Coldiretti: più iscritti agli istituti professionali agricoli e di agraria

Agricoltura prospettiva reale per i giovani

Su lavoro e giovani è stata effettuata una indagine dalla Coldiretti. Il messaggio lanciato è che l'agricoltura è una prospettiva reale per i giovani. Nel contempo è stata pubblicata un'altra indagine insieme a SWG sull'anzianità della nostra classe dirigente.

L'agricoltura dà lavoro e le assunzioni nelle aziende agricole crescono del 3,6% rispetto allo scorso anno, anche per la grande spinta all'innovazione generata dalle imprese guidate da giovani.

Secondo l'analisi della Coldiretti emerge un aumento del 29% per cento delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13% negli istituti di agraria, agroalimentare ed agroindustria.

Quasi 59mila le imprese agricole condotte da giovani under 30, oltre il 7% cento del totale. Dai mobili ai vestiti i nuovi agro-business.

E' quanto emerge dalla prima analisi Coldiretti/Swg su "I giovani e la crisi".

Da segnalare che - sottolinea la Coldiretti - l'aiuto economico dei genitori continua anche per più di un giovane occupato su quattro (27 per cento) che non è comunque in grado di rinunciare al supporto finanziario dai familiari.

E comunque quasi un giovane su tre (32 per cento) pur di lavorare farebbe lo spazzino: la percentuale sale addirittura al 49 per cento per quelli in cerca di lavoro e scende al 19 per cento per gli studenti.

Le prospettive negative sul futuro fanno sì che la situazione non cambi di molto tra gli studenti che nel 39 per cento sono disponibili ad accettare uno stipendio ridotto a 500 euro al mese e nel 35 per cento a lavorare più a lungo a parità di compenso. La situazione è profondamente diversa per i giovani occupati che solo nel 7 per cento dei casi sono disponibili ad accettare lo stipendio ribassato mentre nel 23 per cento dei casi sono pronti a lavorare piu' a lungo.

Il 73 per cento dei giovani ritiene che l'Italia non possa offrire un futuro contro il 20 per cento che ha invece una visione positiva perché pensa in maggioranza che gli italiani hanno competenze e creatività per uscire dalla crisi e che il Made in Italy è simbolo di qualità in tutto il mondo.

Il 38 per cento dei giovani preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28 per cento) o fare l'impiegato in banca (26 per cento).

Al 42 per cento dei giovani piacerebbe fare l'agricoltore se avesse il terreno contro il 39 per cento che non sarebbe invece interessato. Una tendenza confermata dal fatto che, con un aumento record del 29 per cento delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13 per cento negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, la campagna torna prepotentemente a crescere nell'interesse delle giovani generazioni, secondo l'analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie per l'anno scolastico 2012/2013 divulgati dal Ministero dell' Istruzione, dell'Università e della Ricerca dal quale si evidenzia il successo dell'agroalimentare nelle scelte formative.

La preoccupazione sul futuro economico traspare anche dall'elevato grado di insoddisfazione che caratterizza i giovani occupati che per il 36 per cento dei casi non sono contenti del proprio lavoro, che risulta poco appagante dal punto di vista economico per 3 insoddisfatti su 4 e privo di prospettive di crescita professionale per 1 su 3.

Durante l'estate 2013 saranno almeno duecentomila i giovani impegnati nelle campagne di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia, secondo una stima della Coldiretti. Dal primo giugno i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi - sottolinea la Coldiretti - possono essere remunerati con voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali. L'estate coincide - sottolinea la Coldiretti - con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne dove sono in corso le attività di raccolta di verdura e frutta come ciliegie, albicocche o pesche, fino alla vendemmia che si concentra nel mese di settembre. Per gli studenti - continua la Coldiretti - lavorare nei campi significa, oltre che prendere contatto con il mondo del lavoro, anche fare una esperienza diretta a contatto con la natura, i suoi prodotti e una cultura che ha fatto dell'Italia un Paese da primato a livello internazionale nell'offerta di alimenti e vini di qualità.

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