CARBURANTI RINNOVABILI PER LE FILIERE PRODUTTIVE DELLA MOBILITA’ IN LOMBARDIA

Manifesto per una mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale, da perseguire con una giusta e razionale transizione nell’ottica della neutralità tecnologica.

Riposizionamento al 20.7.2023
Premessa
Gli obiettivi generali del presente Manifesto sono il mantenimento della competitività della filiera della
mobilità, il rafforzamento dell’identità regionale ed un’azione efficace verso una maggiore sostenibilità del
sistema.
La filiera automotive lombarda ha oltre 1000 aziende, 50 mila occupati, 20 miliardi di fatturato e alto tasso di
esportazione e di innovazione.
Lo studio e la messa sul mercato di combustibili rinnovabili e a basso contenuto carbonico sono utili per il
perseguimento dei condivisi obiettivi di miglioramento ambientale e decarbonizzazione del settore trasporti a
livello nazionale, comunitario e globale, e per la tutela della produzione di motori a combustione interna, nel
cui ambito la nostra regione detiene una indiscussa leadership.
Le filiere industriali automotive e carburanti oltre a costituire eccellenze a livello globale e ad essere da anni
asset strategici per il nostro Paese, hanno tutte le capacità innovative, tecnologiche e professionali per
contribuire in maniera vincente alle sfide che i cambiamenti climatici ci stanno portando ad affrontare.
L’Automotive può essere anche nel ventunesimo secolo il motore di una rivoluzione industriale, economica e
sociale senza precedenti.
Il recupero di un maggior grado di sicurezza/indipendenza energetica salvaguarderebbe inoltre il settore
Raffinazione e Distribuzione dei carburanti, con programmi adeguati di sostegno alla riconversione,
dimensione da riprendere anche in ottica nazionale. Occorre quindi rafforzare la Rete Distributiva dei
carburanti liquidi e gassosi a basse emissioni e riconoscerne il ruolo anche nell’infrastrutturazione per la
ricarica HPC.
È compito di tutti, Istituzioni, Industria, Associazioni imprenditoriali e sindacali, Università e Centri di ricerca e
di trasferimento tecnologico creare le condizioni per una graduale e razionale transizione contraddistinta
dalla neutralità tecnologica, evitando inopportune accelerazioni che determinerebbero per il nostro
continente la perdita di una leadership conquistata in cento anni di ricerca, innovazione e scelte
imprenditoriali.
Regione Lombardia - Assessorato allo Sviluppo Economico - luglio 2023 2
La duplice sfida indotta dal Green Deal/Next generation EU
Nella definizione delle strategie per il raggiungimento degli obiettivi, non si può prescindere dal fatto che il
parco circolante europeo di auto e veicoli commerciali sarà costituito al 2030 ancora da oltre il 70% di mezzi
equipaggiati con motori a combustione interna (ICE), in particolar modo con riferimento al trasporto pesante.
Inoltre, bisogna necessariamente sostenere una strategia europea per i combustibili rinnovabili ed a basse
emissioni di carbonio, garantendo allo stesso tempo che il tessuto industriale possa affrontare la transizione in
maniera sostenibile. Preso atto delle scelte dei decision maker europei e conseguentemente dei costruttori di
veicoli, la sfida per i nostri componentisti è duplice:
• mantenersi competitivi nelle tecnologie tradizionali che per decenni si manterranno rilevanti a
livello mondiale;
• entrare nelle nuove tecnologie che, da una parte, minacciano prodotti e competenze, ma dall'altra
rappresentano un’opportunità da cogliere grazie alle competenze possedute: un know-how,
questo, che si sta dimostrando vincente per progettare nuovi e più performanti veicoli, a prezzi
competitivi e con componenti ridotti nel numero, meno ingombranti e più leggeri, anche per
compensare i volumi e pesi delle batterie.
Il futuro ci riserverà una pluralità di trazioni, ciascuna con una propria missione elettiva, al servizio del
cliente finale, che sceglierà sulla base della performance necessaria alle proprie esigenze, del rispetto dei
vincoli ambientali, del TCO-Total Cost of Ownership calcolato lungo l’intera vita ecologica rilevabile da analisi
Life Cycle Assessment (LCA).
Next Generation EU e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza/Fondo complementare rappresentano
l’occasione per dotare il settore e le aziende che vi appartengono di adeguate risorse per attenuare l’impatto
del cambiamento in atto e atteso, anche investendo sui carburanti rinnovabili e alternativi. L’utilizzo dei
biocarburanti è un’opportunità anche per implementare la trasformazione dei siti industriali, salvaguardando
ambiente ed occupazione.
