LA MIA STORIA

di


LA MIA STORIA


di Angela
Maria Liverani
Riceviamo
e pubblichiamo:
   
Ecco la mia storia. Avevo venti anni, un'infanzia difficile alle
spalle, ero irrequieta e piena di domande. A casa di una parente
incontrai una signora sulla sessantina, molto dolce, la nonna
che avrei voluto avere. Aveva sempre una Bibbia in mano, e
parlava di giustizia e di salvezza. Io l'assalii con la mia
rabbia d'adolescente: Dio è ingiusto, le dissi.E lei cominciò a
parlarmi, a farmi leggere la sua Bibbia. Molto presto, mi
assicurava, tutte le sofferenze del mondo sarebbero finite. Le
sue parole mi conquistarono. La sua Bibbia, era quella di Geova.
Sposa a 21 anni, e subito i due bambini. Casalinga, perché i
Testimoni spingono in questo senso. A comandare è il marito, la
donna deve ubbidire, è stata creata in funzione dell'uomo. La
concezione della vita è fortemente puritana, la famiglia deve
essere esemplare, i figli obbedienti e sottomessi. Abbiamo
educato i bambini molto rigidamente. È ciò di cui più mi pento:
mi sembra di avere tolto loro l'infanzia. Quanti drammi per le
festicciole dei compagni di scuola, a cui loro non potevano
andare perché le feste sono considerate diaboliche, una
partecipazione al regno di Satana. Tutto, al di fuori di noi
"salvati", era in potere del Male.Oggi mi rendo conto di quanto
quest'educazione li abbia portati a vedere in tutti gli estranei
dei nemici. Gli insegnavamo che la fine era vicina, imminente, e
che Dio avrebbe distrutto i cattivi, cioè gli altri. Ci davano
retta, ma con un crescente rancore verso l'esterno, verso quegli
altri' che si divertivano.Mi piaceva andare casa per casa con i
fasci della "Torre di Guardia" sottobraccio. Tre ore al giorno,
tutti i giorni. Non è possibile avanzare alcun dubbio sulla
dottrina. Il dubbio viene da Satana. In un momento diventi un’
apostata. E l'apostata non deve nemmeno essere salutato dai
compagni. Anzi, bisogna odiare gli apostati. Se dubiti, sei
subito solo. Non puoi avere dubbi nemmeno parlando con un amico.
C'è l'obbligo della delazione.Cinque adunanze alla settimana,
lunghe funzioni domenicali, la scuola di ministero (Ti insegnano
come contattare le persone da convertire. Ci si esercita in
domande e risposte. È strutturata come una scuola di marketing).
Libri e articoli da leggere. Non ti resta il tempo per guardare
fuori'. Si fa fatica ad ammetterlo, ma non ero felice. Mi
sembrava d'avere addosso un giogo. Finalmente mi sono decisa a
parlare con una coetanea, in piena sincerità. Ci siamo
ascoltate, ci siamo guardate sbalordite: soffrivamo lo stesso
disagio, avevamo le stesse inquietudini. Lei, non mi ha
denunciato. Anzi ha portato un'altra donna. In tre, poi in
quattro, abbiamo cominciato a dirci cosa non andava. Di nascosto.Presto
lo hanno saputo. Hanno tentato di dividerci. Ma io avevo
cominciato a leggere dei libri di fuoriusciti da Geova. Li
tenevo nascosti sotto i maglioni, nell'armadio. Poi ho iniziato
a dire ciò che non mi convinceva. Sono andata a dirlo anche ai
capi. Hanno detto che ero stata presa dagli spiriti maligni. Io
intanto cercavo di spiegarmi con mio marito, ancora Testimone
convinto. Liti interminabili, minacce, da parte sua, di
separazione. E i "fratelli" gli dicevano: ma non puoi metterla a
posto con due ceffoni? Abbiamo rischiato di lasciarci. L'ho
supplicato: "leggi quello che ho letto, ascolta quello che ho
capito, sono tua moglie, ti prego".Gli ultimi mesi nel gruppo
sono stati un linciaggio morale. Io ero superba, invidiosa,
cattiva. Apostata. Ma, nel mio andarmene, ero del tutto sola, e
la mia vita mi crollava addosso. Ora sono fuori, con la mia
famiglia.Stiamo imparando a scegliere con la nostra libertà.Mi
resta il dolore dell'educazione data ai miei figli e di aver
negato a loro la gioia dell’infanzia, negandogli tutto
(compleanni, feste, carnevali, natali, befane, ecc. ecc.) Angela
Maria Liverani. (Milano)

Angela Maria Liverani



GdS - 20 II 2005 -
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Angela Maria Liverani
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