proteste, qualcuna anche in provincia.

Per gli elettrodotti il silenzio, sia sul versante tutela della salute che sul vincolo territoriale - che sta per arrivare se non viene cambiato lo schema di decreto approvato dal Comitato interministeriale il 29 marzo u.s. -, una bazzecola di circa 80 milioni di metri quadrati in provincia, di oltre 4000 Kmq in Italia, rendendo in edificabili molti suoli oggi classificati edificabili dai Piani Regolatori.

Il silenzio è d'oro, recita un proverbio. In provincia di Sondrio è stato talmente assordante che Re Mida, con tutto l'oro che si ritrovava e che poteva avere, sarebbe al confronto con la nostra provincia un poveraccio.


Si potrebbe andare avanti, perché la lista è lunga.

La disattenzione ormai tocca punte elevate, il personale-privato trionfa, il bene comune è cosa di cui debbono occuparsi gli altri. Tutt'al più ci si unisce a qualche coro di proteste, se il coro però è numeroso.

Non serve dunque qualche riflessione?

Serve lo stesso. Il tempo è galantuomo e chi ha la pazienza di aspettare lo vedrà. Anche per le cose di casa nostra, elettrosmog in primis.

Per fortuna però all'elenco delle follie ne va sottratta una. 

Meno una perché c'è una non-follia.


LA "NON FOLLIA"


Nelle scuole di giornalismo si insegnava che non faceva notizia il cane che aveva morso uomo, ma la faceva un uomo che aveva morso un cane. E così, specie nel giornalismo moderno, pare che questo insegnamento sia stato preso alla lettera, sia pur adattato con la nuova formulazione relativa alle cose buone che non fanno notizia.

In mezzo a tante follie una non-follia, una cosa buona, anche al di là del risultato pratico, come segnale, triplo segnale di portata non solo locale ma addirittura nazionale.

In Comune di Sondrio due consiglieri, politicamente agli antipodi che più di così non si può visto che uno è di Rifondazione Comunista, l'altro della Fiamma, hanno presentato una proposta firmandola entrambi.

Questo ai compagni o camerati dei due, ma anche ad altri, che non conoscessero i contenuti, sicuramente si configurerebbe come un'altra follia.

Il contenuto della proposta elimina però subito questo pensiero. La proposta della strana coppia formata dai consiglieri comunali Gianluca Madé, Rifondazione, e Pierluigi Tremonti, Fiamma: Entri in Consiglio Comunale anche un extracomunitario, in aggiunta ai 40 sondriesi, ovviamente senza diritto di voto dato che la legge non lo consente ma con diritto di parola.

Il risultato: il Consiglio Comunale a fine giugno approva la proposta all'unanimità.

Abbiamo scritto "triplo segnale".

- Primo: Ci possono essere posizioni politiche diversissime, magari anche quasi su tutto. E' dimostrazione di intelligenza se si trova un punto comune evitare di estendere la contrapposizione solo per ragione ideologica. I due consiglieri non si sono reciprocamente dati l'avallo sul resto ma trovando di pensarla allo stesso modo su un punto importante hanno messo da parte le altre cose e messo, probabilmente primo caso in Italia di un abbinamento fra seguaci di Rifondazione e della Fiamma, le loro firme affiancate.

Persone politicamente meno distanti fra loro dei due potrebbero trarre insegnamento per tanti problemi e in tante occasioni in cui è in gioco l'interesse generale della comunità, ad ogni livello.

- Secondo: la proposta. Dare in un Consiglio Comunale la possibilità di interlocuzione ad un extracomunitario significa fornire occasione ufficiale per portare i problemi di tanta gente che è arrivata qui e opera attivamente (altro il discorso della delinquenza d'importazione, che fortunatamente non ha trovato localmente terra fertile) e poterne discutere con maggiore cognizione di causa. C'è un altro elemento da sottolineare, ed è il ricordo di moltissimi valtellinesi che hanno fatto la valigia e si sono sparpagliati nel mondo, molti arrivando ad occupare posizioni importanti - anche Ministri e Sindaci - nelle terre divenute seconda Patria.

- Terzo: la posizione intelligente del Consiglio Comunale concorde in tutti i presenti nell'approvare la proposta e nell'onorare la scritta in latino che campeggiava nella vecchia aula consiliare che, tradotta, recita: "Nella concordia si realizzano anche le cose minime, nella discordia vanno in rovina anche le più grandi".

Non capita tutti i giorni.

C'è da essere soddisfatti che questa "non-follia" sia successa.

E c'è da essere soddisfatti che questa "non-follia" sia successa a Sondrio.

Gds - 7.7.2001


                      




                                


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