La proposta “Fit for 55”, il Green Deal e le proposte di normazione europea
La proposta normativa in discussione da tempo in ambito comunitario, se non tenesse conto di queste
premesse:
● provocherebbe immediate ripercussioni industriali in Europa, anticipando di almeno 5-7 anni
rispetto al 2035 il phase-out dei veicoli con motore a combustione interna;
● causerebbe una forte accelerazione del processo di transizione delle aziende della componentistica
legata alla produzione di veicoli con motorizzazione tradizionale, con l’effetto di determinare
l’interruzione di molte attività per l’impossibilità di gestire una riconversione repentina;
● non consentirebbe la trasformazione del settore della produzione, stoccaggio e distribuzione dei
prodotti fossili verso la produzione, stoccaggio e distribuzione dei prodotti low e free carbon.
La temuta tempesta economica e sociale sarebbe inevitabile: per la Lombardia, almeno 15/20 mila posti di
lavoro a rischio (per l’Italia 70 mila), senza escludere per l’Italia e l’Europa il crollo dell’intera filiera
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automotive ed il rischio di una perdita significativa della competitività del settore produttivo europeo nello
scenario globale, anche a vantaggio di altri continenti (Nord America e Cina).
Anche il più recente studio di CLEPA (associazione dei componentisti automotive europei) sottolinea che
l’Italia è il paese con la minor capacità di ripresa e rischia di perdere al 2040 circa 73.000 posti di lavoro (500-
600.000 in Europa), di cui 67.000 già nel periodo 2025-2030. Sono perdite che le nuove professionalità legate
allo sviluppo della mobilità elettrica non basteranno a compensare. In alternativa CLEPA propone una più
giusta e razionale strategia, basata sul concetto “mixed technology” che attenuerebbe grandemente le
ricadute occupazionali, sociali ed economiche del perseguimento degli obiettivi comunitari, garantendone il
conseguimento in tempi ragionevolmente accettabili (Ref. Studio CLEPA - PwC Strategy& - Electric Vehicle
Transition Impact Assessment Report 2020 – 2040).
Le proposte di Regione Lombardia e dei rappresentanti delle filiere automotive e
carburanti
Le proposte dei sottoscrittori si fondano sul principio della neutralità tecnologica, che attribuisce pari dignità
e sostegno a tutte le trazioni e tutte le soluzioni industriali, compresi i motori endotermici evoluti e/o
alimentati con carburanti non fossili o a basso contenuto di carbonio e motori elettrici:
● adesione agli obiettivi di miglioramento climatico, purché condivisi e in linea con l’Agenda
2030 delle Nazioni Unite, evitando accelerazioni non necessarie e soprattutto potenzialmente
rischiose per la tenuta economica e sociale del sistema nazionale;
● conseguente rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea nei contenuti e
nelle tempistiche di attuazione, anche con riguardo alla revisione della regolamentazione sulle
emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali nuovi;
● definizione di un quadro normativo e regolamentare inclusivo, neutrale, chiaro e stabile, derivante
da una strategia di decarbonizzazione aperta al mantenimento ed evoluzione delle tecnologie
esistenti ed alla valorizzazione delle nuove soluzioni;
● focalizzazione nella definizione delle policy sui vettori energetici alternativi (energia elettrica, GPL
ed i suoi sviluppi bio e rinnovabili, metano e biometano, idrogeno, e-fuel e carburanti da biomasse,
biocarburanti utilizzati anche in purezza), valutandone i parametri di prestazione e ambientali
nell’arco dell’intero ciclo di vita (adottando una metodologia Life Cycle Assessment – LCA, dalla
produzione all’esercizio incluso lo smaltimento);
● introduzione di traguardi intermedi per valutare l’evoluzione delle tecnologie alternative
disponibili.
Le Parti aderenti al Manifesto, coordinati da Regione Lombardia, hanno dunque intrapreso un percorso di
impegno politico, industriale e di confronto per sensibilizzare la condivisione di metodo, comprendere le
conseguenze di una visione ideologica del problema e favorire momenti di approfondimento e lavoro, al fine
di individuare soluzioni concrete e adottabili in tempi brevi.
Per questo, hanno condiviso una prima versione del Manifesto il giorno 29 marzo 2022, sottoscrivendo un
primo testo, con caratteri politici ed operativi.
I risultati della prima versione del Manifesto e del metodo di confronto sono stati finora evidenti, con una
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presa di posizione adottata a livello nazionale, una sinergia con i parlamentari europei competenti in materia
ed infine un’apertura al dialogo per la redazione dei testi normativi finali.
