Contro la corruzione l'antico sistema valtellinese (Renzi copia. Fa bene)

Pare proprio che i Comandamenti, almeno da quando vengono abbastanza trascurati, da 10 siano diventati 11 con l'undicesimo per nulla trascurato, anzi, assiduamente praticato per compensare il calo del rispetto degli altri. E quale sarebbe l'undicesimo? I primi sette restano inalterati, poi viene introdotto quello nuovo, e seguono gli altri tre che vanno avanti di un posto. L'8° diventa 9°, il 9° diventa 10° e il 10° diventa l'undicesimo. Ecco la modifica: ...VII° Non rubare – VIII° Arrangiarsi. Una sorta di triangolo del Nord in poche settimane: in Lombardia l'Expo, in Veneto il Mose, in Liguria Carige.

Abbiamo ripetutamente scritto che per chi ruba nella o alla pubblica amministrazione non vanno bene le leggi italiane, ci vuole quella araba. La punizione per i ladri consiste nel taglio della mano destra e , per i recidivi, anche del piede sinistro (e per Dante peggio ancora: per l'eternità 'terribile stipa di serpenti). Abbiamo in un certo senso anticipato, di anni, Renzi che aggiunge per il politico, o il dipendente pubblico al reato di furto quello di alto tradimento.
Rigore dunque ma non quello formale che poi diventa spesso una delusione sostanziale. Non è la serie di timbri che una pratica richiede ad allontanare la corruzione, semmai la incentiva. Quindi semplificazione massima della normativa, subappalti ammessi solo per alte specializzazioni, contrasto alla piaga dei ricorsi al TAR dopo l'assegnazione di una gara trovando il modo di disincentivare quelli che non hanno altro fondamento se non quello di cercare di reinserirsi.
Tutto questo, ed altro ancora, sta bene. C'é però un vecchio sistema che in Valtellina funzionava e come e che andrebbe, adeguandolo, preso a riferimento. Si tratta della figura del 'contrario' che un tempo era usato in Valle.

Ne portiamo un significativo esempio. Fine anni '60. Forte polemica per la questione ospedale provinciale. Per la DC, allora maggioranza assoluta, doveva essere a Sondrio, per il PSI, principale forza di opposizione, soprattutto l'on. Zappa, a Sondalo. Il Consiglio dell'Ospedale di Sondrio decide di realizzare quello che oggi è il padiglione sud, essenziale per poter aspirare alla qualifica di provinciale. Progettato, bandita la gara, polemica forte. Ministro della Sanità è Luigi Mariotti del PSI che vara una riforma nel 1968 con gli Ospedali che diventano Enti pubblici. Viene sollecitato il suo intervento e questo avviene con un ispettore che si presenta in ospedale. Il Presidente Buzzetti, avvisato, comunica che impegnato sarà disponibile in un tempo breve, cosa che avviene. L'ispettore porta il mandato del Ministro: sospendere l'appalto. Il Presidente risponde che non può perchè ha giusto, pochi minuti prima, concluso le operazioni e assegnato l'appalto. Non è possibile tornare indietro. Ispettore furente, polemiche ma indietro non si può tornare e viene realizzato, con soldi locali, un padiglione allora di avanguardia.  Questa la cronaca degli avvenimenti. Vediamo cosa c'entrano non spiegando in teoria ma raccontando le cose nella pratica, come cioè sono andate.

Il 'contrario'
Dicevamo della figura del 'contrario' un tempo usato in Valle. Nella vicenda di cui sopra c'erano due aspetti su cui posare l'attenzione. Da un lato il forte clima polemico per cui era da evitarsi qualsiasi, pur piccolo, inciampo di ogni tipo. Dall'altro c'era stato un forte ribasso – a memoria il 17% su un costo, sempre a memoria, di 700 milioni pari a circa 6,8 milioni di € oggi -. La Direzione lavori non poteva, come oggi per qualsiasi lavoro, non può essere costantemente presente in cantiere. Buzzetti applicò la tradizione nominando il geom. Gian Natale Comi di Chiesa “contrario”. Fu un scelta indovinata, oltre che per la professionalità del tecnico anche per la sua costante presenza in cantiere. Quindi nessun problema ed anzi vi fu poi una appassionata collaborazione anche del geom. Sandro Bordoni, membro del C.D. dell'Ospedale del PSI (singolare che entrambi furono poi alla guida del Collegio dei Geometri).

