PERCHE' DOBBIAMO PAGARE 150.000 €uro NOI VALTELLINESI PER GLI ERRORI DEI BARESI? 12.6.30.15

A Bari, lungo il mare, sono sorti 17 anni fa dei brutti casermoni in cemento. Il solito abuso? No, affatto. Tutto secondo i piani che prevedevano tanto cemento ma anche spazi pubblici. Polemiche ad alta tensione sfociate nell'intervento della Procura che nel marzo del 1997 confisca quello che intanto è stato chiamato l'ecomostro. Comincia il tamburello visto che otto mesi dopo la Cassazione dissequesta. Si va avanti a tamburello fra magistrati mentre le imprese chiedono un forte risarcimento a Comune, Regione e Soprintendenza ai Beni artistici. Ottengono un punto a loro favore dalla Corte europea dei diritti dell'uomo secondo cui la confisca è avvenuta in violazione del diritto della protezione della proprietà privata e della Convenzione dei diritti dell'uomo. Segue da parte del Tribunale di Bari la revoca della confisca dei suoli, su cui sorgeva l'ecomostro cion la loro riconsegna alle imprese. Ora la botta finale: la Corte europea dei diritti dell'uomo condanna lo Stato italiano a pagare 50 milioni di euro alle imprese come risarcimento per l'immobile abbattuto.

Che l'ecomostro fosse un 'ecomostro', che lo stesso volume potesse venire realizzato con una soluzione architettonicamente più rispettosa dell'ambiente è un fatto. Che la questione - impressione da lontano ma probabilmente molto fondata avendola abbastanza seguita a suo tempo - avesse assunto un carattere quasi 'ideologico' è un altro fatto. Lo dimostra la circostanza che a fine 2004 il Comune, che probabilmente sente di avere la coda dipaglia, si siede al tavolo per cercare con le imprese una soluzione concordata. Niente da fare e così sulla base di quanto decide un altro giudice monocratico la parola passa alla dinamite. Nel 2006, 2 aprile, tutta Italia, magari pensando al solito abuso di quelli lungo le coste, plaude alla prima esplosione che rade al suolo quegli orribili scheletri di cemento armato. Seguiranno altri due botti dopo 20 giorni e nel mese successivo. Questa infatti la via scelta dal Comune che allora aveva rifiutato la proposta di molti di indire un referendum cittadino sul da farsi. Partono i ricorsi alla Corte Europea che con condanna inappellabile ora presenta il conto al Governo italiano: 51 milioni di €uro.

Governo italiano? Neanche per sogno!

Lo Stato Italiano può e deve rivalersi sul Comune di Bari che "illegittimamente" ha fatto abbattere il complesso edilizio sul lungomare di Bari. Il Governo italiano rispettando - non può farne a meno - la sentenza della Corte europea, deve pagare le imprese (che devono a loro volta risarcire gli acquirenti delle unità immobiliari spazzte via) e poi rivalersi sul Comune. I valtellinesi dovrebbero dunque pagare oltre 150.000 €uro per 'i casini' baresi.

Quei 51 milioni li paghino i circa 320.000 cittadini di Bari che poi se la vedano fra loro sulle responsabilità. Qualcuno ha anche suggerito che bisognjerebbe anche andare a vedere le decisioni della magistratura così fra loro contraddittorie...

Ultima considerazione. Siamo al penultimo atto, visto che adesso, risarcimento a parte, ci sarà la proposta di intervento edilizio. Una querelle durata 17 anni. 17 anni: non sono un pochino troppi?

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
Giustizia