QUATTRO TEMI AFFASCINANTI: LABURISTI (stangata elettorale) , SANTORO (padreterno in RAI), PADOA SCHIOPPA (non spiega la questione Alitalia), VISCO (denunce dei redditi in Internet)
LABURISTI A PICCO
- Persa Londra. Il "Sindaco rosso" Ken Livingstone non ce la fa a conquistare il terzo mandato. Si ferma a 1.028.966 voti, 139.774 in meno del conservatore Boris Johnson (1.168.738). Da notare che viene considerata alta la partecipazione al voto, 45%, otto punti in più di quattro anni fa. Chi si contenta gode…
- Persa una caterva di seggi, 434 (300 dei quali guadagnati dai Tory)
- Persi Consigli Comunali, cinque di quelli che avevano prima sui 95 in cui si è votato
- Persa la speranza di vincere le prossime elezioni politiche, troppo il distacco. A livello nazionale i conservatori al 44%, liberali, solitamente il parente povero che anche con discreto consenso non ha in genere rappresentanza per via del sistema uninominale, al secondo posto con il 25% mentre il Labour è al 24, ridotto cioè ad avere con sé meno di un inglese su quattro! Questo vorrebbe dire, si votasse adesso, una vera e propria invasione della Camera dei Comuni da parte dei conservatori con almeno un 150 seggi di vantaggio. Per Gordon Brown ci vorrebbe un miracolo per battere il conservatore David Cameron ma in Gran Bretagna i Santi non usano…
La morale.
La gente è bene che sappia anche quello che di solito, chissà perché, non si dice, come in questo caso.
Situazione diversissima rispetto all'Italia ma risultato uguale: sinistra a picco, A Londra questa sberla se la sono meritata. Tony Blair era in pole-position sulla scena mondiale, signore incontrastato nel suo Paese. Disgraziatamente Bush dà retta a Rumsfeld, il guerrafondaio dai toni sprezzanti verso "la vecchia Europa" (Prodi: "no, la saggia Europa"). Blair fra Bush e l'Eiropa sceglie, "opzione molto inglese", Bush e vien fuori il disastro della guerra irakena. Fosse stata la Gran Bretagna al suo posto - Europa vuol dire diritti ma anche doveri - Bush isolato non avrebbe potuto unilateralmente decidere l'intervento. Tony Blair non avrebbe dato il via al suo declino sino alla recente morte politica. I laburisti non sarebbero di fronte al rischio di una storica emarginazione.
SANTORO
Terremoto per la trasmissione Annovero di Santoro con il filmato di Beppe Grillo contro tutto, ma in particolare contro Napolitano e Veronesi. Ascoltiamo il Presidente della RAI Petruccioli (già DS): "A nessuno, quindi neppure a Michele Santoro, è consentito confondere la libertà del giornalista con l'appalto della Tv Pubblica a terzi che ne fanno un uso indecente": Giovedì sera Michele Santoro ha di nuovo messo il Servizio Pubblico Radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale, dagli schermi della Rai ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al Presidente della Repubblica, oltrechè ad una personalità universalmente stimata come il Professor Umberto Veronesi. Il danno, l'umiliazione e la vergogna che vengono al Servizio Pubblico da questi episodi, sono incalcolabili. Per la mia funzione e personalmente -prosegue Petruccioli- ne faccio ammenda e prendo impegno - nell'ambito delle mie responsabilità - a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi. A nessuno, quindi neppure a Michele Santoro, è consentito confondere la libertà del giornalista e la responsabilità del conduttore con l'appalto - di fatto - della Tv Pubblica a terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente. Chi é responsabile di un programma non lo è solo per quanto dice personalmente, ma per tutto quel che, nel programma stesso, avviene; non ci sono "zone franche". Anche Santoro, come tutti coloro che in Rai lavorano e con la Rai collaborano, ha il dovere non eludibile di tutelare la dignità e il prestigio del Servizio Pubblico",
La gente è bene che sappia anche quello che di solito, chissà perché, non si dice, come quel che ricordiamo a proposito di questo caso.