Calamità 1987
Fu ancora l'on. Buzzetti, allora Sindaco di Sondrio, dopo la calamità del 1987 a chiedere in una riunione in Provincia presenti tutti gli interessati ad ogni titolo, la direzione lavori delle opere a incaricati degli Enti locali. Fu risposto in quella sede che non era possibile in quanto la Direzione lavori veniva nominata dalla stazione appaltante. Chi scrive obiettò subito che la Direzione lavori poteva benissimo essere collegiale per cui poteva essere inserito un tecnico di fiducia degli Enti locali valtellinesi a tutela, a garanzia, a dimostrazione alla nostra gente, e non solo, che le cose sarebbero andate nel migliore dei modi. Non furono accolte le richieste.

'Contrario': 1000 miliardi risparmiati
Ma la logica del 'contrario' assunse una forma inedita perchè fu il BIM a prendere l'iniziativa con una èquipe scientifica di alto livello, con spesa modesta e grandi risultati. Basti ricordare i mille miliardi (ovviamente lire) di pubblico denaro fatti risparmiare. Già mille miliardi, dei 1800 della legge, non noccioline, che avrebbero dovuto finanziare un maxi-progetto, zona Val Pola, presentato in pompa magna da una grande impresa. Merito del 'contrario', fortemente ostacolato ma alla fine affermatosi per fortuna della Valtellina e delle casse dello Stato ma soprattutto dell'etica. Questo per le opere lassù. Ma di fatto 'il contrario' lo fece poi per una serie di altre cose – pensiamo soltanto alla delicatissima assegnazione dei risarcimenti ai privati, chiusasi senza contenzioso, senza polemiche, senza problemi, senza qualsivoglia dubbio – l'insieme degli Enti locali della provincia e l'intera classe dirigente valtellinese.

Silenzi
Significativo: nell'enorme quantità di carta stampata – tonnellate -  dedicata alla calamità e alla post-calamità, parte cospicua delle solite polemiche dei profeti del giorno dopo o dei moralisti di circostanza, quella riservata al risparmio di mille miliardi ha un peso, al più, di qualche grammo. E nessuno se si esce dai confini della provincia. La stessa sorte della splendida operazione che aveva portato a realizzare le case in tre mesi, di notevole qualità come si può vedere oggi a oltre 26 anni dalla costruzione, e a costi inferiori rispetto a quelli di mercato e di poco superiori a quelli dei containers che continuano ad essere pessima soluzione.

Renzi copia
Renzi copia, anche senza saperlo, lo schema valtellinese. Raffaele Cantone, il magistrato oggi su tutte le prime pagine, è 'il contrario' che deve operare nell'Expo come operò l'èquipe del BIM per la legge Valtellina. E deve fare in modo che la pubblica amministrazione, in tutte le sue componenti, copi quella valtellinese del dopo-calamità del 1987.

Finale
In tempo di regime fascista circa 10.000 persone, fra cui molti politici anche di nome, passarono parte della loro vita 'al confino' in circa 250 posti in giro per l'Italia. Isole in primo piano perchè consentivano il maggior controllo: Lipari, Lampedusa, Pantelleria, Favignana, Ustica, Tremiti, Pisticci, Ventotene, Ponza. Tutti con provvedimenti amministrativi senza intervento della magistratura. Nel dopoguerra ci fu un periodo in cui si cercò di sradicare la mafia distribuendo un po' di mafiosi in giro per l'Italia e si dice che questo portò la mafia al nord. Non era più il confino ma il soggiorno obbligato, se non zuppa pan bagnato.
Oggi si lamenta che i 'responsabili di alto tradimento' e con loro gli altri compagni di merende se la caveranno con poco e in tempi lunghi, quali quelli richiesti dai tre gradi di giudizio. E nel frattempo capita magari che si continui senza cambiare sistema.
La legge araba, quella che ci vorrebbge, non possiamo applicarla. Rivalutiamo il soggiorno obbligato nelle more dell'iter giudiziario. Non nelle isole citate che oggi sono posti da VIP, ma magari in altre come Pianosa dove l'unica cosa che c'è, in una splendida geografia, è il penitenziario. Liberi ovviamente di girarsi l'isola, coltivare gli orti e, soprattutto, meditare sul malfatto.
GdS

Giustizia