A GUIDARE LA CHIESA NON SONO LE COMMISSIONI BIBLICHE, MA LO SPIRITO SANTO
Molti si saranno chiesti perché l’uscita del Gesù di Nazareth di Ratzinger abbia avuto, a differenza di altri libri, abbondante risonanza mediatica. Il motivo è tanto semplice quanto inquietante. Per capire quello che è in ballo, bisogna fare un salto nell’Ottocento quando alcuni teologi iniziarono, a parlare di un Gesù mitico e a guardare al Vangelo come semplice fatto di fede. Dopo secoli di interpretazione letterale delle Sacre Scritture, fu cosi introdotto il cosiddetto metodo "storico critico", attualmente applicato in quasi tutti i seminari del mondo. Questo metodo, come ha scritto il Papa nel libro"divenne sempre più nebuloso e prese contorni sempre meno definiti". Basti infatti pensare che non pochi uomini di Chiesa si sono spinti al punto di negare la veridicità dei miracoli e addirittura di mettere in dubbio, sia la divinità che la resurrezione corporale di Gesù. Il risultato di tale discutibile esegesi, è che la Chiesa si è spaccata in modo netto in due "partiti". Da una parte un’ala progressista, più critica e meno "dogmatica" incarnata dal Cardinal Martini (non a caso definito l'anti Ratzinger), dall’altra, quella conservatrice e più cauta dell’attuale Pontefice. Qualcuno si chiederà dove stia la "verità". Se è vero che a guidare la Chiesa non sono le commissioni bibliche, ma lo Spirito Santo, l’elezione del Vicario di Cristo parla da se.
Gianni Toffali