TestimonI di Geova

diMario De Filippi

Vorrei
inserirmi nel discorso sui Testimoni di Geova, rispondendo, così
anche alla sconclusionata lettera "di parte" del signor Carlo
Giovanni Moriondo sull’argomento. Gli insegnamenti contenuti
nella Bibbia sono in netto contrasto con le dottrine divulgate
dalla Torre di Guardia (l'organizzazione che si occupa della
diffusione delle dottrine dei Testimoni di Geova, conosciuta
anche come Watch Tower).

Quindici delle loro principali dottrine sono di seguito
confutate in modo semplice e conciso, e costituiscono di per sé
un valido motivo per non unirsi alla setta dei Testimoni di
Geova.

1. I Testimoni di Geova negano l'assoluta e unica divinità di
Gesù Cristo.

La Sacra Scrittura ci dimostra che il Signore Gesù Cristo è Dio
(che loro chiamano Geova).

I brani Isaia 41:4, 44:6 e 48:12 affermano che l'attributo di
"Primo e Ultimo" appartiene soltanto a Dio. Ebbene, in
Apocalisse 1:7,8,11,17 e 22:13, Gesù ha proprio questo
attributo, che lo rivela essere lo stesso Dio di cui si parla in
Isaia e nell'intero Antico Testamento.

Isaia 45:22-25 parla dell'adorazione universale che un giorno
tutte le persone renderanno a Dio.

Filippesi 2:9-11 applica questo passaggio a Gesù Cristo.

Isaia 44:22-23 annuncia Dio come redentore. Efesini 1:7
stabilisce che Gesù Cristo è quel redentore.In Isaia 45:24 e
54:17 Dio è la nostra giustizia. In 1 Corinzi 1:30, Gesù Cristo
è la nostra giustizia.Isaia 43:11 riserva e attribuisce a Dio
soltanto l'opera di salvezza dell'uomo: "All'infuori di Me non
c'è Salvatore". Tito 2:13 insegna che Gesù Cristo è IL
Salvatore, rivelandoLo come l'Iddio del brano di Isaia 43.
Invitiamo ogni sincero studente della Bibbia a leggere e
confrontare i versi appena elencati.

2. I Testimoni di Geova insegnano che Gesù Cristo è un Essere
creato - è, cioè, un altro Dio. Questo errore dottrinale nasce
da una traduzione falsata presente nella loro versione (la
"Traduzione del Nuovo Mondo"), che rende Giovanni 1:1 con: "E la
Parola era un dio".

Isaia nega enfaticamente questo errore in 43:10, 44:6, e
45:5,21; ciò dimostra che la loro traduzione di Giovanni 1:1 è
illegittima. Quattro volte Dio dichiara l'impossibilità che vi
sia "un altro dio" o "un dio" all'infuori di Lui. Ogni sincero
studente della Scrittura riconosce l'unicità di Dio.

3. I Testimoni di Geova negano la personalità e la divinità
dello Spirito Santo.

Dei molti passaggi della Scrittura che essi usano per
dimostrarne la falsità, è rappresentativo quello di Giovanni
16:13, 14. Otto volte il Signore Gesù si riferisce allo Spirito
Santo usando il pronome personale maschile. La parola greca
"Spirito" è neutra, eppure il pronome utilizzato non è "esso",
ma piuttosto "egli" o "sé". Ciò potrebbe sembrare non corretto
grammaticalmente, in quanto il pronome dovrebbe concordare con
il genere del nome, ma in tal modo Cristo stava riconoscendo la
personalità dello Spirito Santo.Se lo Spirito Santo non fosse
una persona, ma solo una forza, Cristo avrebbe usato il pronome
"esso" e la grammatica della frase sarebbe rimasta intatta.
Anche la traduzione del Nuovo Mondo dei Testimoni di Geova
riconosce la personalità dello Spirito Santo nella traduzione di
questi due versi. La divinità dello Spirito Santo è chiaramente
dimostrata nei seguenti passaggi che ogni credente sincero vorrà
studiare con attenzione: Atti 5:3,4; 1 Corinzi 3:16; 2 Corinzi
13:14. Inoltre, confrontando Isaia 6:8-10 con Atti 28:25-27,
diventa evidente che il Dio menzionato in Isaia 6 è lo Spirito
Santo.

