Centri Operativi Misti per le emergenze istituiti dal Prefetto presso le CC.MM.

Si comunica che nel corso delle cinque riunioni (21 e 28 gennaio, 4, 11 e 18 febbraio) svoltesi presso le sedi delle Comunità Montane della provincia, alle quali hanno partecipato il Presidente e/o i rappresentanti della Provincia di Sondrio, i Sindaci della provincia, i Presidenti delle cinque Comunità Montane ed il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, il Prefetto della Provincia di Sondrio, dottor Salvatore Rosario Pasquariello, ha illustrato le sua proposta di stabilire l’articolazione del territorio di questa provincia in 5 Centri Operativi Misti, quali strutture di collegamento con il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura, suddivisi in considerazione della densità demografica e dell’accessibilità e della omogeneità dei rischi presenti sul territorio, al fine di ottimizzare l’organizzazione per una risposta puntuale e tempestiva nella gestione dell’emergenza.
Nelle predette riunioni sono state acquisite osservazioni e suggerimenti dagli stessi partecipanti, nonché i pareri dei rappresentanti degli Enti ed Uffici sopra citati.
Si rende ora noto che il Prefetto, con l’allegato decreto n. 11955/2020 del 5 marzo 2020, ha istituito i Centri Operativi Misti presso le sedi delle cinque Comunità Montane di Sondrio, Morbegno, Chiavenna, Tirano e Bormio, ovvero presso altri luoghi che le stesse strutture individua.
L’istituzione di questi centri ha nel momento attuale anche lo scopo di dare attuazione alle “Misure operative di protezione civile inerenti la definizione della catena di comando e controllo del flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare in relazione allo stato di emergenza determinato dal diffondersi del virus COVID-19”.
Detti organismi non sono operativi, non ricorrendo al momento i presupposti per la loro attivazione.

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L’istituzione dei C.O.M. è stata comunicata anche ai Sindaci, richiamando l’attenzione degli stessi sulla parte di una nota del Dipartimento della Protezione Civile con la quale si suggerisce di porre in essere le misure utili per “prepararsi ad un eventuale necessità di attivazione del C.O.C., come, ad esempio, la predisposizione di una pianificazione speditiva delle azioni di assistenza alla popolazione. Tali azioni saranno poste in essere in caso di attivazione di misure urgenti di contenimento del territorio comunale o di una parte dello stesso, così come il preallertamento dei referenti e dei componenti delle funzioni di supporto e la diffusione a tutti i componenti del C.O.C., dei provvedimenti emessi per la gestione dell’emergenza epidemiologica COVID-19”.
Anche questi Centri Operativi Comunali non sono operativi, non ricorrendo al momento i presupposti per la loro attivazione.

 

 

Degno di nota