LE ELEZIONI SI VINCONO SUL PIANO POLITICO LASCIANDO FUORI DALLA PORTA GLI SCOOP GIUDIZIARI

A proposito di tre casi giudiziari con riflessi politici...

Un autorevole personaggio del centro-sinistra ha dichiarato che le elezioni si vincono sul piano politico lasciando fuori dalla porta gli scoop giudiziari.

Nel giro di pochi giorni sono tre gli eventi che hanno prodotto vistosi titoli sui giornali: il caso delle intercettazioni telefoniche alle regionali del Lazio, la vicenda che ha interessato l’avv. Previti e la storia del “Oil for food”.

Tre vicende che se per caso non sono “a orologeria” quantomeno fanno pensare che lo siano.

Infatti:

Intercettazioni telefoniche

Il caso, relativo alle regionali dello scorso anno, esplode in vista delle elezioni. Ovviamente e correttamente il Ministro della Salute Storace rimette il suo mandato. Nei giorni scorsi dice di essere in attesa delle scuse dopo la confessione dell’autore che afferma esser stata sua l’iniziativa.

A una decina di giorni dalle elezioni esce la notizia dell’iscrizione di Storace nel registro degli indagati e l’ex Ministro apprende la notizia dai giornali. Che ci siano le elezioni pare lo sappiano tutti e aspettare due settimane non avrebbe cambiato niente. Farlo adesso significa condizionare il voto con il piccolo particolare che se Storace risultasse estraneo quando la Magistratura lo deciderà ormai il voto sarà alle spalle. Questo per l’iscrizione. In realtà poi c’è la fuga di notizie per una cosa che non erano in mille a saperla ma in tre o quattro. Una Magistratura seria manda l’avviso di garanzia a quei tre o quattro e si va a scavare da che parte la notizia è uscita (e che non si dica che è stata la donna delle pulizie…).

La condanna dell’avv. Previti

La condanna dell’avv. Previti, del giudice Squillante, la questione dei soldi che sarebbero venuti da Fininvest ecc. è la seconda occasione di sottolineatura. Non discutiamo affatto la sentenza. Contestiamo il fatto che un processo concluso a dicembre ha il suo esito, con la comunicazione delle motivazioni della sentenza, un paio di settimane prima delle elezioni. Che ci siano le elezioni pare lo sappiano tutti e aspettare due settimane non avrebbe cambiato niente.

La storia del “Oil for food”.

Il quotidiano “La provincia di Sondrio” ha dedicato il suo articolo di fondo di giovedì 30 marzo, per la penna del suo vicedirettore Marino, a “Formigoni e il rito ambrosiano”.

Riportiamo un passo molto significativo:

“…il Corriere della Sera ha dato notizia dell'iscrizione di Fabrizio Rota, segretario del governatore, nel registro degli indagati. Formigoni, che non risulta indagato («ci mancherebbe altro - ha detto - il reato non esiste») non parla né di complotti né di persecuzioni, preferisce porre un'interessante domanda. Ricorda, anzitutto, che «da sedici mesi indagini vengono svolte in modo minuzioso, ripetuto, invasivo e pervasivo». «La vicenda - prosegue - affiora il 9 febbraio 2005, a 50 giorni dalle elezioni regionali. Il caso torna poi sulla stampa il 25 marzo 2006, a 13 giorni dalle elezioni nazionali. Poi, il 27 marzo - a 11 giorni dalle elezioni, aggiungiamo noi - esce la notizia dell'iscrizione di Rota nel registro degli indagati, ma, guarda caso, l'iscrizione risale al 5 maggio 2005».

Formigoni ha commentato sarcasticamente la cosa. «Mi chiedo - s'interroga dunque il governatore - perché alla vigilia delle elezioni questa cosa venga tirata fuori» e ancora: cosa deve pensare un cittadino italiano dotato di normale buon senso?

Ciak, silenzio, si gira

La cosa che colpisce é che nessuno fa niente. Era intervenuto anche il Presidente Ciampi al CSM sostenendo che i magistrati non solo devono essere imparziali ma debbono anche apparire tali.

Che il Palazzo di Giustizia di Milano soffra - per alcuni fortunatamente - di "fughite acuta", con l'aggravante della reiterazione, specie in momenti pre-elettorali o comunque politicamente importanti é cosa nota. Basta prendere le raccolte dei giornali, o, per essere esatti, di qualche giornale evidentemente ben introdotto nel palazzo, visto che paiono da escludersi le microspie o la disponibilità, in certe redazioni, di qualche veggente capace di leggere nella mente delle persone o attraverso i muri, anche i più spessi.

Come mai però non si aprono inchieste, non si va a vedere come e in che modo si producono queste fughe di notizie, tali e tante da diagnosticare appunto il male di quel Palazzo, la "fughite acuta"?

Ciak, silenzio, si gira.

Che cosa? Ma un film giallo naturalmente, e poi un altro, e poi un altro ancora.

Un consiglio agli elettori

Agli elettori, che siano di destra o di sinistra, di montagna o di pianura, del nord o del sud, il consiglio di stare alla larga da certi argomenti. Oggi hanno riguardato persone del centro-destra, domani potrebbero riguardare persone del centro-sinistra. Chi sbaglia deve pagare ma non lo deve decidere, di fatto, qualche giornale che in nome del dio-scoop cerca di sbattere il mostro in prima pagina (salvo dedicargli un trafiletto in pagina interna se il presunto delinquente si rivela persona ammodo ed innocentissima. Gli elettori stiano alla larga ma chi spiffera le cose, se a pagamento o per ragion politica, di qualsiasi orientamento sia, abbia l’esemplare punizione che merita.

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
Giustizia