Mondiali di sci: sciopero killer, RAI da privatizzare di corsa, ma purtroppo un affronto all'Italia. Qualcuno deve pagare. Sodo. E anche in soldi. perché INFATTI non avviare una causa (miliardaria) per danni?
IL FATTO
Tutto pronto stamattina, mercoledì 9 febbraio, per il gigante
maschile. Giornata stupenda, atmosfera tersa, temperatura
ideale, spalti pieni, anche di folte rappresentanze svizzere,
austriache, tedesche.
Gli atleti stanno salendo verso la partenza. Venti minuti prima
del via l'annuncio: tutti a casa, la gara non la si fa, si vedrà
quando recuperarla.
Inaudito:
Altre gare sono state rinviate nel corso dei Mondiali o delle
Olimpiadi, qualcuna addirittura soppressa, ma sempre soltanto
per via del maltempo, quello che finora - e facciamo gli
scongiuri - non ha mai fatto capolino in Alta Valtellina. Ma
cosa é successo?
SCIOPERO KILLER (E RAI
VERGOGNOSA)
Uno sciopero il killer della gara, roba da Premio Nobel
dell'irresponsabilità.
Gli operatori della RAI aderenti ad un Sindacato, il libersind -
che a livello nazionale ha firmato il contratto che qualcuno a
Milano invece contesta - incrociano le braccia. Come ha scritto
a mezzo mondo il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina
questi coraggiosissimi elementi non scioperano solo contro il
loro datore di lavoro e in casa (Italia) ma anche contro i 28
Paesi collegati, - e gli altri con differite - che devono
rivoluzionare i palinsesti. E anche contro quei poveri diavoli
che hanno viaggiato di notte per essere a Bormio e ripartire a
fine gare con altrettante ore di viaggio.
Ma che gliene frega a questi qui? A loro autori di simili
eroica, epica impresa? E cosa gliene frega - la scusa ci sarà
già confezionata - a qualche responsabile di una RAI vergognosa
che non previene un fatto di questo genere nonostante le
avvisaglie e che pasticcia nel momento dell'emergenza?
La RAI tenta a metà mattina una timida difesa con una notizia
fra l'altro solo parzialmente vera. Un comunicato infatti fa
credere che la RAI fosse pronta ad assicurare la diretta TV ("la
ripresa TV e la sua diffusione erano ampiamente garantite"). Non
é affatto vero. Era in grado di assicurare la copertura con 16
telecamere al posto di 21. L'EBU (European Broadcasting Union),
che ha pagato 77 milioni di €uro chiede garanzie. E' la stessa
regista della RAI Giustiniani ad ammettere onestamente che la
RAI quelle garanzie non era in grado di darle. Il Presidente
della Federazione Internazionale Gian Franco Kasper non può che
arrendersi
RAI DA PRIVATIZZARE DI CORSA
Il Presidente della Federazione Gaetano Coppi ha auspicato che
la RAI venga presto privatizzata. Non siamo stati mai molto
d'accordo su questa linea anche perché una TV pubblica deve
poter dare all'utenza quei prodotti che magari non suscitano gli
appetiti degli sponsor ma che una politica culturale degna di
questo nome richiede.
Se però in una TV pubblica vengono a determinarsi situazioni in
cui parte sindacale e parte aziendale perdono il senso del bene
comune fino ad arrivare a far fare una pessima figura al nostro
Paese, a questo punto ha ragione Coppi. Ha funzionato con le
Poste che hanno dimezzato i dipendenti, aumentato compiti e
funzioni, imboccato la via della modernizzazione e persino
quella della concorrenza ai corrieri privati, garantito un
miglior servizio al cittadino. Può funzionare anche con la RAI.
In fin dei conti, per stare al nostro caso, le riprese esterne
non é affatto detto che la debbano fare solo i dipendenti. Molto
meglio darle da fare in service. Si risparmierebbe e non
succederebbe quella - ci si scusi il termine, ma quando ci vuole
ci vuole, "merdata" di stamattina.
L'afFRONTO ALL'ITALIA
L'eroico atteggiamento di un manipolo - miglior termine non si
potrebbe usare! - di intrepidi scioperanti, e probabilmente
l'incapacità di qualche responsabile RAI da distaccare quindi a
San Siro (scuderie dell'ippodromo) hanno, di fatto, comportato
un affronto all'Italia.
Intanto per i 28 Paesi collegati, e poi per gli altri.
