Crisi? Un deficit di politica portò l’Ulivo alla sconfitta. Un deficit di politica sta portando la CdL alla sconfitta. Il Paese ha bisogno di quella politica che è stato interesse di molti cercare di gettare in discarica. E intanto in Regione…

La stagione di tangentopoli - Il generalizzato dalli all'untore - Qual'era il grandissimo merito? - Tutti caduti nel tranello - Deficit di politica - Partito del leader: Sbagliato Leader del Partito: giusto - L'errore: via Tremonti dal Go

La stagione di tangentopoli

La stagione di tangentopoli (t minuscola dato che la maiuscola é
segno di onore e prestigio...) é servita a far fuori una parte
della classe dirigente di allora senza differenziare.
Complessivamente per i moderati c'era la gogna, salvo pochi,
mentre complessivamente i progressisti erano i figli della
santità, salvo pochissimi, quasi nessuno.

Quando, fra qualche decennio, si farà la storia completa si
scoprirà che il disegno era scientifico, e concorrevano in esso
persino forze per loro natura diametralmente opposte. Poi si sa
che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e il disegno
franò su una semplicissima buccia di banana.

La fortissima componente emotiva su un'opinione pubblica
giustamente scandalizzata ed anche furente contribuì ad una
ingiusta generalizzazione.


Il generalizzato dalli all'untore


Non ci furono soltanto personaggi in serie finiti in galera - le
manette erano facili allora - e poi scagionati completamente,
mentre magari altri, quelli sì colpevoli, riuscivano a farla
franca. L'aspetto più negativo fu il generalizzato dalli
all'untore, ove l'untore veniva identificato con la politica.
Con un transfert da analisi secondo le regole della psicologia
di massa, quella che doveva essere una giusta indignazione nei
confronti di quelli dei politici che avevano le mani sporche di
marmellata lasciando perdere gli altri, tanti, che la politica
l'avevano vista veramente come servizio, gente di destra, di
centro, di sinistra, ebbene tale indignazione fu scaricata
tout-court sulla politica.


Qual'era il grandissimo merito?


Si ricorderanno i discorsi di una decina di anni fa dei neofiti
che convintamente ritenevano titolo di grandissimo merito non
essersi mai occupati di politica. Ad uno di questi che si
accingeva a diventare amministratore comunale con questo
requisito-base dicemmo che per coerenza mentre lui andava in
Comune ad occuparsi di un'azienda di cui, in quanto cittadino di
Sondrio, io ero uno, perr così dire, degli azionistii, la sua
azienda personale la poteva lasciare nelle mani del figliolo,
appena maggiorenne, che era nella condizione ideale: come il
padre andando a gestire l'azienda-Comune era in condizione
ideale avendo come chanche quella appunto di non essersi mai
occupato di politica, così il figlio era in condizione ideale
per condurre l'azienda paterna visto che dell'azienda non si era
mai occupato e non sapeva un tubo.

Non c'era neanche da prendersela: quel tale era suggestionato
dai discorsi, dalla stampa, dall'aria che tirava.

Non solo lui.


Tutti caduti nel tranello


Era caduto nel tranello della non-politica Occhetto, convinto
che ormai il futuro in Italia apparteneva alla sinistra con il
PCI egemone. Attentissimo al Palazzo - era andato persino nella
City a Londra per accreditare il suo ingresso a Palazzo Chigi -
aveva perso di vista, nonostante l'indubbia capacità personale
ed una lunga esperienza le regole base della politica, la prima
delle quali, guardando il versante elettorale, é che comunque
strategicamente é il centro a determinare l'evoluzione
istituzionale.

Era caduto nel tranello della non-politica Berlusconi. Aveva
fatto grande impressione la sua discesa in campo con una
rapidissima ascesa al potere. Si era parlato di Partito-azienda
dimenticando che questo era stato lo strumento di una strategia
che andava ben oltre (ci ricordiamo della sua riunione ad Arcore
con i 60 grandi nomi dell'imprenditoria nazionale e quello che
quest'incontro ha sottinteso e per certi versi, in termini di
messaggio, esplicitato?).  Erano state usate bene le regole
della politica in un disegno ben pensato, collegialmente
pensato. Basti pensare che tra la sua discesa in campo (26
gennaio) e la vittoria elettorale (27 marzo) non passarono che
due mesi e un giorno, e altri 45 giorni per insediarsi a Palazzo
Chigi. Come mai, con un'ampia maggioranza, il Governo doveva
gettare la spugna dopo soli sette mesi e undici giorni?


