Migranti e disoccupazione in Valtellina. I dati Comune per Comune
L'ondata quasi di ribellione che ha accolto l'esplosiva cattedratica proposta di dare un lavoro ai migranti è stata condivisa appieno anche in Valtellina e Valchiavenna segnatamente da quei genitori che dopo aver portato il figlio o ad una laurea o al diploma se le trovano, talvolta anche con risvolti psicologici, in giro per casa scrutando un futuro dai contorni nebulosi.
Il primo dei guai è che l'autore di questa trovata si è “dimenticato” che proposte di questo genere semmai competono al Ministro o, se ci sono addentellati d'altro tipo, al concerto dei Ministri interessati. Non dunque ad un funzionario quantunque elevato in grado come è per il dr. Morcone da due anni e due mesi “Capo del Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione presso il Ministero dell'Interno” avendo alle spalle una prestigiosa candidatura a Sindaco di Napoli, esperienza peraltro conclusa con una solenne bocciatura da parte dei napoletani, nonostante il sostegno del PD, di SEL e delle altre forze di centrosinistra che non gli è valso che un misero 19,1% dei voti. Scampato pericolo all'ombra del Vesuvio il pericolo si è evidentemente spostato al Viminale.
La rabbia con cui qualcuno commentava il nostro scritto precedente (non ce l'aveva con noi, anzi apprezzava che fossimo intervenuti e in quei termini che abbiamo usato) dà la misura non soltanto dell'impopolarità di questa peregrina idea ma è anche sintomo di una vera e propria frustrazione di fronte al lavoro che i figli non trovano e al rischio che i posti disponibili si riducano ulteriormente per darne una parte ai migranti.
Disoccupazione in provincia
Noi stiamo meglio che tante altre province come tasso di disoccupazione, l'8% (la data dovrebbe essere fine 2014) secondo i dati inviatici da un lettore che si è premurato di darcieli anche riferiti ai singoli Comuni, escludendo quelli sotto i 1000 abitanti per evidenti ragioni.
Disoccupazione nei nostri Comuni
Più del 10%
Oltre il tasso del 10% sono Valfurva 16,2 - Aprica 12,9 - Sondalo 11,9 - Valdisotto 10,9 - Caspoggio 10,8 - Novate Mezzola 10,7
Fra 10 e 8%
Fra il 10 e l'otto che è il valore per la provincia di Sondrio, ci sono altri 16 Comuni: Prata 9,6 - Montagna 9,3 - Bormio e Lanzada 9,2 -
Samolaco 9,1 Verceia - 9,0- Teglio e Caiolo 8,9 - Colorina 8,7 - Chiavenna e Traona 8,5 - Bianzone e Dubino 8,1 - Sondrio e Cosio e Tirano e Chiesa 8 coincidente con il valore provinciale.
Fra 8 e 7%
Sotto il valore provinciale tra 8 e 7: Mese 7,9 - Gordona 7,8 - Valdidentro 7,5 - Ardenno e Morbegno 7,4 - Albosaggia 7,1 - Berbenno e Tresivio 7,0 -
Meno del 7%
Meno del 7: Talamona, Grosio e Villa di Tirano 6,9 - Piuro 6,8 - Livigno 6,5 - Piantedo e Poggiridenti 6,4 - Chiuro 6,0 - Castione 5,7 - Ponte 5,6 - Grosotto 5,5 - Delebio 5,2 - Mazzo 4,9
.....ma sono in strada tutto il giorno
In primo luogo ormai sono non solo i leghisti a dire che i clandestini devono tornarsene a casa anche se è difficile, anche se occorre del tempo eccetera eccetera. Comunque sia non devono lavorare perchè ognuno di loro che lavora è uno in meno dei nostri, essendo chiaro che se per la tal funzione di nostri non ce ne sono si useranno gli altri (ma chi dei nostri dice di no deve in qualche modo subire una penalizzazione).
Qualcuno ha suggerito che li si mandi a scuola quantomeno prioritariamente a imparare le lingue. L'obiezione sul come fare, sui costi e via dicendo cade se si pensa a lezioni in streaming uguali per tutti siano a Palmanova, a Ponza o a Pesaro o a Cosio. Incentivi a apprendere. Non commettiamo un errore dopo quello di Morconi commesso nella sua vituperata intervista. Abbiamo raccolto un'idea e ritrasmessa con tutti i limiti del caso. Tutto qui
PS Nostra nota
Umanità
C'è un aspetto che suscita commozione e che chiede umanità nella soluzione ed è quello dei banbini soli. Sicuramente ci saranno famiglie pronte ad adottarli ma non con il sistema vigente, burocraticamente farcito e temporalmente di tipo ellenico ovvero quello delle famose calende greche. Bambini soli non possono, non devono attendere anni. (N.d.D.)