PER TRE GOVERNATORI (IL VENETO ZAIA, IL SARDO CAPPELLACCI E IL CALABRESE SCOPELLITI) BISOGNA CAMBIARE RADICALMENTE IL PATTO DI STABILITÀ. SI ALLARGA IL FRONTE DI CHI CHIEDE DI ALLENTARE NORME CAPESTRO CHE BLOCCANO LA CRESCITA

(regioni.it) Per il Presidente del Veneto, Luca Zaia, "Bisogna sfondare il patto di stabilità, ma dobbiamo farlo tutti perché se lo si fa da soli si viene massacrati perché la norma prevede il taglio dei trasferimenti e il ricorso alla Corte dei conti per danno erariale". Ma "se lo si fa insieme, la Regione con i suoi 581 sindaci, e se lo faranno tutte le Regioni insieme, avremo modo di mettere in difficoltà Roma. Noi abbiamo 1,3 miliardi bloccati con questi soldi potremmo pagare altrettante fatture".

"La Sardegna è pronta a liberarsi dall'inaccettabile giogo del patto di stabilità con l'adozione di una legge regionale''. Lo ha ribadito il Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci che ha messo al primo posto del nuovo patto di fine legislatura siglato con gli alleati del centrodestra, la battaglia contro il Governo centrale per allentare i vincoli di spesa. Una battaglia, ha sottolineato, che deve accomunare tutte le Regioni.

"Condividiamo le preoccupazioni manifestate dal collega del Veneto Zaia - ha chiarito Cappellacci - e invitiamo anche le altre Regioni, sia quelle speciali che le ordinarie, ad adottare una legge regionale che alzi il livello del conflitto nei confronti di uno Stato ancora sordo alle istanze provenienti dai territori e, per quanto ci riguarda, anche ai pronunciamenti della Corte Costituzionale. La Sardegna soffre questo problema in misura maggiore rispetto ad altre realtà - ha spiegato il Presidente - perché i parametri del patto di stabilità sono ancora legati al precedente regime sulle entrate erariali".

Da qui l'appello: "Dobbiamo liberarci da un nodo che immobilizza la pubblica amministrazione e impedisce di spiegare pienamente le vele delle azioni destinate alle famiglie, alle imprese, al lavoro e ai territori".

A quelle del Veneto e della Sardegna, si aggiunge la voce della Calabria: "Esprimo pieno sostegno - ha detto il Presidente Scopelliti - all'invito lanciato da Cappellacci e Zaia perché come sistema della regioni siamo chiamati a fare la nostra parte senza perdere ulteriormente tempo. In questo momento, forse il più duro della crisi, la crescita economica delle nostre terre e il benessere delle famiglie devono essere la nostra unica e principale preoccupazione". Accenti critici da parte del Presidente della Calabria su quanto fatto finora. "La 'golden rule' ottenuta da Monti nell'ultimo vertice a Bruxelles per poter ricominciare a spendere denaro pubblico quando ci si trova nella forbice tra il pareggio e il 3% di deficit, è un pannicello tiepido", ha detto Scopelliti - in una nota diffusa dall'Ufficio stampa della Giunta. "A noi serve una scossa - aggiunge - che può arrivare solo da una azione incisiva del Governo italiano sui vertici dell'Unione europea. Un segnale forte che faccia ripartire anche gli investimenti esteri nel nostro Paese. Per questo chiediamo di cambiare radicalmente i parametri del patto di stabilità che ci consentiranno di sbloccare una mole di liquidità tale da permetterci di far ripartire migliaia di opere pubbliche che significano assunzioni e liquidità per le imprese. Solo in questa maniera possiamo riattivare quel circolo che ci aiuterà ad uscire dalla stagnazione in cui è caduta l'Italia. Per la Calabria e il Sud può essere il passo fondamentale per rilanciare non solo l'occupazione nelle grandi opere e lo sviluppo di tutte le attività collaterali ma anche un territorio che vuole competere con il Nord e che si vuole affermare nel bacino del Mediterraneo".

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