IL PIANO ENERGETICO NAZIONALE CINESE VA DAL RISPARMIO ENERGETICO, ALLA REALIZZAZIONE DI NUOVE CENTRALI ELETTRICHE E NUCLEARI, ALL'UTILIZZO DELLE ENERGIE RINNOVABILI
In risposta all'emergenza energetica il Governo cinese ha messo a punto una precisa strategia destinata a ridisegnare gli equilibri geopolitici del mondo.
Sul fronte interno il Governo di Pechino ha messo in campo una Strategia articolata (Piano Energetico Nazionale) che va dal Risparmio energetico, alla realizzazione di nuove centrali elettriche, all'utilizzo delle energie rinnovabili.
"La strategia in termini energetici è quella di svincolarsi sempre piu' dalla dipendenza dal petrolio importato sia per ragioni politiche ed economiche (e.g. crisi potenziali internazionali nell'area mediorientale; l'Iran detiene l'11,3% delle riserve mondiali di petrolio), sia per ragioni strategiche a lungo termine, che veda la CINA approvvigionarsi di energia attraverso fonti proprie. Il modello disegnato dal Governo cinese è un mix di interventi che privilegiano minicentrali idroelettriche, eolico, nucleare, biomasse e ad interim il carbone pulito" osserva Ermanno Delia (www.assolaw.com ).
Il Piano Strategico del Governo cinese dei prossimi 13 anni prevede i seguenti capitoli di intervento:
1) RISPARMIO ENERGETICO
Nel Piano Energetico Nazionale è contenuto l' obiettivo per il 2020 delle azioni di "efficientamento energetico", ovvero, quello di ridurre il fabbisogno di potenza installata di 50 Gigawatt (nel 2020), l'equivalente del fabbisogno nazionale annuo di molti paesi industrializzati.
Nelle principali città cinesi è stato istituito un Centro di Supervisione per il Risparmio Energetico Metropolitano che verifica quotidianamente l'andamento dei consumi cittadini, con competenze allargate all'edilizia (civile ed industriale) al fine di garantire la conformità delle nuove costruzioni e di quelle in fase di ristrutturazione agli standard per il risparmio energetico. In ambito universitario è in fase avanzata il progetto «La Cina verde costruisce la Grande Muraglia» (100.000 laureandi) che prevede la finalizzazione di studi specifici sull'impatto ambientale delle prime 100 città cinesi.
In questi giorni parte i CINA il Gaokao (National College Entrance Examination), il test di ammissione universitaria che coinvolgerà 10 milioni di studenti cinesi per l'accesso a circa 6 milioni di posti disponibili. Nell'ambito degli esami di accesso il capitolo energetico (e del risparmio) sarà parte dei test a cui dovranno rispondere i prossimi manager cinesi protesi alla conquista del mondo. Una indagine condotta su ragazze cinesi adolescenti (13-16 anni), ha rivelato che alla fatidica domanda "cosa vuoi fare da grande?" la maggioranza d'esse ha risposto rispettivamente "1) il primo ministro 2) l'imprenditrice", a dimostrazione della ambizione che anima i giovani cinesi del terzo millennio che dovranno innanzi tutto fare i "conti con il problema energetico".
Ulteriori risultati concreti sono stati ottenuti sul fronte del risparmio energetico in ambito industriale sono stati ottenuti su diversi fronti: per esempio nell'industria dell'acciaio, 1 tonnellata di acciaio si produce con 700 chili di carbone; un indice di consumo in linea con quello dei paesi più industrializzati.
Non è un caso quindi che il 2008 sia vissuto dalla CINA anche in vista delle OLIMPIADI, occasione che i cinesi vogliono fare propria anche per l'impegno sul versante ambientale. In ambito edilizio, alcune iniziative sono state targate esaltando il concetto del Risparmio Energetico: il progetto di ristrutturazione di Pechino denominato "Olimpiadi Verdi" ha previsto ristrutturazioni ispirate ai principi del Green Building e l'introduzione di autobus elettrici che serviranno tutti gli atleti e lo staff delle prossime Olimpiadi. Il Governo cinese ha deciso, inoltre, di dotare uffici pubblici, Alberghi, Sale Congressi, Stadi, di Lampade per l'illuminazione a basso consumo: 150 MILIONI di lampade, per un investimento stimato in 300 milioni di dollari.
2) REALIZZAZIONE di NUOVE CENTRALI
La Cina dispone oggi di generatori di energia per una potenza complessiva pari ad oltre 450 Gigawatt.