4. I Testimoni di Geova negano la resurrezione fisica e corporea
di Gesù Cristo dai morti. La loro falsa dottrina dichiara che
"l'uomo Gesù è morto, solo il Suo spirito è risorto". Ma la
testimonianza di Gesù Cristo è ben diversa (Luca 24:36-45).
Anche solo uno sguardo casuale al verso 39 ("Toccatemi e
guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete
che ho io") dissipa ogni dubbio circa la Sua resurrezione
fisica. Tommaso incontrò il Cristo fisicamente risorto (Giovanni
20:24-29), come fecero gli altri discepoli che mangiarono del
pesce con Lui (Giovanni 21:12-14). Paolo testimoniò della
resurrezione corporea di Gesù Cristo in 1 Corinzi 15:3-19. Le
guardie alla tomba, i capi sacerdoti, e il Sinedrio non si
sarebbero mai comportati come leggiamo in Matteo 28:11,15 se
"solo il Suo spirito risuscitò".

5. I Testimoni di Geova negano la dottrina biblica della trinità.Sebbene
i Testimoni di Geova ritengano che la verità della trinità sia
una sciocchezza, nondimeno essa è parte della rivelazione di
Dio. Studiando la Scrittura si scopre che c'è una Persona
conosciuta come il Padre, che è Dio (Efesini 1:2). C'è un'altra
Persona chiamata il Figlio, Cristo, Gesù, Gesù Cristo, "nostro
grande Dio e Salvatore Gesù Cristo", che è Dio (Tito 2:13). C'è
infine una terza Persona chiamata Spirito Santo, Spirito di Dio,
che è Dio (Atti 5:3,4). La parola greca "theos" (Dio), è usata
per tutte e tre le Persone, attribuendo così la divinità a
ciascuna di esse. Si notino anche i riferimenti alla trinità in
Isaia 48:16,17; Matteo 3:16-17, 28:19; e 2 Corinzi 13:14.

La conclusione è semplicemente che esiste un solo Dio, che
esiste in tre Persone di un'unica essenza, identiche in natura,
con gli stessi attributi e perfezioni.

6. I Testimoni di Geova negano il ritorno fisico e visibile di
Gesù Cristo.Essi affermano: "Non dobbiamo credere che Egli
tornerà di nuovo come essere umano". "La venuta è più
propriamente traducibile come presenza e si riferisce alla
presenza invisibile del Signore". In contrasto, chi legge la
Scrittura scopre la verità che Gesù Cristo STA per ritornare
fisicamente, e in senso letterale. In Apocalisse 1:7 è scritto:
"ogni occhio Lo vedrà"; in 1 Tessalonicesi 4:16,17: "il Signore
stesso discenderà dal cielo"; e in Atti 1:10,11 è scritto molto
chiaramente che Egli "ritornerà nella medesima maniera in cui lo
avete visto andare in cielo". La testimonianza di questi
passaggi è irrefutabile.

7. I Testimoni di Geova negano che i credenti, subito dopo
morti, vadano nella presenza di Cristo. Secondo 2 Corinzi 5:8,
Filippesi 1:21-24, e Luca 16:20-22, il credente, immediatamente
dopo morto, passa nella presenza di Cristo. Il corpo dorme sulla
terra (Giovanni 11:11-14), in attesa della risurrezione (1
Corinzi 15:20-23), mentre anima e spirito, ora separate dal
corpo (Giacomo 2:26), passano in cielo.

8. I Testimoni di Geova si oppongono alla speranza dei credenti
di andare in cielo.

Giovanni 14:1-3; Filippesi 3:20,21; 1 Pietro 1:3-5; e Apocalisse
3:12 sono solo alcuni dei molti passaggi della Scrittura che
parlano della "viva speranza" di essere con Cristo per
l'eternità.

9. I Testimoni di Geova negano la realtà e l'eternità del futuro
castigo eterno.


La Scrittura ci insegna la realtà dell'inferno. Il Signore Gesù
Cristo parlò più dell'inferno che del cielo e ci informa che
l'inferno è una fornace di fuoco (Matteo 13:49-50); un luogo per
Satana e i suoi emissari (Matteo 25:41); e un fuoco
inestinguibile (Marco 9:42-48). Inoltre, Egli insisté sul fatto
che l'inferno è eterno. La parola greca tradotta con "eterno" è
aionios, che significa "senza fine". Significativamente, questa
parola è anche usata per descrivere la vita eterna menzionata in
Giovanni 3:16. L'eternità di Dio in Romani 16:26 è
deliberatamente usata da Cristo per descrivere la durata
dell'inferno (Matteo 18:8), e anche da Giovanni in Apocalisse
14:11. Aionios non ha un doppio significato. Se significa che
Dio è eterno, e che la vita che il credente riceve è eterna,
allora significa che anche l'inferno è eterno.

