ESENZIONI FISCALI E PIANTI ECCLESIALI

La chiesa cattolica (ma anche le altre chiese) ha diritto ad agevolazioni o esenzioni fiscali?

Riceviamo e pubblichiamo:

Qualcuno ha finalmente messo mano ad un problema che da sempre affligge pochi credenti: la chiesa cattolica (ma anche le altre chiese) ha diritto ad agevolazioni o esenzioni fiscali?

La mia risposta è NO.

No perchè la religione non deve essere "supportata" da niente e nessuno e non deve avere nulla e nessuno a cui rendere conto o da ringraziare per un favore.

No perchè i fedeli di una religione debbono provvedere a quel che serve per la religione stessa per quanto attiene il ministro di culto, le strutture e via elencando.

No perchè non va bene mischiare qualsiasi chiesa con qualsiasi stato.

No perchè Qualcuno qualche anno fa ha detto:"Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio".

Non è da oggi che dico che il 313 fu l'anno dell'abbraccio mortale dello stato con la chiesa. Vestito da mantide religiosa, Costantino s'accoppiò col papa e, dopo l'accoppiamento, l'uccise.

Detto questo non dico che non si possano dare eccezioni.

Se il papa, per esempio, parte per un viaggio pastorale, mi sembra giusto mettere a disposizione sua e del suo seguito un aereo in partenza dall'aereoporto di Ciampino. Basta che il Vaticano paghi il servizio.

Mi sembra corretto impiegare le forze dell'ordine in manifestazioni religiose di piazza (come avverrà a Loreto): è un servizio che uno stato deve dare per garantire l'ordine pubblico e l'emergenza sanitaria.

Mi sembra atto di riguardo praticare uno sconto sull'Ici di oratori (non di case parrocchiali) ed ambienti dedicati al servizio religioso che svolgono anche azione di utilità sociale. Uno sconto, ho scritto, non un'esenzione.

Ma i Pastori adesso piangono. Temono che dalle casse escano soldi non previsti. Soldi che - potranno dire - servono per la carità.

No! Non è carità finanziare auto di lusso di vescovi e cardinali. Non è carità esentare dall'Ici palazzi vescovili e canoniche a dir poco signorili. Non è carità non controllare flussi di denaro in nero che un prete percepisce per i cosidetti "diritti di Stola".

"Le volpi hanno una tana ,i piccoli della rondine un nido e il Figlio dell'Uomo non ha una pietra dove posare il capo", lamentava sconfortato un Gesù molto stanco che, anche per questo, ci appare molto umano.

I PAstori adesso invocano un concordato che stipularono con lo stato italiano. Altro abbraccio mortale le cui mantidi furono Mussolini e Craxi (due noti religiosissimi cattolici osservanti).

No. Una chiesa che ha il coraggio di tornare ad abberverarsi alle orgini deve abbandonare ogni compromesso col mondo. Ne acquista in credibilità e autenticità.

I favori degli uomini fatti ad altri uomini, non hanno mai lo slancio della totale gratuità, ma il marchio compromessistico del "do ut des". E "i desideri dello spirito, sono contrari a quelli della carne", ammoniva S.Paolo.

Ernesto Miragoli

Ernesto Miragoli
Economia