Uno dei risultati è stata la recente presa di posizione sul settore aeronautico, laddove l'UE ha compiuto un
passo importante verso la riduzione delle emissioni nel settore del trasporto aereo, con il principio che i
fornitori di carburante negli aeroporti dell'UE saranno tenuti a fornire una quota crescente di carburanti
sostenibili e gli operatori aerei dovranno aumentarne l'uso.
Il riposizionamento
L’Assessorato allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, in raccordo con tutti i soggetti coinvolti nel
Manifesto, ha affidato al Cluster Lombardo Mobilità la definizione di un Quaderno sui carburanti rinnovabili,
con l’obiettivo di un sistematico lavoro di raccolta, analisi, definizione e comparazione delle soluzioni
alternative ai carburanti tradizionali, sempre al fine del mantenimento della competitività delle filiere della
mobilità ed il raggiungimento della sostenibilità ambientale.
Il focus del lavoro, coordinato dal Cluster ma che ha visto la partecipazione e contributo di molti soggetti
aderenti al presente Manifesto, è stato dunque l’analisi di diverse fonti energetiche. Il documento ha
analizzato e messo a confronto la pluralità di soluzioni disponibili nel breve, medio e lungo periodo, con
riguardo all’intero ciclo di vita del veicolo e del carburante/vettore energetico impiegato.
La scalabilità industriale di un ampio ventaglio di opzioni tecnologiche che, in combinazione, potranno
contribuire al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti, va raccordata
ad un corretto computo delle emissioni e all’adozione di un approccio tecnologicamente neutrale e razionale.
Si è tenuto conto dei dati relativi ai carburanti rinnovabili riportati nello studio indicato nel Quaderno, nel
quale si mettono a confronto i seguenti carburanti rinnovabili:
- Biometano /BioLNG
- Bio-GPL
- DME rinnovabile
- HVO (olio vegetale idrotrattato)
- E-fuels (electrofuels)
- Idrogeno
Le conclusioni sono state confortanti: i carburanti rinnovabili considerati possono certamente dare un
contributo significativo alle necessità ambientali, a parità di motore. È necessario promuovere misure di
aiuto specifiche a sostegno della filiera e delle attività di ricerca e produzione, perché queste potrebbero
colmare, strada facendo, la distanza che c’è ancora in termini di disponibilità, di costi e di facilità nel
reperimento, nello smaltimento e nella distribuzione.
I carburanti rinnovabili possono essere prodotti da rifiuti/scarti in modo sostenibile, continuo e senza
esaurire le risorse del pianeta, utilizzando anche fonti rinnovabili come biomasse, colture energetiche e
scarti organici.
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Infatti, hanno la capacità di ridurre tendenzialmente a zero la quantità di CO2 che permane nell’atmosfera
grazie al ri-assorbimento della stessa nel loro ciclo di produzione/utilizzo.
Inoltre, riducono la dipendenza dai combustibili fossili importati, migliorando stabilità economica e politica e
sicurezza energetica e generano nuovi posti di lavoro in agricoltura, trasporti e industria.
A prescindere dalle modalità di sostegno e investimento, è importante assicurare uno stretto raccordo tra
mondo produttivo, mondo della ricerca, filiere collegate al settore automotive ed aerospazio, enti
economici intermedi, anche nell’ottica di mettere a fattore comune le soluzioni sperimentate.
Si segnala ad esempio la recente ricerca di Aspen Institute sulla nuova mobilità e i biocarburanti. Lo studio
dimostra che per raggiungere una piena transizione ecologica nel settore della mobilità ci vorranno almeno
cinquant’anni e che la tecnologia del motore elettrico da sola non sarà sufficiente a garantire questa
transizione, mentre importante potrà essere il ruolo dei carburanti sostenibili.
Il presente Manifesto, dunque, riprende un percorso, lo rilancia e condivide in questa nuova versione un
allegato documento di lavoro, il Quaderno “I carburanti rinnovabili e la visione dell’industria automotive
lombarda”. I dati utilizzati, analizzati e messi a confronto nel documento allegato sono ricavati dalle fonti
disponibili ed utilizzabili dai soggetti sottoscrittori e possono quindi essere integrati e meglio definiti con il
contributo di altri soggetti, in un quadro di continuo confronto ed aggiornamento.
Viene sottoscritto a Palazzo Lombardia dall’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico e i rappresentanti
di: Cluster Lombardo Mobilità, Cluster Aerospazio Lombardia, ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria
Automobilistica, Confindustria Lombardia, Confindustria Energia, ENI, UNEM - Unione Energie per la Mobilità,
Assopetroli-Assoenergia, Federchimica-Assogasliquidi, Federmetano, Assogasmetano, Federmotorizzazione,
Federazione italiana gestione impianti stradali carburanti.
Milano, 20 luglio 2023

Economia