Padreterno Santoro replica naturalmente con la solita arroganza, la stessa di quanto, dopo una non fortunata parentesi da parlamentare europeo, - anche poco redditizia comparata alle sue entrate da conduttore RAI nonostante in Europa i parlamentari abbiano indennità ritenute da nababbi - voleva tornare ad avere "la sua" trasmissione. In TV l'avevamo sentito "Voglio IL MIO microfono", come se la RAI fosse la sua oppure fosse in dovere a tutti i costi di scritturarlo per condurre, a suo non obiettivo modo, trasmissioni naturalmente in prima serata.
Furbo di tre cotte, altro che paladino della giustizia, della democrazia e quant'altro!
Fossimo nel Governo Berlusconi, guai a osteggiarlo. Non una trasmissione settimanale, ma due e forse tre. A furbizia contraltare di furbizia…
PADOA SCHIOPPA NON SPIEGA
La gente è bene che sappia anche quello che di solito, chissà perché, non si dice, come in questo caso, sparito dalle cronache.
Il signor Ministro dell'Economia, da qualche settimana silenziosissimo, ci aveva bombardati tutti quanti con previsioni terroristiche sulla sorte di Alitalia se entro il 31 marzo non fosse stata chiusa la trattativa con Air France. Mancava solo il SI dei sindacati, perché quello del Governo c'era - e probabilmente da tantissimo tempo prima -, i quali sindacati avrebbero avuto una sola scelta, quella di chinare la testa e dire di si. Il primo aprile altrimenti libri in tribunale. E questo nonostante che il titolare del Ministero dei Trasporti, barba bianca e none Bianchi, avesse affermato che in realtà di soldi in cassa l'Alitalia ne aveva ancora per un bel po'. Signor Ministro, ma come la mettiamo? E' passato più di un mese e libri in tribunale non ne abbiamo visti. Se la situazione fosse stata come lei la dipingeva gli amministratori e i Sindaci sarebbero stati folli per via delle responsabilità civili e penali a non portarli. E allora che ci dice, signor Ministro? A chi andava bene, e perché, Air France?
Ci vuole spiegare perché quella fretta, perché quel timore dei libri in Tribunale, perché le cose non sono andate come lei pesantemente dipingeva?
E, scusi sa, era tutta farina del suo sacco o c'era qualche suggeritore?
VISCO - REDDITI
Il colpo di coda dell'uomo-tasse, del trombato.
Dopo le elezioni, ex deputato, in un governo di fatto sfiduciato non dall'opposizione ma da casa sua, a poche ore dal via al nuovo Governo, senza nulla chiedere a nessuno, garante, probabilmente Ministro Padoa Schioppa e Veltroni compresi, lo scoop che tutti attribuiscono a lui e non all'Agenzia delle Entrate, quella che operativamente ha messo in Internet i redditi degli 2005 italiani. La gente è bene che sappia anche quello che di solito, chissà perché, non si ricorda, come in questo caso.
Inventore dell'IRAP, imposta-capestro (persino con l'imposizione sulle imprese in perdita (derivante dall'inclusione nella base imponibile degli interessi passivi e del costo del lavoro), ha fatto il Ministro delle Finanze dal 1996 al 2000 e del Tesoro dal 2000 al 2001. Incredibilmente nel Prodi 2 fa un bel passo indietro, dal 18.5.2006 apparentemente declassato a Viceministro dell'Economia e delle Finanze, apparentemente agli ordini del Ministro Padoa Schioppa.
I DS ci hanno sempre saputo fare. Dopo il primo grande successo del Partito Comunista Italiano alle amministrative del 1975, non ebbero nella grandi e medie città moltissimi Sindaci come i voti, e le alleanze dal PSI all'estrema sinistra, avrebbero consentito. Sindaci al PSI, al PRI - come ad Ancona capoluogo di regione -, ma vicesindaci con pesanti deleghe e amplissimo potere al PCI.
Memori di questo abbiamo cercato di seguire la coppia Padoa Schioppa - Visco (solo a latere l'altro Viceministro Pinza). Abbiamo avuto un'impressione del Ministro come uomo- immagine, di pubbliche relazioni, di incontri internazionali, di interventi al Parlamento letti (scritti da lui?), ed anche di dichiarazioni sorprendenti. Abbiamo avuto invece l'impressione del Viceministro Visco come il vero Ministro reale anche se non formale, l'uomo dai passi felpati, machiavellico, forse anche mefistofelico.
