TEMPI DURI PER LE ACQUE MINERALI VISTA L'OFFENSIVA DEL RUBINETTO. I CASI DI ALESSANDRIA E DI SPEZIA

Si sta diffondendo nel Paese la preferenza per l'acqua del rubinetto. Sono diverse le Amministrazioni Comunali che si sono messe su questa strada, naturalmente là dove qualità e quantità sono tali da stimolare questa "nuova" strada. Nuova? Si tratta in realtà di un ritorno all'antico, quando in genere l'acqua minerale la si comprava in farmacia, soprattutto la Sangemini per i neonati. Il punto principale è la quantità di plastica che si potrebbe risparmiare bevendo dal rubinetto come qualcuno fa. Sono molti infatti quelli che preferiscono l'avqua in scatola, pardon, in bottiglia. E magari non la Levissima o Bernina e Frisia, acque di casa nostra dalla qualità indiscussa. Sono molti quelli che arrivano alla cassa del supermercato con le bottiglie di un'acqua senza magari sapere che la fanno in provincia di Venezia a metri 16 sul livello del mare. Non abbiamo niente contro quest'acqua. Verrà dai monti della Carnia come dicono ma intanto la tiran su dai pozzi a due passi da Venezia. Intendiamoci: c'è scritto da dove viene e basta avere un buon paio di occhiali per leggerlo. Dopo se a qualcuno preferisce quella alle nostre nulla da dire.

Torniamo a noi e VEDIAMO I DUE CASI DI Alessandria e di Spezia (fonte: 15 Federutility)

1) ALESSANDRIA

Nelle scuole e negli uffici comunali brocche di vetro e bidoni riempiti con acqua civica prenderanno il posto delle classiche bottiglie di minerale". Ed ancora: "Anche l'Amministrazione comunale di Alessandria dovrà promuovere il consumo dell'acqua comunale, ovvero di quella che, tramite l'acquedotto, sgorga dai rubinetti". È questa la proposta licenziata a maggioranza dalla Commissione Politiche dell'Ambiente, presieduta da Mario Bocchio. Ne dà notizia il quotidiano Il Giornale.

"C'è stato chi ha proposto di dotare la città di fontanelle che sprizzino acqua frizzante - spiega Bocchio -. Forse è stata solo una provocazione, ma che comunque la dice lunga sulla sicurezza degli amministratori locali sulla qualità dell'acqua che arriva agli alessandrini attraverso le tubature dell'acquedotto. Le ultime analisi, in effetti, l'hanno promossa a pieni voti".

E Alessandria non sarà un caso isolato, perché anche Milano, Roma e Firenze, solo per fare alcuni esempi, si sono allineate alla tendenza che cerca di promuovere l'acqua che sgorga dai rubinetti di casa. Nella capitale l'acqua è stata addirittura dotata di una sorta di certificazione, risultato di oltre 250mila campioni l'anno analizzati. Anche negli Stati Uniti sono sempre più numerosi gli amministratori preoccupati dal problema dello smaltimento delle bottiglie di plastica, e ormai ci si è liberati dell'etichetta di prassi un po' da snob upperclass, tant'è vero che persino il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha lanciato una vera e propria campagna pubblicitaria per convincere i suoi concittadini a preferire l'acqua di casa. Ma torniamo a casa nostra. "Secondo i risultati delle analisi che ogni mese vengono effettuate dal laboratorio della società di gestione, ne esce un quadro confortante - ribadisce il consigliere Gloria Grillo - l'acqua di Alessandria è buona, in alcuni casi ottima, ma la popolazione continua a preferire quella del supermercato, con un aggravio delle spese di circa 260 euro all'anno. La cosiddetta acqua comunale consentirebbe non solo un risparmio idrico, ma anche la riduzione degli imballaggi in plastica che vanno poi smaltiti".

2) SPEZIA

ACAM acque di La Spezia si prepara a lanciare una prima campagna promozionale per l'uso dell'acqua del rubinetto. Sarà affidato ad uno spot televisivo e ad un'affissione capillare sulla città l'invito agli spezzini di bere l'acqua che sgorga dai rubinetti di casa. Quattro i messaggi chiave diffusi: più pratica - più ecologica - più controllata - più economica. L'obiettivo è quello di fare emergere come bere acqua in bottiglia sia un'abitudine a cui è possibile rinunciare, che costa cara in particolare all'ambiente in termini di tonnellate di rifiuti prodotti e al portafoglio per i costi 500 volte superiori all'acqua del rubinetto.

Più pratica perché non richiede lo sforzo di portare pesi. Più controllata perché l'acqua che arriva nelle case degli spezzini è analizzata 100 volte al giorno dai tecnici del laboratorio di ACAM acque. Più ecologica perché usando l'acqua di rete in alternativa a quella imbottigliata si elimina drasticamente la produzione di rifiuti e l'inquinamento causato dal trasporto su strade e autostrade d'Italia di migliaia di bottiglie. Più economica perché a conti fatti conviene. Infatti, ipotizzando un costo di 30 centesimi al litro (costo medio acqua in bottiglia), e tenuto conto che una persona mediamente nel nostro Paese utilizza circa 194 litri di acqua in bottiglia all'anno, la spesa che deve sostenere è di circa 59 euro. Gli stessi 194 litri al rubinetto di casa, (considerando il costo medio di 1,20 euro per mille litri comprensivo di fognatura e depurazione) hanno un costo di circa 0,20 €.

Da rilevare, inoltre, che l'acqua nella provincia spezzina ha caratteristiche oligominerali come quella commerciale in bottiglia. Anzi, confrontandola con alcune delle più note marche si scopre che in moltissimi casi presenta gli stessi componenti. Una prova che può fare chiunque leggendo le informazioni dettagliate sulla propria acqua scritte nella bolletta. In definitiva i capisaldi della campagna promozionale di ACAM acque solo il "bere casalingo" e l'importanza del cosiddetto "chilometro zero". Due ulteriori ragioni per dire "sì" all'acqua del rubinetto: a portata di mano, non stressata da lunghi viaggi, sbalzi di temperatura per il caldo o il freddo che invece affliggono quella in bottiglia.

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