APRILE. TUONI, FULMINI E SAETTE PER LA PROPOSTA, PUR INOPPORTUNA, DI CAMBIARE L'ART. 1 DELLA COSTITUZIONE. MA LA POLITICA È PROPRIO CADUTA COSÌ IN BASSO? 11 4 20 44

Il fatto - Chi è - Deputato stakanovista - Tsunami di polemiche. Follia - Il diritto di un deputato - L'on. Boffardi - Proposte di legge pazze - Torniamo all'art. 1

Il fatto

Il fatto: l'on. Remigio Ceroni, del PdL, presenta una proposta di legge per modificare il primo articolo della Costituzione che testualmente comincia così: "Principi fondamentali - Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".

Chi é

Chi è: l'on Ceroni, 56 anni proprio oggi 21 aprile Natale di Roma, nato a Monterubbiano, allora provincia di Ascoli Piceno, oggi di Fermo, docente nelle Superiori, è deputato alla seconda Legislatura e Sindaco di Rapagnano, contiguo a Fermo. Un centro di un paio di migliaia di abitanti con un personaggio illustre, quel Siccone Sicconi che, Papa nel 2003 per soli 137 giorni, nonostante la malattia riuscì a passare alla storia in quanto istituì la Commemorazione dei defunti il 2 novembre, ancor oggi momento di riflessione comune. In politica stimato esponente DC, poi fra i fondatori di Forza Italia, infine, dal 2009 coordinatore regionale del PdL.

Deputato stakanovista

Non si può dire che l'on. Ceroni pecchi di assenteismo. Le sue presenza ai lavori della Camera hanno una percentuale bulgara, 99,85%. Ha infatti per così dire "timbrato il cartellino" 8387 volte registrando in tutto solo 13 assenze, forse quando aveva la febbre a 42… Non si è mosso da Roma contrariamente alla maggior parte dei colleghi che qualche missione, non sempre utile, la fanno.

La sua proposta

Abbiamo visto che "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". La sua proposta cambia la seconda parte dell'articolo. Da "sul lavoro" in poi. Così: "…sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".

Tsunami di polemiche. Follia

Apriti cielo! Uno tsunami di polemiche. Follia collettiva. Rileviamo pure l'inopportunità di una simile proposta ma soltanto perché siamo in un clima di anomalia patologica per cui la gente reagisce come fa chiunque abbia i nervi scoperti, lasciando spazio al fegato in sostituzione delle meningi

Il diritto di un deputato

Un deputato su 630 della Camera, costituzionalmente senza vincolo di mandato, ha il diritto costituzionale di presentare le proposte che vuole, le interpellanze che vuole, le interrogazioni che vuole, di assumere le iniziative che vuole. Ne giacciono in Parlamento alcune migliaia e fra queste ce ne sono a iosa di quelle che potrebbero produrre lo stesso cancan se si usasse del criterio usato in questi giorni.

L'on. Boffardi

Ines Beffardi, Genova, classe 1919, parlamentare DC per quattro legislature, Sottosegretario nei Governi Andreotti IV e V Presidente dal 78 al 92 della Confederazione Italiana Consultori Familiari di ispirazione Cristiana, una vita per la politica, avendo ricoperto ruoli importanti anche negli Enti Locali e regionali di Genova, forse perché decima di 11 figli, partigiana, Presidente Azione Cattoilica genovese, aveva conosciuto il lato difficile della vita.

Tranne, ovviamente, il periodo passato al Governo la Tipografia di Montecitorio probabilmente per colpa sua era costretta agli straordinari. Un continuo a raffica: proposte di legge, interpellanze, interrogazioni. Non passava settimana, in certi momenti non passava giorno, che lei non balzasse all'onore delle cronache. Attività instancabile, sempre pertinente anche se assai variabile era la dimensione dei problemi, talvolta anche minuziosi.

Proposte di legge pazze

"Italia Nuova" ha pubblicato sul web un curioso articolo (x), cui rinviamo, sulle proposte di legge che giacciono in Parlamento. Merita leggerlo.

Torniamo all'art. 1

Per approvare una modifica alla Costituzione c'è un iter complesso con l'aggiunta, se la modifica non raggiunge un elevato quorum, di un referendum confermativo. Sanno quindi benissimo tutti che quella proposta non ha la minima possibilità non solo di passare ma neppure di andare in discussione in una qualsivoglia Commissione.

E allora la nostra domanda conclusiva: a che pro dar via libera al fegato segregando il cervello?

Alberto Frizziero

(x) http://www.italia-nuova.org/2010/10/le-proposte-di-legge-piu-pazze-del.html

Alberto Frizziero
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