Eutanasia. “Il diritto di essere uccisi: verso la morte del diritto?”
“Il “diritto di essere uccisi: verso la morte del diritto?” Venerdì 4 ottobre, a Sondrio, presso la sala Vitali del Credito Valtellinese, si è tenuta la conferenza “Il “diritto di essere uccisi: verso la morte del diritto?” Relatore è stato il dottor. Alfredo Mantovano, consigliere alla Corte di Cassazione e vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino. La conferenza è stata organizzata dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli – Family Day di Sondrio e da Alleanza Cattolica, per informare sui recenti sviluppi legislativi in tema di suicidio assistito ed eutanasia. Mantovano ha puntualizzato diversi aspetti critici delle recenti ordinanze della Corte Costituzionale in materia di suicidio assistito e della legge sulle DAT – Disposizioni Anticipate di trattamento (legge 219 del 2017). Anzitutto, il porre l’autodeterminazione come valore superiore alla tutela della vita è in contrasto con l’ordinamento attuale, fondato sulla indisponibilità della vita stessa: si pensi all’obbligo di usare le cinture di sicurezza in auto e il casco in moto, chiaramente volte alla tutela dell’incolumità personale. Secondariamente, il legare la dignità personale all’autodeterminazione, che può aprire la strada al considerare talune vite “indegne di essere vissute” – triste richiamo all’eugenetica nazista e al darwinismo sociale che impose la sterilizzazione forzata di decine di migliaia di donne negli Stati Uniti del primo Novecento. In terzo luogo, il grave rischio di prendere la china dei paesi che hanno legalizzato l’eutanasia, Belgio Olanda e Lussemburgo, in cui anno dopo anno aumenta il numero di morti così procurate e si amplia il novero delle situazioni in cui si applica la “dolce morte”. Mantovano ha concluso la sua relazione esortando a promuovere e sostenere una “cultura della vita” che chieda per i sofferenti non l’iniezione letale, ma la vicinanza e l’affetto di chi le accudisce. Il relatore è stato presentato dal dottor Paolo Martinucci, storico e saggista, legato ad Alfredo Mantovano dalla comune, pluridecennale militanza in Alleanza Cattolica. A completamento dell’incontro, il dottor Gianantonio Spagnolin, fisioterapista in servizio nell’Unità Spinale di Sondalo, ha tenuto una relazione su disabilità e scelte di fine vita. Spagnolin ha smentito, appoggiandosi a una vasta letteratura scientifica, la diffusa idea che le gravi disabilità implichino una qualità di vita scadente e quindi predispongano a scelte eutanasiche o - peggio – le giustifichino.
Silvio Ciccarone, Gianantonio Spagnolin – Comitato Difendiamo i Nostri Figli – Family Day Sondrio
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