Bene dietrofront dell’Unione Europea sulle etichette “allarmistiche” per il vino

Marchesini (Coldiretti) “Per Valtellina e Valchiavenna un simbolo di eccellenza territoriale e qualità, in grado di fare sistema e di portare il nome del nostro comprensorio nel mondo intero” 

SONDRIO – Importante dietrofront per le etichette allarmistiche che, a livello europeo, avrebbero potuto colpire le bottiglie di vino ed altri prodotti agroalimentari, minando l’export di grandi eccellenze territoriali come i Vini DOC e IGT valtellinesi.

Lo evidenzia Coldiretti Sondrio, commentando i contenuti della Comunicazione sul “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” approvata dalla Commissione Europea, e le rassicurazioni verbali arrivate dal vicepresidente della Commissione europea Margaritīs Schinas: di fatto, viene riconosciuto che è del tutto improprio assimilare l'eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici, al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione, come la birra e il vino, che in Italia sono diventati l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol.

Come rimarca il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini, “è importante che ora le parole del Commissario si traducano in atti concreti, che riconoscano la specificità del vino escludendolo dall’ambito di applicazione delle raccomandazioni contenute nel piano, ma a preoccupare sono anche i limiti posti all’attività di promozione per prodotti simbolo del Made in Italy, compresi la carne rossa ed i salumi”.

Il testo prevede che la Commissione “proporrà un’indicazione obbligatoria della lista degli ingredienti e delle indicazioni nutrizionali sulle bevande alcoliche entro la fine del 2022 e degli allarmi salutistici entro la fine del 2023” rivedendo anche la “politica di promozione sulle bevande alcoliche” e su questo vanno ora garantite le opportune esenzioni per vino e birra.

“La provincia di Sondrio, con Valtellina e Valchiavenna, trova nel solco della tradizione vitivinicola un elemento di forte identità, oltrechè di assoluta eccellenza” prosegue Marchesini. “Le uve coltivate sulle terrazze delimitate dai muretti a secco costituiscono un unicum per qualità e distinzione territoriale e costituiscono un legame importantissimo tra passato e futuro, in un territorio unico. In provincia di Sondrio si producono vini d’eccellenza sempre più apprezzati sia sul mercato interno sia su quello estero, che costituiscono un importante volano di collegamento anche con il turismo e l’immagine della Valtellina nel mondo: è quindi importante evitare che etichette semplicistiche e fuorvianti compromettano il commercio di tali produzioni, che puntano tutto sulla qualità e su una tradizione millenaria custodita dagli imprenditori del territorio. Quello della vitivinicoltura, peraltro, è uno dei comparti che più sta soffrendo gli effetti della pandemia, anche per causa del blocco e delle limitazioni imposte nell’ultimo anno al canale della ristorazione”.

Il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi, quindi, in decisioni che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto: “Non bisogna dimenticare che la nostra Dieta Mediterranea, fondata su un’alimentazione diversificata che con pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, hanno consentito agli italiani di conquistare il primato europeo di longevità. Dobbiamo sempre difendere le tipicità tradizionali dei nostri territori, eccellenze che hanno bisogno di farsi ulteriormente conoscere sul mercato e che, senza sostegni alla promozione, rischiano di non avere questa possibilità”.   (11/02/2021)

Coldiretti Sondrio -

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