IL MESSAGGIO DEL NUOVO VESCOVO “AI CRISTIANI DELLA DIOCESI DI COMO-SONDRIO”
Care sorelle e cari fratelli in Cristo,
grazia e pace a voi da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo. Da pochi momenti è stata resa pubblica la scelta del santo Padre che mi invia a voi per il servizio del Vangelo e la cura della comunione ecclesiale, come vostro Vescovo.
Un saluto speciale riservo al vescovo Alessandro, al quale esprimo affetto e prometto un particolare ricordo nella preghiera. Ai presbiteri, diaconi e seminaristi, primi collaboratori della fatica apostolica, l’augurio di guardare al nostro cammino futuro con speranza e generoso impegno. Potete immaginare la varietà e l’intensità dei sentimenti e dei pensieri che si agitano dentro di me in queste ore.
Mi è venuta in mente più volte un’espressione della lettera di san Paolo ai Romani che mi sembra esprimere in verità qualcosa di quello che provo per voi. Scrive l’Apostolo: "Ho un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati, o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io" .
Mi sembra importante pensare così alla vita di chi è chiamato a servire "come gli Apostoli": siamo posti a servizio della verità e della bellezza del Vangelo, e per questo siamo impegnati a condividere con tutti la gioia del nostro incontro con il Signore. Come ci ha ricordato il Papa nella sua Enciclica: "… all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva" . Il mio lavoro per voi e con voi non può avere altro scopo se non quello di propiziare e sviluppare questo incontro. Il mondo ne ha bisogno più di ogni altro bene.
Anche se non sempre è cosciente di questo bisogno. Sta a noi servire questa verità con coraggio, con dolcezza e rispetto, per riaccendere nel cuore di tanti nostri contemporanei una speranza che non delude. Dalla verità del Vangelo e dalla grazia di Dio nasce la Chiesa: una nuova comunione di donne e uomini, radunati dallo Spirito del Risorto, perché il mondo creda. Sei anni fa scelsi come motto del mio servizio episcopale le parole del Vangelo di Giovanni "consummati in unum" , per indicare con queste parole "… che siano perfetti nell’unità" la cura suprema che tutti dobbiamo avere per la comunione fraterna e la testimonianza di carità che in essa si esprime. Nei giorni che ci separano dal nostro incontro mi piacerebbe che meditassimo a lungo tutto il capitolo diciassette del vangelo di Giovanni.
La grande preghiera di Gesù al Padre, che per certi aspetti è a lui riservata e per altri può essere fatta propria da ogni battezzato, suscita nel cuore di un successore degli apostoli risonanze specifiche e profonde. Aiutatemi a renderla vera con voi e per voi. Infatti tutti sapranno che siamo discepoli di Gesù dall’amore che avremo gli uni per gli altri . Ritengo che questa sia sollecitudine primaria del Vescovo e premessa indispensabile per dare il sapore cristiano, il vero sale della terra, a tutte le altre mansioni e ministeri che il Signore mi concederà di svolgere per voi. Tornando alla lettera di Paolo ai Romani, trovo scritto: "Chiedo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi" . La strada che l’obbedienza al santo Padre mi ha aperto verso di voi non è fatta di pietre o di asfalto.
È la strada del cuore. È la strada della condivisione di verità e di misericordia, di giustizia e di pace, sulla quale lo Spirito di Gesù ci farà camminare, per condurci insieme verso l’abbraccio del Padre.
Il vostro Vescovo † Diego