LUSINCHIERO COMMENTO DEL FEGICA-CISL PER QUANTO DA NOI SCRITTO A PROPOSITO DELLE MISURE DI BERSANI CONTRO I BENZINAI

Il numero sei del 22 febbraio scorso di “Fegica (Federazione Gestori Impianti carburanti e affini) - Notizie flash”, notiziario del Sindacato Fegica-Cisl (che ha scelto come tesoriera la Banca Popolare di Sondrio) con sede in Roma Via Anzio 24, pubblica un commento a quanto scritto dal nostro Comitato Cittadini Consumatori Valtellina edal nostro giornale pubblicato in merito alla questione “benzinai”.

IL LORO COMMEMTO:

“QUANDO I CONSUMATORI NON SI BUTTANO VIA”

Riproduciamo, di seguito, per gentile concessione un articolo apparso il 20 febbraio scorso sulle colonne sulla Gazzetta di Sondrio Ecco cosa succede quando, piuttosto che rincorrersi per spartirsi spazi televisivi e finanziamenti pubblici milionari (in €uro) e per dispensare, improvvisando, sciocchezze e luoghi comuni su tutto lo scibile umano, i rappresentanti dei cittadini consumatori impiegano il loro tempo ad approfondire le questioni.

Una vera rivelazione”.

Di seguito poi pubblicano integralmente la nota del CCCVa:

SIAMO CON I BENZINAI. LE CITTÀ SI SVUOTANO, I CENTRI

COMMERCIALI SI AMPLIANO. I NEGOZI URBANI CHIUDONO. LE RETI COMMERCIALI SI RIDIMENSIONANO…

Alcune riprese dalla nota del 22.1.07 inviata al Ministro - senza risposta- dal Comitato Cittadini Consumatori Valtellina, precisati i termini della cosiddetta liberalizzazione del Decreto Bersani nel settore della distribuzione di carburanti:

1) Sarà pure corporativa la posizione dei gestori degli

impianti ma certo si è che il provvedimento appare singolare.

Il Governo forte con i deboli (benzinai), debole con i forti (le Compagnie).

2) É stato lamentato tante volte che se il petrolio sale

l’adeguamento all’insù dei prezzi è velocissimo. Se il petrolio

scende, con mille motivazioni l’adeguamento all’ingiù dei prezzi è assai lento. Colpa dei benzinai?!? E allora perché non agire sulle Compagnie, Governo forte anche con i forti?

3) Per gli interessati si tratta soltanto di un grazioso regalo

alla grande distribuzione che non rinuncerà di sicuro

all’opportunità offerta. E se è vero come per i medicinali che il prezzo può scendere, ecco che una parte di italiani, quelli che non hanno nella loro zona la rete di super e ipermercati che c’è a Milano o Bologna, sarà fregata.

4) Sarà inevitabilmente la fine per quelli che hanno la

disgrazia di trovarsi vicino a un ipermercato o a una coop.

5) I benzinai, quelli veri, molti poveracci, hanno indetto

14 giorni di sciopero ma non otterranno altro, se va bene, che un piatto di lenticchie per motivi ovvi. C’è stato l’incontro con il Ministro, con la dichiarata disponibilità al dialogo ma non a cambiare. Per conseguenza proclamazione di uno sciopero di quattro giorni dal 27 febbraio al 2 marzo, dopo quello di due già fatto, e annuncio di un altro di otto giorni consecutivi dal 25

marzo al 2 aprile. Per la categoria continua la “legittima difesa” con l’invito ai cittadini a solidarizzare nonostante i prevedibili disagi. Una posizione, quella dei tre maggiori sindacati del settore, Faib Aisa, Fegica e Figisc Anisa, di contestazione della norma che elimina l’obbligo di distanza tra distributori ma soprattutto, del sistema dei prezzi praticati dalle Compagnie. Si parla infatti di una differenza di circa 20 centesimi al litro fra quello praticato a una particolare utenza, come sarebbe quella della grande distribuzione, e quello praticato ai normali distributori. “D'altra parte, la stessa industria petrolifera ha già

invitato il Governo a cancellare quegli elementi di tutela

contrattuale che ancora mitigano lo strapotere che le compagnie vantano nei confronti dei singoli gestori”.

Se le cose stanno così non dovrebbe esserci forse un intervento dell’Authority e anche dello stesso Governo?

Se è vero che c’è questa differenza vuol dire che le Compagnie, e non i benzinai, ci stanno facendo pagare di più benzina e gasolio a loro vantaggio. Se le cose stessero così ci sarebbe da chiederne conto al Governo perché veramente il suo comportamento sarebbe da forte con i deboli e debole con i forti (e se poi le cose non stessero così esca un comunicato ufficiale di smentita).

TESI FUORVIANTE QUELLA DI BERSANI

D’altronde quanto sia fuorviante la tesi del Ministro Bersani

è ampiamente documentata dal margine che un benzinaio ha su un litro di carburante: 4 centesimi. Forte con i deboli, debole con i forti. Sarebbe giusto essere forte con i forti anche a tutela dei

deboli nel quadro di una prioritaria tutela del cittadino e del suo portafogli. Possiamo capire la volontà di dare nuovi spazi (farmaci, giornali, benzina, magari anche, di fatto, barbieri eccetera) alla grande distribuzione ed in particolare una comprensibile e fin ovvia attenzione per le Coop. Può farlo però se veramente è coerente con quello che proclama liberalizzazioni e concorrenza) o semplicemente imponendo che le Compagnie petrolifere pratichino lo stesso prezzo al benzinaio qualsiasi e alla grande Coop oppure assicurando la effettiva concorrenza fra le Compagnie produttrici.

Alcune Associazioni di consumatori, poche per la verità, si sono pronunciate contro gli scioperi chiedendo che la speciale Commissione di garanzia intervenga. Forti con i deboli. Ma dov’erano quando veniva paralizzato il traffico aereo, quello ferroviario e via dicendo? Allora silenzio… E non parliamo degli scioperi proclamati o sollecitati da loro.

Siamo con i benzinai. Le città si svuotano, i centri commerciali

si ampliano. I negozi urbani chiudono. Le reti commerciali si ridimensionano. Si moltiplicano in vetrine spente i cartelli “vendesi” oppure “affittasi”. Anche per la benzina si andrà, dove c’è, al supermercato, trovando, ovviamente, tutti gli accessori e magari, a punti, il lavaggio gratis, l’equilibrature delle gomme gratis, ecc.

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina_

Economia

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