2 18 (18.2 anticipazione del n. 5 del 20.2) CASO BERTOLASO, LE PRIME CONCLUSIONI: 3) LA POLEMICA DEL CENTRO-SINISTRA PER L'USO DELLA P.C. PER I GRANDI EVENTI MA SE È PROPRIO LA SINISTRA CHE NE HA USATO A PIENE MANI! E SONO DUE SENATORI AUTOREVOLI DEL PD

Se si facesse meno demagogia, se si usasse di più la testa e meno il fegato, si potrebbe discutere del perché sia il centro-sinistra che il centro-destra abbiano fatto ricorso alla Protezione Civile, con saggia real politik. E dimostriamo il perché

Ferve la polemica per l'uso della Protezione Civile al di fuori delle emergenze. Con varietà di toni, da quello urlato di Di Pietro, a quello categorico di Franceschini, a quello 'emiliano' di Bersani, il centro-sinistra attacca il centro-destra e, nella discussione sul decreto-legge, vorrebbe una norma che lo escluda. Sul più bello arriva come una staffilata, la presa di posizione di due autorevoli senatori del PD. Si tratta del sen. Della Seta già Presidente nazionale di Legambiente e del sen. Ferrante, proveniente dall'Ulivo e prima ancora dalla Margherita. Durissimi i due senatori che ricordano come sia stato il Governo di centro-sinistra a dare incarico alla Protezione Civile di occuparsi del G8 poi spostato dalla Maddalena a L'Aquila, delle manifestazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, dell'Expo 2015. E come sia stato lo stesso Governo a far emanare una serie di ordinanza in deroga per i Mondiali di ciclismo del 2008, per i mondiali di nuoto del 2009, oltre alla raffica di ordinanze per la gestione commissariale dei rifiuti in Campania (in appendice).

Il problema del perché sia il centro-sinistra che il centro-destra abbiano fatto ricorso alla Protezione Civile per i cosiddetti "Grandi eventi", magari facendo diventare 'grandi' anche quelli 'piccoli', risiede nel fatto che chi governa, chiunque sia, di fronte a certi problemi con una loro scadenza o fa così o fa flop.

Oggi in tanti chiedono le procedure ordinarie. Se si va su questa strada, fra due, tre, quattro, cinque, sei, sette anni e magari più, gli stessi polemizzeranno a tutto spiano perché i lavori non sono ancora partiti. Guai a usare procedure accelerate e così comincia la Via Crucis. Tempo fa il Presidente Formigoni denunciava come per un'opera pubblica di rilevante interesse per la Lombardia erano state necessarie 34 autorizzazioni, ciascuna delle quali si sa che non ha tempi snelli ma talvolta tempi biblici. Aggiungiamo poi i contenziosi, talora artificiali, ma che spostano nelle aule di giustizia i problemi per cui altre attese. Per non parlare poi delle opposizioni di associazioni, categorie, comitati e via dicendo che poi condizionano le decisioni, e soprattutto i tempi, di questa o quella amministrazione pubblica

Corruzione

Ma, si dice, le procedure accelerate si prestano a 'giochini', principale dei quali la corruzione. Non è vero. Sono le procedure normali che oltre a richiedere un iter defatigante presentano rischi maggiori.

Quanti appalti regolarmente esperiti vedono qualche impresa soccombente presentare ricorso al TAR non tanto per il merito quanto per cercare poi un'intesa con chi ha vinto? Quanti appalti vedono arrivare richieste d'invito a iosa magari anche di imprese d'ogni provenienza e magari non sufficientemente attrezzate e poi, assegnati i lavori si assiste al subappalto che dovrebbe essere ammissibile solo per particolari lavori di tipo specialistico?

Non dimentichiamo infine che i lavori dell'emergenza sono sotto gli occhi di tutti e sono tanti quelli che, non per senso civico bensì perché hanno un loro interesse, a tirar fuori persino il bruscolino di qualche appalto.

Costume

Procedure normali o procedure accelerate, il problema resta comunque quello di costume. La sola legge Valtellina ha stanziato per la provincia 1800 miliardi. E' stata fatta una marea di opere e di interventi. C'erano triplici occhi puntati. Non c'è stato un solo caso di messa in discussione, di necessità d'intervento della Magistratura (qualcuno potrebbe a questo punto obiettare che vi è una inchiesta in corso. Orbene quella, per quanto è stato pubblicato, riguarda due interventii, la strada di Bema e i lavori in Val Pola. Per questi appare molto strano che imprese si accordino perr fare il ribasso maggiore - e siamo oltre il 50% - ! Per quanto riguarda la strada di Bema, opera che comunque non c'entra con la Legge Valtellina, il fatto che l'indagine duri ormai da un paio d'anni sta a indicare che le cose forse non sono così chiare come le fa qualche collega nei suoi resoconti di stampa). E andando indietro nel tempo non abbiamo avuto pubblici amministratori di qualsiasi colore politico indagati per questione di appalti.

E' questione di costume. E di leggi. Ripetiamo quanto abbiamo scritto in numeri volte: per chi ruba nella o alla Pubblica Amministrazione la legge italiana non basta. Occorre quella araba, del taglio. Cominciando dalle mani ma nin finendo lì.

a.f.

APPENDICE

Dal sito del sen. Della Seta a firma sua e del sen. Ferrante:

"…..Solo che a questo abuso sempre più largo dello strumento dell'emergenza per gestire eventi ordinari, a questo progressivo scivolamento della Protezione Civile verso compiti per essa impropri, anche il centrosinistra ha dato una bella mano. Dov'eravamo quando sono stati dichiarati "grandi eventi" la Presidenza italiana del G8, il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, l'Expo 2015? Eravamo al governo. Com'eravamo al governo quando sono state emanate molte delle ordinanze di protezione civile relative ai Mondiali di ciclismo del 2008 e ai Mondiali di nuoto del 2009, e in tanti casi in cui è stata prorogata la gestione commissariale dei rifiuti in Campania…..".

Firmato ROBERTO DELLA SETA - FRANCESCO FERRANTE

a.f.
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