3 30 APRICA E VALTELLINA: COMINCIA L'ATTESA DELLE GRANDI TAPPE DEL GIRO D'ITALIA

«Sarà uno spettacolo trasmesso nei cinque continenti da 163 televisioni, con 300 milioni di spettatori. Per la prima volta ci sarà la diretta anche negli USA, perché noi di RCS cerchiamo l'internazionalità e l'eccellenza». Sono le parole di Angelo Zomegnan, direttore del Giro d'Italia, pronunciate venerdì sera davanti alla folta platea della sala congressi presso il centro direzionale di Aprica. Durante l'attesa serata di presentazione delle tappe bresciano-valtellinesi 2010 sono stati dapprima proiettati due filmati: uno spot in anteprima sul Giro, parte integrante della campagna di comunicazione che sarà lanciata fra due settimane, e uno relativo alla memorabile tappa Chiesa-Aprica-Pontedilegno-Gavia-Bormio del 5 giugno 1988, con la fitta nevicata sul Gavia.

«Il Mortirolo è la montagna di Marco Pantani, mentre il Gavia è stato scalato la prima volta 60 anni fa da Fausto Coppi, del quale ricorre il 50° della morte - ha proseguito Zomegnan - La Valtellina ha l'occasione di onorare la memoria di due atleti che hanno scritto la storia del ciclismo e dello sport. Da qui al 28 maggio ci sono 60 giorni per preparare il doppio evento e fare della Valtellina e di Aprica i più grandi stadi all'aperto del ciclismo mondiale».

Ha chiarito i dettagli della tappa Brescia-Aprica del 28 maggio Stefano Allocchio: «Si partirà da Brescia, si farà un primo passaggio ad Aprica, il Santa Cristina con il Gran Premio della montagna a Trivigno. Da qui una bella scoperta, la discesa a Cologna (Tirano), per poi salire da Mazzo il passo del Mortirolo e scendere di nuovo a Édolo. Da qui si ripercorrerà nuovamente la salita di Santìcolo, attraverso il comune e poi il centro storico di Córteno Golgi, anche queste novità assolute. Alcuni corridori hanno già compiuto un sopralluogo e hanno trovato l'ascesa assai dura, specie perché collocata dopo il Mortirolo, a poca distanza dal traguardo finale di Aprica. Non pochi considerano la Brescia-Aprica la tappa più impegnativa e interessante, specie perché c'è la scalata del Mortirolo, che è l'essenza del Giro d'Italia. Il Giro senza Mortirolo è un Giro spogliato».

C'è poi stata la sapiente narrazione di numerosi episodi storici e di colore da parte del giornalista esperto di ciclismo Claudio Gregori de La Gazzetta dello Sport, il quale ha ricordato come Aprica, almeno teoricamente, sia entrata nella storia del Giro già nel 1919. La prima tappa della corsa del primo dopoguerra doveva essere infatti la Milano-Trento e doveva passare per Aprica e Tonale. Venne però una nevicata di 30 cm e il percorso fu modificato. Per un po' non si parlò di Aprica, che tornò però negli anni '40-50 come valico di passaggio. Fino al 1962, con la prima tappa vinta per distacco da Vittorio Adorni su Vito Taccone. Infine, la storia degli ultimi 20 anni, con ben sette entusiasmanti arrivi di tappa. Probabilmente un record.

Presente alla serata l'assessore al Turismo e Sport della Provincia di Sondrio Alberto Pasina che, affiancato dal presidente e dal direttore del Consorzio Terziere Superiore Giampiero Andreoli e Gigi Negri, ha parlato di «occasione per una grande promozione del territorio» e ha "supplicato" Zomegnan di confermare il Giro in valle anche nel 2011. In prima fila il vicepresidente e assessore al Turismo CM Tirano Dino Negri, i sindaci di Aprica Carla Cioccarelli, di Córteno Golgi Martino Martinotta, di Mazzo Clotildo Parigi, la presidente del Pantathlon Club Sondrio Paola Selvetti, il presidente del CONI provinciale Ettore Castoldi, il presidente della Valposchiavo Alessandro Della Vedova. Mascotte della serata, destinataria di scroscianti applausi, la medaglia di bronzo nello short track a Vancouver (e quattro anni fa a Torino), Arianna Fontana.

Antonio Stefanini

armando trabucchi
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