La raccolta di funghi e castagne rilancia la ‘vacanza breve’ nelle nostre valli

Marchesini: “In agricoltura custodi di prodotti e tradizioni nei piccoli borghi”

SONDRIO – Una tendenza consolidata già in estate: i borghi rurali delle nostre valli attraggono sempre più un turismo di prossimità che, pure in un anno difficile per il comparto, vede la campagna meta di diversi connazionali che scelgono le province del nord Lombardia (con Valtellina e Valchiavenna tra mete predilette) per trascorrere qualche giorno di vacanza, in particolare nel fine settimana. Ed è così anche in autunno, complice la partenza della stagione di raccolta di funghi e castagne: nel rimarcare l’importanza nel recarsi nei boschi in sicurezza e con la massima attenzione, Coldiretti Sondrio rimarca la strategicità di questo periodo di transizione, con la speranza che il bel tempo possa consentire di “prolungare” la stagione turistica estiva, in attesa che parta quella invernale con l’apertura degli impianti sciistici.

Le attività autunnali di raccolta, in ogni caso, attraggono nella provincia più settentrionale della Lombardia un buon numero di appassionati soprattutto dall’area metropolitana milanese: ad esse si aggiungono le opportunità offerte dall’escursionismo, dai sentieri in bicicletta al trekking che attraversa luoghi caratteristici del territorio, come i vigneti e i meleti, dove ormai si è superato il giro di boa di metà vendemmia e raccolta.

    “In provincia di Sondrio, paesi e valli sono custodi di risorse preziose, come i formaggi d’altura, le uve da vino, le mele, i salumi: si tratta di un ricco paniere gastronomico che in autunno si arricchisce notevolmente con i prodotti dei nuovi raccolti e di quelle rarità casearie che i pastori portano a valle conclusa la stagione d’alpeggio” afferma la presidente della federazione Coldiretti Silvia Marchesini. “Il turismo autunnale è una risorsa sempre più importante ed è favorito anche dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che, attraverso le loro tradizioni e peculiarità, incrementano la possibilità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali”

Il paesaggio rurale di Valtellina e Valchiavenna è segnato dalle produzioni agricole e dai pascoli che rappresentano un unicum al mondo, come l’esempio dei muretti a secco che delimitano i terrazzamenti montani, riconosciuti quale patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Si tratta di un valore aggiunto non solo ambientale ma anche di armonia e bellezza che rappresenta anche un elemento di attrazione turistica che sempre più identifica il territorio all’estero, di cui l’agroalimentare made in Italy è senza dubbio il fiore all’occhiello.

Un patrimonio immateriale condiviso con il resto del Bel Paese: il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo una recente indagine Coldiretti/Symbola, nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto una rete nazionale composta da 24mila agriturismi: queste strutture, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile, nell’estate del Covid, garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Proprio per questo il 56% dei cittadini – continua Coldiretti Sondrio - ritiene che l’agriturismo rappresenti una risorsa importante per il rilancio della vacanza Made in Italy duramente colpita dal calo di presenze determinato dall’emergenza coronavirus.

“Trascorrere una vacanza più e meno lunga nei piccoli borghi montani, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può sempre più confermarsi quale risorsa strategica per il nostro futuro” conclude la presidente di Coldiretti Sondrio Marchesini.

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