Autonomia - I farabutti di Roma - “Com'è triste Sondrio"
Il Consiglio Provinciale di Sondrio ha approvato, secondo l'acuta definizione che ha ispirato il nostro articolo dal titolo “Di Sandro Sozzani la migliore battuta dell'anno”, il suo Statuto 'pro-tempore'. Si tratta di argomento e di materia che certamente non appassionano il grosso pubblico o l'uomo della strada, anche perchè in definitiva si fa poco per evitare che queste tematiche restino al chiuso di qualche enclave da addetti ai lavori. Del Regolamento del proprio condominio si interessano in tanti, di quello dei condomini più grandi (Comune, Comunità Montana, Enti consortili, società, Provincia, Regione, Stato, in questo caso la Costituzione) pochissimi. Per giunta con la convinzione che queste siano cose da funzionari, segretari, avvocati, professori universitari. Così come taluni ritengono che l'urbanistica sia materia da ingegneri ed architetti. I tecnici servono certamente, ma da supporto e non in cattedra. Almeno così dovrebbero andare le cose. La realtà è diversa Quando la legge 8 giugno 1990, n. 142 introdusse la potestà statutaria dei Comuni per superare l'anacronistica situazione precedente in cui le regole di funzionamento erano uguali per Roma, Milano e così via sino a Sondrio, Menarola e Pedesina, 8100 Comuni si dettero le regole di funzionamento. Doveva essere argomento di largo interesse. In molti casi non interessò neppure i consiglieri comunali essendosi affidato il compito, magari sulla base dello Statuto-tipo dell'ANCI, al segretario comunali. Pochi colsero l'opportunità che la legge offriva.
La Provincia deve darsi l'ordinamento.
=== Diversi da tutti gli altri, meno Belluno. Cominciamo a dire che deve essere diverso da quasi tutte le altre consorelle, salvo Belluno. Il suo primo articolo deve essere quello attuale, (“1.La Provincia di Sondrio è ente pubblico territoriale autonomo a norma della Costituzione”) così modificato: “1La Provincia AUTONOMA di Sondrio è ente pubblico territoriale autonomo a norma della Costituzione.e della legge per Province interamente montane e confinanti”. Ai giuristi di tradurre il concetto in corretta formulazione giuridica.
=== Contenuti. In secondo luogo tornare alla fonte del diritto. Evitare Statuti logorroici in cui finiscono aspetti regolamentari. I cardini Statuto agile, snello, di soli principi Aspetti operativi nei regolamenti. Interpretazioni autentiche in Assemblea dei Sindaci, Aspetti operativi in Consiglio Provinciale.
=== Ente di governo. Porre le basi per il funzionamento di Ente di Governo riscoprendo una proposta originaria, ufficiale, del BIM in sede di attuazione della citata legge 42. La proposta al riguardo avremo modo di proporla al pubblico dibattito, auspicando ovviamente che ve ne sia uno.
Non solo teoria o taglio burocratico.
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I farabutti di Roma. 1) Ci vuole la legge araba, quella del taglio della mano dei ladri
La legge italiana è del tutto insufficiente per chi ruba nella o alla Pubblica Amministrazione. L'abbiamo scritto e riscritto tante volte. L'abbiamo detto e ridetto in pubbliche riunioni quando se ne è presentata l'occasione. Occorre per un periodo transitorio, fino a che la lezione non la si è appresa, la legge araba: taglio della mano destra (sinistra per i mancini) e anche del piede sinistro in caso di recidiva.
Questi farabutti non si limitano a provocare un danno economico alla comunità e a frodare in una con il bene pubblico anche gli operatori onesti. C'è un reato molto più grave che le Procure dovrebbero cominciare a contestare ed è il danno morale e di immagine che infliggono alle Istituzioni e a chi le rappresenta.
Gravissimo il sentir dire “sono tutti uguali”m riferito ai politici.