In base al Piano Energetico Nazionale, entro il 2020 la Cina dovrà dotarsi di una produzione energetica pari a 1000 Gigawatt, attraverso:
- la Realizzazione di Centrali idroelettriche, in conformità con i sistemi di valutazione di impatto ambientale (linea di intervento decisa dai Dipartimenti cinesi per l'Energia e la Tutela Ambientale), che attualmente generano il 25% del totale di energia prodotta in Cina.
- La Realizzazione di Nuove Centrali Nucleari: entro il 2020 la Cina dovrà dotarsi di ulteriori 22 nuovi generatori nucleari, oltre agli attuali 9 generatori in esercizio, ed agli 8 generatori in fase di costruzione, coprendo il 4% del fabbisogno nazionale di energia. In termini di approvvigionamento, sono state concluse trattative per assicurarsi nei prossimi decenni l'accesso a rilevanti quantitativi di uranio dall'Australia e da altri paesi produttori (la società cinese Sinohydro ha annunciato lo scorso aprile di aver investito 140 milioni di dollari per sviluppare una miniera di Uranio in Nigeria che garantirà una produzione di 600 mila tonnellate annue).
3) DISPIEGAMENTO DI SOLUZIONI BASATE SULLE FONTI RINNOVABILI
La Cina si appressa a sperimentare su larga scala le fonti rinnovabili: pannelli fotovoltaici (peraltro costruiti ed esportati in tutto il mondo), energia eolica e biomasse ed eolica sono obiettivi concreti al centro di ricerche ed investimenti significativi del Governo cinese per il prossimo decennio.
Nel 2007 gli impianti eolici cinesi hanno assicurato 4,5 Gigawatt di potenza installata, con un obiettivo per il 2020 di 120 GW di potenza installata.
La Cina si colloca oggi al 6 posto nella graduatoria mondiale delle turbine eoliche installate.
I costi di realizzazione e gestione delle Turbine eoliche (prodotte rigorosamente in Cina) renderebbero questa fonte, a detta degli esperti cinesi, maggiormente competitiva rispetto a nucleare, petrolio e gas
4) RICERCA DI NUOVI GIACIMENTI
Allo stato attuale circa il 70% dell'energia è prodotta tramite Centrali termoelettriche.
PETROLIO - La Cina continua ad importare 170 milioni di tonnellate di petrolio all'anno, che si aggiungono alle 160 milioni di tonnellate di prodotte internamente. In base al Piano Energetico Nazionale, la crescita della produzione interna del petrolio che dovrebbe consentire a Pechino di attestarsi a breve su una produzione interna annua di ca. 200 milioni di tonnellate, seppur significativa è ancora lontana dalle necessità energetiche cinesi, attuali e future (stimate in 2 Miliardi di Kw nel 2020). Si è partiti con le estrazioni di idrocarburi nel Mare cinese meridionale. La CINA puo' contare, comuncque, su infrastrutture di trasporto tra le piu' estese al mondo: la pipe-line (Lanzhou-Chengdu-Chongqing Pipeline)che serve il sud-est della CINA trasporta 6 milioni di tonnellate di combustibile/anno.
CARBONE - In base alle valutazioni di Pechino produrre elettricità utilizzando il carbone costa circa il 50% in meno della produzione energetica utilizzando turbine alimentate a gas. Inoltre, con l'ausilio delle tecnologie pulite sul Carbone e le nuove tecniche di immagazzinamento (liquefazione del carbone) saranno drasticamente limitate le emissioni inquinanti.
Si procederà quindi alla ricerca di nuovi giacimenti di Carbone sul territorio cinese.
GAS - la strategia si basa sulla diversificazione dei fornitori di gas, che passa anche attraverso accordi di acquisto e gestione congiunti con l'ex-rivale India, nonchè, allo sviluppo di turbine di Nuova Generazione.
IDROGENO
Sul fronte della ricerca la CINA punta sull'idrogeno procedendo a ritmo serrato sulle sperimentazioni con l'obiettivo di realizzare un efficiente Generatore Elettrico (ad idrogeno) da presentare in occasione dell'Expo 2010 che si svolgerà a SHANGHAI. In campo industriale si deve segnalare l'iniziativa della Casa Automobilistica Chery Automobile Company in collaborazione con l'Università di Tsinghua ela J&K Technologies Inc produrrà la prima auto a idrogeno cinese.
Ermanno Delia (x)
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