8 20 22 PRETI FILO-GAY NEL WEB!!!
Con i tempi che corrono, le gerarchie della Chiesa Cattolica potrebbero "tollerare" un sito web gestito da preti dichiaratamente gay? Ovviamente no! Eppure nell'anno della bufera mediatica in cui la chiesa è sotto attacco per vicende di pedofilia e omosessualità, un gruppo di preti sodomiti è riuscito ad allestire uno spazio web filogay senza che nessuno in vaticano dicesse nulla. Possibile che da quattro anni dalla messa in rete nessun vescovo o cardinale si sia accorto che il sito Venerabilis.tk sta corrompendo centinaia di preti e seminaristi con tendenze omosessuali? Gli ideatori del sito omosex (che in aggiunta a Venerabilis, hanno persino avuto la sfrontatezza di aggiungere la didascalia Homosexual Roman Catholic Priests Fraternity) invece di sollecitare i "deboli" a "curarsi" e a riappropriarsi dell'identità perduta, hanno inserito delle chat internazionali per promuovere l'incontro (non di natura spirituale) tra religiosi "omosensibili". Neologismo che i sodomiti in clergyman hanno probabilmente coniato per distinguersi dagli omosessuali laici. Se in vaticano nessuno s'è accorto del marcio che galleggia sulla tolda di Pietro (e fortuna che esiste un prefetto della congregazione della fede che dovrebbe vigilare sull'operato dei sacerdoti in odor d'eresia), in compenso se n'è accorto il sito italiano Gay. it che con toni trionfali ha pubblicizzato l'evento. Va bene il Concilio Vaticano II, va bene la maggiore apertura al mondo, va bene la dottrina della misericordia anziché quella della tirata d'orecchi, ma di questo passo come dice il vangelo: " quando il figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora fede sulla terra"? E se non la troverà, chi dovrà pagare? Solamente quei religiosi 'nel peccato', o anche chi avrebbe dovuto vigilare?
Gianni Toffali