Non è vero che siano tutti uguali. La stragrande maggioranza è fatta di gente onesta che svolge il suo compito con impegno e sovente senza neanche avere il giusto riconoscimento per la loro attività al servizio delle comunità, a partire da quelle locali fino a quella nazionale e perfino a quella internazionale. Il Presidente Renzi si è detto scandalizzato che su 50.000 persone dietro le sbarre siano solo 270 quelli che sono lì per corruzione (e che probabilmente sono perloppiù i cosiddetti pesci piccoli). Pene crude, anzi crudeli? Vero. Ci dicono i garantisti rifacendosi al Beccaria che la pena non è solo espiazione ma anche redenzione. Ci aggiungiamo l'esempio, il monito, la minaccia. Ed anche la commutazione, pesante. Resti la mani destra ma si paghi un prezzo equivalente, a cominciare, per dare una sola indicazione, dallo scontare la pena – doppia se il reo era un nobile, come usava la Serenissima Repubblica di San Marco – in posti come Pianosa senza poter ricevere nessuno, senza benefici, senza permessi premio. Aggiungendo poi in apposito spazio, come è a Venezia nell'ingresso di Palazzo Ducale, l'altro rispetto alla Scala dei Giganti, esposte stabilmente al pubblico ludibrio le condanne con loro ragioni.
I farabutti di Roma. 2) Anche se onesto il Sindaco deve dimettersi. Poi la soluzione, originale
Matteo Orfini è il Presidente nazionale del Partito Democratico. Renzi dopo avere azzerato tutto nel PD di Roma lo ha nominato commissario. Ebbene è lui ad aver dichiarato che nel Partito della capitale c'era una lotta di bande per il potere.
Orbene le elezioni le ha vinte sì Marino ma i suoi consiglieri PD non li ha scelti lui bensì il Partito, quel Partito che è stato azzerato per via della situazione. Non solo. Fra i coinvolti ce n'è uno che chiama in causa tutti, Sindaco compreso. Parliamo del Presidente del Consiglio comunale, Ora è dimissionario.ma qualcuno lo aveva bene eletto, e cioè i consiglieri di maggioranza con il Sindaco ovviamente d'accordo. Il Sindaco non può quindi sottrarsi alle sue responsabilità che sono oggettive anche se lui con le porcherie non c'entra, anche se lui è persona onesta come riconosciuto, ci pare, anche da parte delle opposizioni. Non ragioniamo in termini partitici ma oggettivamente e lo dimostriamo. Se ne deve andare dal Campidoglio. Poi, solo dopo, una volta alle spalle tutto, una volta cambiata pagina la soluzione. Il commissario lo fa lui assistito come sempre in questi casi da funzionari pubblici.
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=== “Com'è triste Sondrio / soltanto un anno dopo”. (aggiornamento dopo migliaia di visite)
Acceso un cerino scoppia l'incendio. Il cerino è stata la frase, riferita alla cassetta delle lettere per Gesù Bambino, “Sparita: anche a Sondrio è arrivato l'ossequio agli islamici e la messa in cantina dei simboli cristiani?”. 17 parole sulle 243 della lettera, 105 battute sulle 1479 di tale lettera da noi pubblicata con il titolo “Com'è triste Sondrio / soltanto un anno dopo”. Apriti cielo, lesa maestà. Una prima considerazione. Nel web si legge di tutto, peste e corna e noi, secondo taluni che hanno criticato la pubblicazione, avremmo dovuto usare la censura con una delle due: o gettare l'e-mail nel cestino o pubblicarla tagliando la frase incriminata. Nossignori. Il giornale, come sempre, pubblica quello che riceve – salvo ovviamente ciò che potrebbe provocare denunce – in quanto il confronto è lievito di crescita ed ogni voce deve avere la possibilità di arrivare in superficie per essere, se è necessario, pubblicamente contraddetta. Nella fattispecie letta a sé la frase ha un evidente carattere provocatorio. Va considerata però nel contesto e giudicata in tal modo. Quanto sopra precisato facciamo nostro il commento di “Giovanni”: “Sia ben inteso, mi spiace che non ci sia più la cassetta e sono quasi d'accordo con il testo dell'articolo (lettera non articolo - ndr), ma ritengo inutile e tirare in ballo l'islam quando non c'entra proprio nulla con la natura di Sondrio, che da che ho memoria io è sempre stata una città con poca vita”.
In questi dibattiti comunque spesso si parla di islamici. Il problema non sono loro. Sono quegli italiani più realisti del re. L'esempio (altro incendio?) no al Gesù Bambino perchè in classe ci sono due altri (islamici o altro). Ci si preoccupa cioè per chi è arrivato e non dei 23 che si vedono togliere quello che è sempre stato...