) Una nuova cultura della vita 2) Santo Stefano: un testimone per i nostri tempi
1) Una nuova cultura
Continuano, a Roma, presso l'Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum, le lezioni della seconda edizione del Master
"Donna, cultura e società", organizzato dall'Istituto di Studi
Superiori sulla Donna dello stesso Ateneo.
Carolina Carriero, Docente Invitata presso la Pontificia
Università Lateranense, e Olimpia Tarzia, Segretaria generale
del Movimento per la Vita, hanno tenuto due conferenze di
Antropologia.
Nel suo intervento Carolina Carriero ha spiegato che "la
riflessione filosofica, a partire dal mondo greco fino agli
attuali studi sulla donna, si è concentrata sull'importanza
della corporeità nel mondo femminile, ovvero sull'importanza
della cura verso se stesse, rispetto alla maternità e al mondo
sociale in cui viviamo".
"Il corpo - ha affermato la docente - ci porta a 'sentire' la
vita nel pieno coinvolgimento delle passioni, delle ansie e dei
desideri oltre la riflessione filosofica tradizionale, più
astratta rispetto al vissuto concreto di tutti i giorni".
In tal senso sono stati operati dei confronti tra filosofia
classica e cultura ebraica, tra donne scrittrici contemporanee e
l'insegnamento di Giovanni Paolo II, tra il modello di Maria e
il neofemminismo.
"Il dialogo tra prospettive differenti - ha concluso Carolina
Carriero - aiuta a comprendere più pienamente noi stesse, nel
nostro valore di donne in ogni ambito lavorativo in cui
operiamo".
Olimpia Tarzia, nella sua lezione, ha sottolineato l'importanza
della realizzazione di un "nuovo femminismo", nello spirito di
quanto desiderava Papa Giovanni Paolo II.
"Oggi - ha aggiunto - la donna può contribuire alla creazione di
un nuova identità femminile a sostegno della cultura della vita,
attraverso argomentazioni laiche e razionali, fondate
antropologicamente e biologicamente".
Per fare questo, secondo la Tarzia, è indispensabile promuovere
un'informazione corretta, libera da pregiudizi ideologici, sui
temi che toccano direttamente la salute della donna, il valore
della maternità e il diritto alla vita di ogni essere umano.
2) Santo Stefano
Il 26 dicembre, giorno che segue la festività del Santo Natale,
si ricorda il primo martire della Chiesa: Santo Stefano.
"Si tratta di una ricorrenza che può costituire un ottimo spunto
di meditazione", ha spiegato Emanuela Riccardi, docente
dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell'Ateneo
Pontificio Regina Apostolorum.
"Purtroppo, ancora oggi, nel XXI secolo, molti fedeli e
religiosi sono perseguitati a causa della loro fede. Il problema
è che viviamo in un mondo secolarizzato, in cui sembra sfumare
l'orizzonte della trascendenza. Nella realtà moderna tutto ciò
che è divino pare così lontano e irreale.
Per questa ragione è importante che Dio mostri la sua presenza
agli uomini attraverso la testimonianza viva di persone pronte a
lottare e magari sacrificare la propria vita, in nome della
propria fede: i Santi Stefano del 2000".
"Tali testimoni – ha detto la prof.ssa Riccardi - rappresentano
una sfida contro la follia di un mondo che si crede onnipotente,
che ritiene di potersi realizzare da solo. Sono la risposta più
semplice, ma anche più toccante, in un tempo che è povero di
modelli da seguire. Con il loro esempio, ci mostrano il cammino.
È il cammino che Cristo stesso ci ha indicato nel suo discorso
della montagna e attraverso la sua passione e la sua morte.
Essi sono i "mansueti","i misericordiosi", "i puri di cuore", "i
pacifici", "i perseguitati a causa della giustizia", coloro che
vengono oltraggiati a causa di Cristo, coloro che non attirano
l'opinione pubblica ma che operano in uno stato di invisibilità
mostrando e dimostrando, ancora una volta, che la professione di
fede nella santa Chiesa non è un'ideologia o una vuota retorica,
ma una realtà che può essere sperimentata, che può essere
vissuta".
L'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio
Regina Apostolorum ha per oggetto la ricerca e l'insegnamento
nel campo delle scienze religiose a livello universitario, la
pedagogia e l’insegnamento religioso, la formazione catechetica,
la formazione permanente e l’aggiornamento nel campo delle
scienze religiose.
Gli obiettivi sono rivolti al beneficio di laici e religiosi
interessati a studiare e ad approfondire le scienze religiose,
ad acquisire una crescita spirituale ed una preparazione
specifica per l’apostolato, in primo luogo per gli insegnanti di
religione di scuole di qualsiasi grado, eccetto quello
universitario.
Per favorire uguali opportunità formative a tutti, l'Istituto
adotta, anche se non come unica possibilità, il metodo
d'insegnamento a distanza (posta, videoconferenza, Internet).
Carlo Climati
GdS - 20 XII 2005 -
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