Deficit di politica


Deficit di politica, sia nell'insistenza di voler arrivare a
quella riforma delle pensioni che poi verrà fatta con poche
modifiche dal centro-sinistra ma che, non tenendo conto delle
regole della politica, aveva portato un milione di lavoratori in
piazza a Roma, colpo finale all'edificio già traballante per una
certa impolitica emarginazione dell'alleato Bossi.

Per nulla tenendo conto di quello che era successo al
centro-destra il centro-sinistra riuscì poi, una volta avviato
quello che doveva essere il suo periodo, di alcune legislature,
a finire nella polvere a sua volta con vistosi errori sul piano
politico, una sorta di rosario addirittura. Tanto che, molto
prima delle elezioni del 2001 scrivevamo che ora toccava al Polo
. allora si chiamava ancora così - che aveva l'occasione per
aprire un lungo periodo di governo.

Non che fosse partito male, anche da un lato con l'indubbia
finezza politica di Fini e dall'altro con il sostegno tribunizio
ma sostanziale della Lega.

E' venuto avanti il deficit di politica. Possiamo individuare
due punti: da un lato quello che abbiamo scritto tempo fa e che
si può leggere andando a consultare gli indici.


Partito del leader: Sbagliato -
Leader del Partito: giusto


Un elemento straordinario di debolezza politica é Forza Italia
in quanto Partito del leader. Saggezze politica, scrivevamo,
esige che sparisca il Partito del leader per lasciare posto al
leader del Partito. Non solo questo non é avvenuto ma é rimasto
Partito del leader con una serie di proconsoli.
Indipendentemente dalle capacità personali i leaders politici
debbono meritarsi il consenso, anche quello interno e non
basarsi sull'investitura da parte del Principe, evento che può
essere solo una, rara, eccezione.


L'errore: via Tremonti dal Governo


Sotto il profilo istituzionale Berlusconi mai e poi mai avrebbe
dovuto licenziare Tremonti. Era attaccato da tutte le parti,
fuori e dentro, ma la nostra abituale obiettività ci porta a
dire, del tutto controcorrente, che stava facendo bene il suo
compito perché stava lavorando ad una strategia di sviluppo, per
la prima volta dopo decenni assommando in sé cinque Ministeri,
ma in buona sostanza le leve della spesa e dell'entrata. Si sa
che alla gente non vanno le scelte strategiche perché in genere
non sono proprio del tutto compatibili con le richieste
contingenti. Checcé ne dica, di fatto quasi tutti preferiscono
l'uovo oggi rispetto alla gallina domani. Il Paese ha bisogno
d'altro.

Licenziarlo ha voluto dire "ho sbagliato politica economica",
gravissimo!

Berlusconi paga il deficit di politica, anche nelle sue
dichiarazioni che con una certa frequenza riesce a infilare come
regali alle opposizioni e senza alcun costrutto. Alcuni analisti
ritengono il trend irreversibile.


Centro-destra spaventatissimo


E' chiaro che il centro-destra, spaventatissimo, giustamente,
per una débacle clamorosa alle regionali, e anche di governatori
che avevano bene operato - con responsabilità della sconfitta
quindi addebitabile alla politica nazionale - ora correrà ai
ripari, ma probabilmente la situazione é sfuggita di mano.
Diciamo questo anche perché il centro-sinistra sembra aver fatto
tesoro dei suoi precedenti clamorosi errori, e stia facendo
politica. Il voto in Puglia, una regione di moderati che danno
la maggioranza ad un Governatore di Rifondazione, é illuminante.


Intanto in Regione...


Intanto in Regione...

Già, in Regione, dove non ci siamo più.

Aspettiamo di vedere cosa inventano per sopperire ad una
maxi-lacuna, tenendo conto che se l° non dovessero inventare
niente sarà la volta nostra di dover inventare qualcosa (non
l'autonomia di Tarabini, che non ce la darebbe nessuno: ben
altro).
GdS


GdS 20 IV 2005 -
www.gazzettadisondrio.it

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