SCHIAFFO ALL'ITALIA. E ALLORA LE NAVI SCARICHINO I CLANDESTINI IN CORSICA. E ALLORA VENIAMO VIA DALL'AFGHANISTAN 11 3 30 07
Incontro a quattro, e noi fuori
Alla vigilia dell'incontro di Londra si sono consultati, in videoconferenza, quattro dell'Orsa Maggiore: USA, GB, Francia e Germania. L'Italia fuori della porta. E' vero che noi non siamo, per fortuna, del club dei bombaroli ma neppure la Germania lo é. E' dunque uno schiaffo al nostro Paese.
Schiaffo é
Comprensibile che il Ministro Frattini dica che non è così. Replica che noi abbiamo il comando delle operazioni navali. Il comando sì, ma in base alle decisioni politiche, e quelle vengono da altri, dai quattro citati. Idem per il fatto che ospitiamo a Napoli il comando delle operazioni. Da albergatori.
E' uno schiaffo e come tale è giusto di prenderlo. Non lo è al Governo Berlusconi o al Ministro Frattini. E' uno schiaffo all'Italia per cui da Storace a Di Pietro e Di liberto, tutti devono sentirsi schiaffeggiati in pari misura.
Altro che altra guancia!
Il sempre meno ascoltato Nazareno nell'Evangelo ammonisce: non "Occhio per occhio e dente per dente" ma "se uno ti dа uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra". Insegnamento nobile ma non appartenendo noi alla categoria dei santi ma dei peccatori ci guardiamo bene dal rispettare questo precetto vangelico. Riceviamo una sberla sulla guancia destra? Cerchiamo, se possibile, di reagire con uno sberlone su quella sinistra dell'altro. E se lui è grande e grossoper cui la cosa si potrebbe fare pericolosa, per noi, studiamo il modo più efficace per contrastarlo.
Primo modo: interloquire con gli altri
I quattro Paesi che si sono accordati alla faccia di tutti gli altri sono dei bestioni al nostro confronto. Noi siamo delle bestioline. Un primo modo di reagire sarebbe quello di interloquire con altri bestioni fuori dal gioco in quanto giustamente tenutisi fuori dal club dei bombaroli. Via difficile e complessa.
Secondo modo: i clandestini in Corsica
Il secondo modo, immediato, è quello della destinazione delle navi. Sei approderanno domani a Lampedusa (per inciso non sappiamo dove visto che fa fatica a ormeggiarsi il traghetto Tintoretto ne non ce la fa a mare agitato). Potranno caricare sino a 10.000 clandestini. Destinazione? Visto l'attivismo francese, vocazione bombarola con aspirazione da grandeur, facciamo presente al commendator Sarcozy che agli onori devono accompagnarsi anche gli oneri. Quindi la squadra navale dei sei traghetti, scortati dalla Garibaldi e dell'Andrea Doria dirigano verso nord per arrivare in una ventina di ore di navigazione a 22 nodi in Corsica ove scaricare i tunisini (gli eritrei sono profughi ed è giusto cheli ospitiamo).
Terzo modo: via dall'Afghanistan!!!
Arriviamo al terzo punto. L'Italia è impegnata in una ventina di missioni di pace con quasi ottomila uomini (e donne).
In Afghanistan ne abbiamo circa 3.800, quasi 2.000 in Libano e più di mille nei Balcani. Abbiamo pagato e paghiamo un tributo pesante di vittime. Abbiamo speso e spendiamo cifre imponenti. Siamo presi a pesci in faccia? SI VADA IN PARLAMENTO E CON VOTO UNANIME SI DECIDA DI RITIRARE I NOSTRI SOLDATI QUANTOMENO DALL'AFGHANISTAN, vedendo poi analiticamente il resto.
Distratti
Commentatori distratti. Sia politici che giornalisti non si sono accorti di una svolta epocale della politica americana. Gli Stati Uniti hanno detto, ritirandosi dal comando delle operazioni in Libia nelle quali erano stati incastrati da scelte politiche improvvisate e poco accorte, che non possono essere i poliziotti del mondo intervenendo là dove scoppia una crisi. Fino a ieri era stato il contrario. E' vero che Hillary Clinton ha fatto rimpiangere la Condoliza Rice, lei sì che sapeva il fatto suo, come del resto l'evanescente baronessa inglese Ministro degli Esteri europeo (!) Catherine Margaret Ashton. Scelta dal Partito socialista (!!!) per sbarrare la strada a D'Alema indicato dal Governo Berlusconi con intesa quasi generale, si è fatta subito notare per la sua inconcludenza degna si miglior causa. Prima di lei, nonostante una diversa formulazione dell'incarico che avrebbe dovuto favorirla, s'era visto un vero Ministro deli Esteri, quello pagnolo Francisco Javier Solana che però era arrivato a fare il Ministro degli Esteri europeo (ufficialmente "Alto rappresentante per la politica estera e sicurezza comune) dopo aver fatto per 13 anni il Ministro nel suo Paese e per 4 anni il segretario della NATO. Ha destato sorpresa, negativa ovviamente, la posizione di Obama nei primi giorni della vicenda libica. Quasi rinunciataria, diremmo addirittura goffa, dando l'impressione che dalle parti del Dipartimento di Stato non si sapesse bene cosa fare e dove andare. Poi, in questi casi risolvono, si fa per dire, tutti i problemi le decisioni muscolari. In poche ore i 124 missili Tomahawk dal costo diretto di un milione di dollari l'uno, e da un costo totale sino a un milione e mezzo. Solo in missili circa 200 miliardi di vecchie lire buttati al vento e finiti, ahimé a distruggere altri beni oltre al tributo di sangue.
Ma allora perché la Libia? E non lo Yemen, e non la Siria e non decine di altri Paesi dove ci vorrebbe ben altra "tutela dei civili" rispetto a quelli. Veri fino a un certo punto, di Bengasi?
Imitiamo gli Stati Uniti
Se gli Stati Uniti decidono l'avvio di un disimpegno, viste le premesse, via dall'Afghanistan, tanto per cominciare. Facessimo un referendum in Italia, a questo punto, ci sarebbe un risultato bulgaro con grande popolarità di tutte le forze che si pronunciassero in questo modo, anche se con motivazioni diverse rispetto ai vari pacifisti.
Imitiamo dunque gli USA!
***