LETTERA APERTA AL DIRETTORE DE LA GAZZETTA DI SONDRIO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:



Giovanni Maria Bordoni

INGEGNERE

Albo Ing. Prov. di Sondrio N. 123

Galleria Campello 4 – 23100 SONDRIO

LETTERA APERTA

AL DIRETTORE DE
LA GAZZETTA DI SONDRIO



Caro Direttore,

voglio anzitutto ringraziarLa per l’attenzione con cui sono
state seguite le vicende post-elettorali e l’esclusione della
rappresentanza della nostra provincia dagli organi regionali.
Magari tanta preoccupazione e consapevolezza fossero stati
espressi anche a livello istituzionale! Ma evidentemente, viste
le dichiarazioni di alcuni suoi autorevoli rappresentanti, alla
Provincia andava bene così!

Corroborato da un tranquillo periodo feriale tra i resti greci e
romani della Libia e l’azzurro del mare delle Cinque Terre, sono
di nuovo qui con la voglia di tornare in campo. Ci sono
prospettive ravvicinate di appuntamenti importanti (le politiche
del 2006) e intriganti scommesse su tante partite che si possono
aprire al primo stormire di fronde autunnali.

Mi consenta però, non avendolo ancora fatto, di ringraziare quel
31,2% di elettori che alle regionali dello scorso aprile in
provincia ha scelto Forza Italia, regalandomi la più bella (e
inutile) vittoria azzurra di Lombardia e d’Italia. Le 12.500
preferenze attribuitemi mi onorano della percentuale più alta in
assoluto, con il 50% dei voti espressi. Grazie! Essere
riconosciuti a casa propria per il lavoro fatto è una
gratificazione che pochi possono vantare (ricordate il proverbio
“nessuno è profeta in casa sua”?).

La mia insistenza post-elettorale di un riconoscimento di ruolo
a chi aveva vinto con largo margine le elezioni non aveva però
risvolti personali. Ai molti che si chiedono cosa mai stia
facendo Bordoni, rispondo con le stesse parole del giorno dopo
il verdetto elettorale: faccio l’ingegnere, il mio mestiere. Un
mestiere che amo molto e che mi ha sempre riservato grandi
soddisfazioni. Faccio il direttore dell’Aler, un tempo IACP; un
ente efficiente, che dà risposte concrete al bisogno di casa per
quanti non possono permettersi le regole del mercato
immobiliare. L’Aler di Sondrio ha una tradizione di qualità e di
operatività che fa invidia a molti.

Tornare ad essere il direttore è per me grande motivo di
orgoglio e soddisfazione. Per questo, caro Direttore, La prego
di tranquillizzare tutti quanti sono inquieti per me. Non sono
in crisi depressiva, non sono un disadattato; sono un
professionista (non della politica!) che è tornato a fare il suo
mestiere nella società.

A quanti si affannano a trovarmi sistemazioni differenti e “più
prestigiose”, voglio dire che quelli come me, che hanno sempre
inteso la politica come servizio e non come affermazione
personale, sono sempre pronti a rispondere, se e quando
l’interesse generale lo richiede.

Dieci anni di attività legislativa, di provvedimenti importanti
portati avanti in prima persona, scrivendo leggi o gestendole
come relatore; dieci anni di attività istituzionale su partite
di livello strategico per le nostre valli, dalla Legge
Valtellina ai Mondiali di Sci, interpretate ai massimi livelli,
su delega di Formigoni, costituiscono credenziali oggettivamente
buone, se serve, per qualunque obiettivo.

Se serve! Altrimenti saranno un patrimonio e una ricchezza per
me ed è già tantissimo, in questi tempi avari di riconoscimenti
per tutti.

Ritorno in campo, Direttore, per il mio lavoro professionale e
per la politica, al solito ricca di aspiranti pieni di pretese e
avara di generosità gratuite.

Grazie per l’ospitalità

Sondrio, 28 agosto 2005

Giovanni
Maria Bordoni

GdS 30 VIII 2005 -
www.gazzettadisondrio.it

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