MANOVRA 2009, RIFORMA DEI SPL: GARE CON PRIVATI E IN HOUSE RESIDUALE
Parte la manovra economica del governo che vale 13 miliardi e raggiungerà nel triennio (2011) oltre 34 miliardi per conseguire nel 2011 il pareggio di bilancio. Nel pacchetto della manovra, anche la riforma dei servizi pubblici locali con la fine delle gestioni in house attualmente in essere entro il 31 dicembre 2010 e limiti e condizioni per eventuali nuovi affidamenti in house; gestione dei servizi tramite società pubbliche al 100% o società miste con presenza privata di almeno il 30% del capitale. Sono questi alcuni dei punti più rilevanti della bozza di articolato della manovra economica 2009 approvata dal Consiglio dei ministri dei giorni scorsi. Per il riordino della materia, che prevarrà su tutte le discipline settoriali con essa incompatibili, il governo si richiama ai principi comunitari in materia di concorrenza, libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi «di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale di rilevanza economica in ambito locale».
Nel merito, la gestione dei servizi pubblici locali potrà avvenire secondo due modalità: tramite società di capitali scelte con gara, secondo le norme europee in materia di appalti pubblici e di servizi pubblici, oppure con società mista pubblica e privata. In quest'ultimo caso, però occorrerà che il socio privato detenga una quota non inferiore al 30% del capitale e che sia stato scelto mediante procedure a evidenza pubblica.
Per quanto riguarda l'affidamento «in house», che viene qualificato come modalità di affidamento derogatoria, l'articolo stabilisce che è possibile tale affidamento a «società a capitale interamente pubblico, partecipate dall'ente locale» per le quali siano rinvenibili i requisiti del cosiddetto «controllo analogo a quello che l'ente esercita sui propri uffici» da parte dell'ente proprietario. Inoltre l'affidamento «in house» sarà possibile soltanto quando «per le peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento» non risulti possibile «un efficace e utile ricorso al mercato». Il ricorso all'in house è sottoposto all'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Viene infine disposta, per gli affidamenti diretti di servizi pubblici locali in essere alla data di entrata in vigore della legge, la loro cessazione alla scadenza contrattuale o di legge, con esclusione di ogni proroga o rinnovo e comunque non oltre il 31 dicembre 2010.
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