A ROMA TEMA ATTUALISSIMO ALL'INTERNATIONAL ENERGY FORUM

Dal 20 al 22 aprile si è svolto a Roma l'undicesimo "International Energy Forum" (IEF), che l'Italia si è offerta di ospitare ed organizzare, in quanto ha sempre attribuito grande importanza al dialogo fra paesi produttori e consumatori, di cui l'IEF costituisce uno strumento insostituibile. Tra i partecipanti, i ministri dell'Energia dei grandi paesi produttori: Arabia Saudita, Emirati Arabi, Iran, Iraq, Qatar, Federazione russa e Venezuela; sono presenti il Segretario generale dell'Opec e il numero uno dell'International Energy Agency. Folta la rappresentanza delle imprese del settore, a partire da quelle italiane: Eni, Enel, Edison e Terna, sponsor dell'evento. In un momento di massima tensione sui mercati internazionali, con le quotazioni del barile di petrolio in costante crescita e le preoccupazioni per il tema della sicurezza energetica, più di 500 delegati tra ministri, rappresentanti delle istituzioni internazionali, manager delle più grandi imprese internazionali del settore, si sono impegnati a fare il punto della situazione. Il Presidente del Consiglio Prodi è intervenuto alla cerimonia di apertura, accompagnato dal Ministro degli Esteri, D'Alema, e dal Ministro dello Sviluppo economico, Bersani. "Dobbiamo scongiurare - ha detto Prodi - il rischio che l'energia costituisca in futuro ragione di tensione e di scontro tra le varie regioni del Mondo, da cui saremmo tutti perdenti. La pace è la condizione imprescindibile per uno sviluppo armonico degli investimenti, un ampliamento della capacità di offerta di petrolio e metano, una piena soddisfazione della domanda di energia trainata dallo sviluppo del Sud del mondo".

(Intanto siamo oltre i 120 dollari al barile, quando il costo di produzione è di 4 dollari in Arabia con una punta massima in Canadà di 40. Delinquenza finanziaria - ndr).

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