10. I Testimoni di Geova negano la perfetta salvezza mediante il
sacrificio di Cristo sulla croce.

Senza alcun fondamento scritturale, i Testimoni di Geova
insegnano che il Millennio, il regno di mille anni di Cristo
sulla terra, riguarderà tutto il genere umano da Adamo in poi,
poiché tutti saranno risuscitati come opportunità, in condizioni
favorevoli, di meritarsi la salvezza. Dove si trova anche un
solo versetto biblico a sostegno di questa dottrina bugiarda? Il
Signore Gesù Cristo ha acquistato la nostra salvezza sulla croce
(Romani 3:21-26), a prezzo del proprio sangue, e all'uomo rimane
solo da ravvedersi e credere per essere salvato (Efesini 2:8,9;
Atti 16:30,31). La salvezza non ha niente a che fare con
qualunque tipo di sforzo umano (Romani 3:27,28; Efesini 2:8,9).

11. I Testimoni di Geova negano alcune forme di ubbidienza alle
autorità.

La Scrittura comanda a tutti i credenti di essere cittadini
leali. Si vedano in particolare Romani 13:1-7; 1 Pietro 2:13-15;
e Matteo 22:21.

12. I Testimoni di Geova sono confusi riguardo ai 144000 di cui
si parla in Apocalisse.


Attraverso opere meritorie e sforzi profondi, la speranza di
ogni Testimone di Geova è di essere uno dei 144.000. Nei due
capitoli in cui sono menzionati i 144.000, Apocalisse 7 e 14, si
nota che 144.000 sono gli ebrei delle tribù antiche, con
l'esclusione di qualunque Gentile (7:4-8); sono tutti maschi
(14:4); sono vergini (14:4); ministreranno durante la Grande
Tribolazione (14:6-13); e non guadagnano il loro ufficio
mediante le opere ma sono designati da Dio (7:3). Per quanto si
possa esercitare l'immaginazione, non si può considerare
un'interpretazione scritturale ritenere che dei membri di una
setta di Gentili abbiano un posto tra i 144.000.

13. I Testimoni di Geova usano una traduzione corrotta della
Bibbia.

La "Traduzione del Nuovo Mondo" creata dai Testimoni di Geova è
una maldestra traduzione che nessuno studioso greco serio
riconoscerebbe. La loro traduzione è stata alterata in modo da
adattarsi alle eresie insegnate. Ad esempio, la parola greca
allos, che significa "altro", non appare nel testo originale
greco di Colossesi 1:16,17, eppure è stata inserita quattro
volte nella traduzione dei Testimoni di Geova, in modo da far
apparire Cristo come parte della creazione, e rispecchiare
quindi la loro falsa dottrina secondo la quale Cristo è un
figlio creato, un altro dio. "..Perché per mezzo di Lui tutte le
altre cose furono create". Questo e dozzine di altri passaggi
rendono la traduzione del Nuovo Mondo una parodia dell'autentica
Parola di Dio.

14. Il sistema dottrinale dei Testimoni di Geova è basato sulle
interpretazioni di Charles Russel.

Nel 1847, un merciaio di Brooklyn, Charles Taze Russel, annunciò
che egli possedeva tutta la verità. Nei suoi molti volumi,
Russel "non lasciò intatta alcuna grande verità o dottrina
fondamentale senza applicarvi le sue conclusioni sacrileghe e
infondate" (Dr. William E. Biederwolf). Come uno studio attento
rivelerà, non la Bibbia, ma gli scritti di Russel sono le
fondamenta su cui la struttura dei Testimoni di Geova è
costruita. Attualmente, i Testimoni di Geova stanno seguendo le
false conclusioni di quel truffatore che aveva divorziato da sua
moglie, era nei guai con la legge, e spogliò i suoi seguaci
vendendogli "frumento miracoloso" a prezzi esorbitanti,
affermando che esso avrebbe prodotto quindici volte la quantità
di frumento di uno staio.Quando Russel morì (ottobre 1916), la
Torre di Guardia pubblicò le seguenti parole che lo innalzavano
in modo blasfemo allo stesso livello di Gesù: "Charles Taze
Russell, tu sei stato incoronato come re dal Signore; e per i
secoli dei secoli il tuo nome sarà conosciuto fra le genti, e i
tuoi nemici verranno e adoreranno ai tuoi piedi" (La Torre di
Guardia di Sion, 1 dicembre 1916, pagg. 366, 367).

15. I Testimoni di Geova trascurano una vasta area delle verità
della Scrittura.

Un'analisi attenta dei molti libri, opuscoli e riviste
pubblicati dalla Torre di Guardia (WatchTower) rivela che solo
una piccola percentuale della Scrittura viene effettivamente
citata, trascurando e distorcendo la maggior parte della Parola
di Dio. I Testimoni di Geova, in conclusione, sono delle persone
che non ragionano con la loro testa, ma con quella del loro
Corpo Direttivo, imparandone a memoria e ripetendo continuamente
quello che il CD impone a loro di dire. Subiscono, quindi, un
vero e proprio lavaggio del cervello.
Mario De Filippi


GdS - 10 III 2005 -
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Mario De Filippi
Fatti dello Spirito