PFP DI SONDRIO. POLEMICHE E.... 12.5.20.82
Polemiche sul PFP (Polo di Formazione Professionale) di Sondrio. Riceviamo una lettera che non pubblichiamo, rendendone conto a chi ha scritto ma nel contempo fissando alcuni punti che la lettera stessa pone.
La posizione da direttore del giornale:
Non pubblico per una norma che ho sempre seguito in tutti giornali che ho diretto. Le lettere non firmate, salvo particolarissime e motivate eccezioni, non si pubblicano, come fanno i giornali seri. Chi scrive al giornale ha piena facoltà di richiedere che la firma non compaia, o vi siano solo le iniziali, o che si usi uno pseudonimo, ma deve firmare. E questo anche in casi come il presente in cui viene manifestato non un dissenso ma un consenso, di cui comunque ovviamente ringrazio. Pensavo semplicemente di archiviarla ma c'era, nel finale, un'osservazione che, sia pure implicitamente, di fatto chiedeva come mai non c'era stata una mia risposta alle critiche comparse sulla stampa. E allora, ferma restando l'impubblicabilità della vostra lettera, preciserò le ragioni per cui ho dovuto scrivere la presente nota.
Alla motivazione generale ne aggiungo una sostanziale. Non ho mai confuso i ruoli. Il caso più vistoso è riportato nel mio dossier e riguarda un episodio del periodo in cui ero simultaneamente Sindaco del capoluogo e, da poco, Direttore di Centro Valle. Cito quello per evidenziare un metodo e un costume e che l'argomento non è strumentalmente evocato ora per una situazione contingente. Non confondo i ruoli. Intervengo solo sul perchè non si replica adesso e comunque senza entrare nel merito nonostante che sarebbe stato facilissimo replicare (e ne avrei grandissima voglia anche per qualche offesa ricevuta).
La posizione da Presidente:
Non vorrei che tacere per senso di responsabilità rinviando a poi i contenuti venga preso come un silenzio di chi non sa cosa dire (basterebbero due soli dati, in quindici righe, e clamorosi! In ogni caso assicuro che risposta ci sarà, ad ogni punto, con un dossier già ben nutrito, e non usando la spannometria ma la puntigliosa rispondenza con la realtà. Una realtà che un giornale ha presentato a modo suo, persino con un falso, e senza fare quello che la deontologia professionale al minimo vorrebbe, ovvero di sentire le due campane).
Le due ragioni del rinvio per senso di responsabilità:
1) Mancano pochi giorni agli esami. Acuire la turbativa indotta dalla pubblicazione di una lettera - scritta oltre un mese dopo i fatti, e non corrispondenti per niente a quanto accaduto, facendo credere che fosse una posizione di tutti gli alunni - sarebbe irresponsabile.
2) Si è fatto una grandioso lavoro, misconosciuto (e che ha richiesto fatica e impegno al CdA e, per quanto mi riguarda, una imprevista necessità di una presenza praticamente quotidiana!), per portare il PFP al livello attuale - che documenterò -. Ci sono le condizioni per dare positive risposte formative ma come possono reagire genitori che devono mandare i figli al PFP di fronte alle polemiche nelle quali si è arrivati persino a leggere sul giornale di "scuola di serie zeta", oltre a tutto denigrando così non solo la scuola ma il corpo docente quando riconoscimenti ottenuti e livello raggiunto ne dimostrano la professionalità? Sicuramente quei genitori sarebbero incoraggiati a mandare i loro figli?
Torna la parola al direttore del giornale:
Ovviamente lo spazio del giornale, come sempre, è a disposizione di chi volesse dire la sua. Una sola avvertenza: pubblicheremo qualsiasi cosa venga mandata dopo la prossima, vicina, sessione di esami.
Alberto Frizziero