Qualcuno ha visto nella pubblicazione dei redditi 2005 in Internet "la vendetta di Visco", il gabelliere, la vendetta del trombato, di chi cioè non è stato candidato da Veltroni, non tant, come da dichiarazione ufficiale, perché era in Parlamento dal 1983 (poca differenza con Veltroni parlamentare dal 1987 e non dal 2000) quanto proprio per la sua immagine di gabelliere, dell'uomo-tasse. E da uomo-tasse, da gabelliere, è stato l'unico dei big a difendere la pubblicazione, avversata anche dal suo partito. L'ineffabile Ministro dell'Economia e delle Finanze non ritiene neppure di intervenire, ultimo esproprio da parte di chi dovrebbe essere sottoposto.
Predicare bene però ma razzolare….
La gente è bene che sappia anche quello che di solito, chissà perché, non si dice, come in questo caso, portato in superficie da un illustre collega.
Abbiamo infatti scovato un interessante brano di Stefano Lorenzetto che merita di essere ripreso: "Era l'ottobre 2006 quando il premier denunciò che 128 tra finanzieri e dipendenti dell'anagrafe tributaria avevano spiato ripetutamente le sue dichiarazioni dei redditi attraverso il sistema informatico del ministero (capirai che scandalo: il modello Unico compilato dai politici è pubblico per legge). Ieri comunque è capitato altrettanto, e in Rete, a milioni d'italiani: non ha fiatato. Volete sapere chi s'incaricò delle indagini per smascherare le «talpe» che avevano osato curiosare su Prodi? Ma certo, lui, Vincenzo Visco. Il quale un mese dopo annunciò nuove «procedure garantiste»: più controlli sui controllori e un archivio per salvaguardare da intrusioni la vita dei Vip, bisognosi di «una maggiore garanzia della privacy». Di parola fino all'ultimo".
Far sapere ma nel modo giusto
Garante della privacy duramente in pista. Dall'Agenzia delle Entrate la difesa: "la divulgazione dei redditi persegue «la finalità di interesse pubblico per realizzare un quadro di trasparenza e di circolazione dei dati".
In apparenza far sapere è utile. Non in Internet, in uso ovunque con ogni possibile conseguenza. In Australia la Pincopallino Corporation può accorgersi che il comm. Scarpasacchi con il quale sta trattando affari milionari ha un reddito di 20.000 €uro. Come vi comportereste nell'apprendere simile notizia? Ci sono cento ragioni negative da una diffusione indiscriminata. Comprese le possibili ragioni di un reddito basso ma solo per quell'anno per ragioni specifiche.
Ce n'è una sola positiva, quella di trovare i possibili evasori fiscali.
Questo può avvenire ai livelli locali.
Se il ristoratore in pieno centro di Milano ove il menu più semplice parte da 100 €uro, bevande escluse, è in elenco alla pari con il suo chef si tratta di intervenire nei modi appropriati (una volta c'erano i Consigli Tributari presso i Comuni. Non molto efficaci ma oggi sarebbe diverso con la strumentazione a disposizione. Ci sono persone che hanno attività, anche lucrose, a latere di un lavoro dipendente. Se nella dichiarazione dei reddito c'è solo quello da lavoro si tratta di intervenire. Eccetera. Questo, ripetiamo, può avvenire ai livelli locali.
L'elenco dei redditi in Comune viene depositato. I Comuni informino i cittadini quando l'elenco arriva, e chi vuole vada a vedere. E chi trova da ridire lo dica, anzi lo scriva.
Addio
Nessun arrivederci ma un bell'addio prof. Visco. Ci sono Ministri che hanno fatto cose non condivise ma che meritano stima anche da chi è di diversa parte politica. Pensiamo ad esempio a Bersani. Nessun addio, perché si tratta di persone con le quali, anche in ruoli diversi, la discussione e persino le polemiche appaiono utili per la crescita. Quindi nessun addio.
Al prof. Visco, anche da molti della sua parte politica, invece nessun arrivederci ma un bell'addio. Senza rimpianti.
Un solo consiglio ai suoi studenti dell'Università 'La Sapienza' di Roma frequentanti il corso dell'ex Ministro, dell'ex Viceministro, ora solo Ordinario di Scienza delle Finanze: non lo prendano sul serio.
Luca Alessandrini