In pochi minuti distrutta l'immagine di un campionato del mondo
organizzato, benissimo, fra mille difficoltà compresa la scelta
della neve di andarsene al sud lasciando scoperte le Alpi, non
importa di qualche nazionalità
Complimenti.
E LUI: rai, e' una cosa storica
(INCREDIBILE MA VERO)
Per Lui, L maiuscola, Leader milanese del sindacatino, s
minuscola, libersind, rivolgendosi alla RAI la cosa di stamane é
stata definita "storica". Sotto un certo aspetto lo é. Premio
Nobel dell'irresponsabilità.
Una cinquantina di dipendenti della sede milanese - non sarebbe
certo successo nelle sedi di Bolzano o di Aosta... - con in più
la quadra esterna 1 di Milano.
Pensare che questo sindacatino ha nel suo Statuto questa solenne
affermazione: "L'INTENTO DI PERSEGUIRE NELLA PIU' PIENA
AUTONOMIA LO SVILUPPO DEL RUOLO CULTURALE E SOCIALE DEL SERVIZIO
RADIOTELEVISIVO E DELLO SPETTACOLO, OTTENIBILE ATTRAVERSO LA
PROMOZIONE DI UNA REALE UNITA' SUGLI OBIETTIVI DI TUTTI I
LAVORATORI DEL SETTORE NEL CONTESTO DELLE GENERALI ESIGENZE DEL
MONDO DEL LAVORO". Dimostrata stamane a Bormio, naturalmente.
Poi cosa avevano nella loro Piattaforma contrattuale questi
intrepidi eroi del 9 febbraio? Ecco: "Obbiettivo primario non
può che essere il rilancio del Gruppo RAI nel panorama europeo
del mondo radiotelevisivo e passa indubbiamente attraverso la
riaffermazione delle professionalità interne".
Incredibile, ma vero.
"Oggi
è stata una giornata storica per la Rai e se l'azienda non ci
incontrerà dandoci assicurazioni sulle nostre richieste faremno
sciopero anche domani. Le motivazioni sono molteplici - spiega
il segretario territoriale Walter Di Marino -.
Incredibile, ma vero.
PAGARE, SODO
Tutti coloro che si sono pronunciati vogliono una cosa sola: che
chi ha sbagliato paghi. E sodo. Intanto si tratta di andare a
vedere se questo esercizio del diritto di sciopero ha rispettato
le regole. Se non le ha rispettate il massimo di rigore. (E non
andiamo a finire nel ridicolo dimenticandosi di trattanere dalla
busta paga la giornata di sciopero).
Il responsabile RAI per i Mondiali deve pagare. Sodo. Potrebbe
evitarlo solo se vien fuori che ha obbedito a ordini superiori.
In questo caso paghi, sodo, chi ha dato gli ordini.
Abbiamo sentito che, fortunatamente, sono in parecchi che
vogliono andare fino in fondo. E stavolta non ci sono ombrelli o
paracadute politici o sindacali per nessuno...
CHIEDERE I DANNI!
Valuti il Comitato Organizzatore quanto chiedere. I danni,
monetari e morali, sono ingenti. Fra RAI e singole persone
responsabili in solido, debbono essere pagati. A costo di
metterci 10 anni per la causa civile.
Ad altri valutare se c'é stata, come si é sentito dire,
interruzione di servizio pubblico, quindi ipotesi di reato.
GdS
PS Apprendiamo una notizia interessante dall'Agenzia ANSA:
"Bormio'05: Formigoni chiede danni
[foto] "Irresponsabile agitazione macchia lavoro di cinque anni"
(ANSA) - MILANO, 9 FEB - Il presidente della Regione Lombardia
Formigoni chiedera' i danni per la cancellazione del gigante
maschile di Bormio 2005. Formigoni ha parlato di "ignobile
vicenda" e di "fatti gravi". "Basta una irresponsabile
agitazione di poche persone a macchiare 5 anni di lavoro - ha
concluso - non ci stiamo, la Lombardia non ci sta. Chi ha
sbagliato deve pagare". E un risarcimento chiedera' anche il
Club Lombardia, fondazione nata per promuovere i mondiali
valtellinesi."
Non solo loro. E non solo alla RAI ma anche, solidalmente, alle
persone fisiche che hanno concorso in questa "storica" impresa.
GdS 10 II 2005 -
www.gazzettadisondrio.it